Via Lattea/Nozioni generali
Nozioni
[modifica | modifica sorgente]La Via Lattea è una dei milioni di galassie presenti nell’universo. Se guardiamo al telescopio la famosa galassia M31 nella costellazione di Andromeda, possiamo farci un’idea di come sia fatta la nostra, in quanto hanno una struttura molto simile. Quando, nelle limpide notti estive, volgiamo il nostro sguardo al cielo, lo vedremo attraversato da una fascia biancheggiante. Si tratta di una parte della nostra galassia, un insieme di miliardi di stelle. Il nostro sguardo intercetta decine di miliardi di astri la cui luce si fonde fino a formare una striscia lattiginosa da cui deriva appunto il nome Via Lattea. Fu Galileo il primo a rendersi conto di questo fatto, ma tutto ciò che sappiamo della nostra galassia (forma, struttura, posizione del Sole, ecc…) è stato scoperto solo nel secolo scorso. Oggi sappiamo che la Via Lattea è formata da circa 200 miliardi di stelle raccolte a formare un disco con un rigonfiamento centrale.
Le stelle sono di età diverse e hanno densità decrescente dal centro verso la periferia. Attorno alla galassia si sviluppa l’alone delle stelle più vecchie la maggior parte delle quali si riunisce in ammassi dalla forma sferica e che perciò vengono chiamati ammassi globulari. Dal nucleo centrale si dipartono dei bracci che si dispongono a spirale. Questi bracci oltre che dalle stelle, sono composti anche da gas e polveri interstellari. Le dimensioni della Via Lattea sono talmente grandi che le distanze si misurano in anni luce. Da un’estremità all’altra del disco la distanza è di 100.000 anni luce mentre lo spessore nel punto di maggior rigonfiamento è di 16.000 anni luce. Nonostante ciò, la nostra galassia è tutto sommato modesta a confronto ad altre. Il Sole occupa una posizione abbastanza periferica, rispetto al nucleo, in uno dei bracci. La sua distanza dal nucleo è di circa 30.000 anni luce, quasi sul piano galattico. Dato che il nucleo è il punto in cui si trovano ammassate tantissime stelle, è guardando in quella direzione che dovremmo vedere il maggior numero di astri. Invece notiamo una diminuzione della luminosità. Questo è dovuto al fatto che davanti alla nostra visuale si proiettano grandi quantità di polveri che oscurano lo splendore delle stelle.
Il disco galattico gira attorno ad un ipotetico asse centrale. In altre parole tutte le stelle girano intorno al nucleo, a velocità sempre più basse man mano che ci si sposta in periferia. Dunque anche il Sole con i suoi pianeti gira attorno al centro galattico alla velocità di 250 km/s. Nonostante l’elevata velocità il Sole impiega 250 milioni di anni per fare un giro completo. Le stelle che noi vediamo ad occhio nudo sono poche migliaia, relativamente vicine. Una parte di esse accompagna il Sole nella sua circumnavigazione attorno al nucleo, altre sono qui solo per caso, seguono rotte diverse che le allontanano per sempre da noi. Naturalmente si tratta di processi che durano milioni di anni.
Il centro della galassia
[modifica | modifica sorgente]Come già detto, la concentrazione di polveri nel piano galattico, impedisce l’osservazione, nel visuale, del nucleo della nostra galassia. Dunque fino a poche decine di anni fa, si sapeva che c’era, ma se ne ignoravano le caratteristiche. Si sapeva però che distava dal Sole circa 30.000 anni luce, in direzione della costellazione del Sagittario. Non potendo osservare otticamente, si è allora ricorsi all’impiego delle onde radio, dando origine ad una branca dell’astronomia denominata Radioastronomia. Così oggi, dopo 40 anni di studi, sappiamo che il centro della galassia è una zona molto attiva, dove piccoli oggetti liberano grandi quantità di energia in base a proprietà non ancora del tutto note. Sono stati rilevati due frammenti spiraliformi a 6 anni luce dal centro, che sembra siano stati espulsi proprio da quest’ultimo. La massa della regione centrale della Via Lattea è stata stimata in circa 10 miliardi di masse solari. Cosa però ci sia effettivamente al centro della galassia non si sa ancora con precisione. Alcuni astronomi ipotizzano la presenza di un buco nero che cattura la materia interstellare e tutto ciò che gli sta intorno ( stelle comprese ), e le ingoia come un enorme imbuto, provocando in tal modo l’intensa emissione di energia. Dove sbuchi l’altra estremità dell’imbuto non è dato di sapere; forse è un punto di collegamento con altri universi.