Antologia ebraica/Regno di Dio

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Ebreo in preghiera, di Aleksander Grodzicki (1893)

Davanti alle porte di Roma[modifica]

dal Talmud

Rabbi Joshua incontrò il profeta Elia mentre si trovava davanti all'entrata della caverna di Rabbi Simeon ben Yohai.
Gli chiese: "Quando arriverà il Messia?"
L'altro rispose: "Vaglielo a chiedere tu stesso."
"Dove posso trovarlo?"
"Davanti alle porte di Roma."
"Da quale segno lo riconoscerò?"
"Egli sta seduto tra la povera gente coperta da ferite. Gli altri si sciolgono tutte le loro ferite in una sola volta, e poi se le legano di nuovo. Ma lui si slega una ferita per volta, e poi la rilega di nuovo subito. E si dice tra sé: ‘Forse sarà necessario [che appaia come il Messia] — e non devo perdere tempo ed essere in ritardo!’"
E così andò e lo trovoò e gli disse:"La pace sia con te, mio maestro e insegnante!"
Gli rispose: "La pace sia con te, figlio di Levi!"
Allora gli chiese: "Quando verrai, maestro?"
Gli rispose: "Oggi!"
Allora egli ritornò da Elia e gli disse: "Mi ha ingannato, egli mi ha veramente ingannato! Mi aveva detto ‘Oggi verrò!’ ma non è venuto".
Ma l'altro gli disse: "Egli ti ha detto questo: ‘Oggi — solo se ascolti la Sua voce’."

Il servo del Signore[modifica]

dallo Zohar
(Spagna, XIII secolo)

Nel Giardino dell'Eden c'è una sala chiamata la "sala degli afflitti". Ora, è in questa sala che il Messia entra e richiama su di sé tutte le afflizioni ed i dolori e le sofferenze di Israele. Pertanto tutti questi gli vanno addosso. E se non avesse sollevato i figli di Israele dai loro cordogli e non avesse preso tale onere su di sé, nessuno potrebbe sopportare la sofferenza di Israele per la punizione di aver trascurato la Torah. Pertanto sta scritto: "Di certo i nostri mali egli prese su di sé ed i nostri dolori sopportò." Fintanto che i figli di Israele dimoravano in Terra Santa, essi evitarono tutte le afflizioni e le sofferenze del mondo prestando servizio al santuario e coi sacrifici. Ma ora è il Messia che li distoglie e allontana dagli abitanti del mondo.

Sabbatai Zevi[modifica]

Sabbatai Zevi ritratto secondo un testimone oculare, Smirne, 1666
Bertha Pappenheim nel costume di Glückel
Glückel di Hameln

Germania, XVII-XVIII secolo

DALLE SUE MEMORIE

Proprio in quel tempo iniziarono a parlare di Sabbatai Zevi, ma guai a noi che abbiamo peccato e non abbiamo vissuto per vedere l'evento. E quanto ascoltammo e come ce lo figurammo vividamente! Quando penso come si rivolsero a Dio, sia i giovani che i vecchi, non posso descriverlo, ma fu noto e diffuso in tutto il mondo.
O Signore del mondo, a quel tempo sperammo che Tu, Dio compassionevole, avresti avuto misericordia per il tuo povero popolo di Israele, e ci avresti liberato, le nostre speranze erano quasi simili a quelle di una donna che si siede sullo scranno del parto e soffre grandi dolori e fitte e pensa che dopo tutti i suoi dolori e fitte ella sarà allietata da un figlio. Tuttavia dopo tutti i dolori e le fitte, nulla arriva se non un vento. E ciò, grande Dio e Re, è quello che è accaduto anche a noi. Ascoltammo e tutti i Tuoi servitori e i Tuoi figli, che Ti sono cari, si sforzarono devotamente con preghiera e pentimento e opere buone in tutto il mondo. Ed il tuo amato popolo di Israele si sedette sullo scranno per partorire e pensò che dopo tutto questo intenso pentimento e preghiera e opere buone — e quando si erano assisi sullo scranno del parto per due, per tre anni, dopo tutto ciò, non venne null'altro che vento. Non fu sufficiente che non venissimo ritenuti degni di vedere il figlio per cui avevamo sofferto tanta fatica e fatto tanto da sentirci sicuri di ciò, e allora, ahimé, tutto si bloccò improvvisamente! Tuttavia, mio Signore Dio, il tuo popolo di Israele non si dispera a causa di questo, e sperano tutti, giorno dopo giorno, che Tu sarai misericordioso, che Tu li salverai. "E, anche se dovesse tardare, pur tuttavia attendo ogni giorno la sua venuta."[1] Quando il Tuo santo Ti indicherà, Tu sicuramente Ti ricorderai del Tuo popolo di Israele.
È impossibile descrivere la felicità nel ricevere le lettere. La maggior parte di tali lettere provenivano dai Sefarditi, e sempre questi le portavano alla casa di preghiera per leggerle colà. Anche i tedeschi, sia giovani che vecchi, andavano ad unirsi a loro nella casa di preghiera. Ed i giovani tra i portoghesi indossavano sempre le loro vesti migliori, e ciascuno portava un ampio nastro di seta verde – tale rra la livrea di Sabbatai Zevi. Pertanto tutti loro andarono alla casa di preghiera con timpani e danze, per leggere le lettere con gioia.
Alcuni purtroppo vendettero tutte le loro possessioni – la loro casa e tutto ciò che conteneva – e ogni giorno speravano di essere liberati e redenti. Mio suocero, pace all'anima sua, viveva a Hameln: se ne andò e si lasciò dietro casa e cortile e mobilia, e molte cose di valore, e si trasferì nella città di Hildesheim, per risiedervi. E ci inviò, qui in Amburgo, due grandi barili con tutti i tipi di biancheria. E dentro c'era ogni tipo di cibaria, come piselli, fagioli, carni essiccate, e molte altre cosa da mangiare, marmellate di prugne, per esempio, ed ogni tipo di cibo che si mantiene. Poiché il buon uomo, la pace sia con lui, pensava che fosse alquanto semplice andare da Amburgo direttamente in Terra Santa. Questi barili rimasero in casa mia per più di un anno. Alla fine, si preoccuparono che la carne e le altre cose potessero andare a male, così ci scrissero di aprire i barili e tirar fuori tutto quello che si poteva mangiare, in modo che la biancheria non si rovinasse e marcisse. E rimase così per circa tre anni, ed egli pensò sempre che l'avrebbe usato per il suo viaggio, ma tale non fu la volontà dell'Altissimo.
Sappiamo benissimo che ci fu promesso dall'Altissimo, e se fossimo stati completamente devoti, dal profondo dei nostri cuori, e non così malvagi, sono certa che l'Onnipresente avrebbe misericordia di noi. Se solo avessimo osservato il comandamento di amare il prossimo come noi stessi! Ma, Dio misericordioso, come lo osserviamo male! L'invidia e l'odio insensato ci pervadono! Tutto ciò ci travaglia. Purtuttavia, caro Dio, ci hai promesso che ci darai in regalità la grazia. Sebbene ritardi così a lungo nell'arrivare, a causa dei nostri peccati, sicuramente l'otterremo quando giungerà l'ora stabilita. E su ciò si baseranno le nostre speranze, e ti preghiamo, Dio Onnipotente, di allietarci finalmente con una perfetta redenzione.

Insegnamento e insegnanti[modifica]

da Talmud e Midrash
I CUSTODI

Rabbi Giuda il Principe chiese a Rabbi Dosa e a Rabbi Ammi di andare a ispezionare le città in Terra d'Israele.
Arrivarono in una città e dissero alla gente: "Fate venire a noi i custodi della città."
Costoro fecero venire il sovrintendente ed il senatore.
Allora i rabbini dissero loro: "Sono questi i cistodi della città? No, questi sono i distruttori della città!"
Allora la gente chiese loro: "Chi sono i custodi della città?"
Al che i rabbini risposero: "Gli insegnanti delle Scritture e della Tradizione, che stanno all'erta giorno e notte, secondo le parole: «Questo libro della legge non lascerà la tua bocca, ma tu vi mediterai giorno e notte»."

LE DECISIONI

Rabbi Abba disse a nome di Samuel:
Per tre anni la scuola di Shammai e la scuola di Hillel erano in contrasto tra loro.
L'una diceva: "La legge è secondo le nostre opinioni!"
L'altra diceva: "La legge è secondo le nostre opinioni!"
Allora una voce tuonò dal cielo e disse: "Entrambe queste parole, e quelle, sono le parole del Dio vivente, ma la legge è secondo la scuola di Hillel!"
Ma se entrambe queste parole, e quelle, sono le parole del Dio vivente, in che modo la scuola di Hillel diventa degna di avere la legge decisa secondo la sua interpretazione?
Perché era benevola e umile e studiava le opinioni della scuola di Shammai insieme alle proprie.
E ancor di più: anteponeva le opinioni della scuola di Shammai prima delle proprie.

L'ATTREZZO

Chiesero a Rabban Johanan ben Zakkai:
"Un saggio che teme il peccato — cosa è?"
Egli rispose loro: "È un artigiano con i suoi attrezzi in mano."
"Un saggio con non teme il peccato — cosa è?"
Egli rispose loro: "È un artigiano senza attrezzi in mano."
"Un uomo che teme il peccato, ma non è un saggio — cosa è?"
Egli rispose loro: "È un uomo che non è un artigiano, ma uno che ha attrezzi in mano."

EREDITÀ

Perché i saggi non hanno figli che sono anch'essi saggi?
Rab Joseph dice:
Cosicché nessuno debba pensare che la Torah possa essere ereditata.
Rab Shisha, figlio di Rab Idi, dice:
Cosicché essi non debbano considerarsi superiori al resto della comunità.

STUDIOSI E RE

I nostri maestri insegnarono:
Un saggio ha precedenza su un re di Israele;
se un saggio muore, non ne abbiamo altri come lui —
se un re muore, tutto Israele è eleggibile al trono.

COSA INSEGNANO GLI ANIMALI

Rabbi Johanan disse: Se la Torah non ci fosse stata data, avremmo potuto imparare la modestia dal gatto, il comando di non rubare dalla formica, la castità dalla colomba, e il decoro dal gallo.

LA MORTE DI RABBI SIMEON BEN LAKISH

L'anima di Simeon ben Lakish andò al riposo e Rabbi Johanan si addolorò per lui grandemente.
Allora i maestri dissero: "Chi lo andrà a consolare?"
"Che ci vada Rabbi Eleazar ben Pedat, poiché i suoi insegnamenti sono sottili."
Egli andò e si sedette di fronte a lui. A tutto ciò che gli diceva Rabbi Johanan, egli rispondeva: "C'è un insegnamento che ti conferma."
Allora l'altro disse: "Sei tu il figlio di Lakish? Ogniqualvota io discutevo di qualcosa, il figlio di Lakish mi chiedeva ventiquattro domande ed io dovevo mettere insieme ventiquattro risposte, e così la tradizione ebbe a crescere di per sé. Ma tu dici: "C'è un insegnamento che ti conferma!" Non pensi forse che io non sia già consapevole di aver parlato giusto?"
Si strappò quindi le vesti e pianse: "Dove sei, figlio di Lakish? Dove sei, figlio di Lakish?" Continuò a gridare fintanto che la ragione lo abbandonò.
Allora tutti i maestri pregarono Dio di aver misericordia di lui e la sua anima andò al riposo.

NUTRIRE GLI AFFAMATI

Negli anni della siccità, Rabbi Giuda il Principe aprì il suo magazzino. Disse: "Che vengano quegli uomini che studiano le Scritture, gli uomini della Mishnah, gli uomini della Gemara, gli uomini della Halakhah, gli uomini della Haggadah — ma gli incolti non possono venire!"
Allora Rabbi Jonathan ben Amram si spinse in avanti, entrò e gli disse: "Maestro, sfamami!"
Egli gli chiese: "Figlio mio, hai letto le Scritture?"
L'altro rispose: "No."
"Hai imparato la Mishnah?"
L'altro rispose: "No."
Egli gli chiese: "Come ti posso sfamare allora?"
L'altro gli disse: "Sfamami come un cane, sfamami come un corvo."
Gli diede del cibo. Quando se ne fu andato, Rabbi Giuda si rammaricò e disse: "Guai a me, che ho dato il mio pane ad uno che è incolto."
Allora Rabbi Simeon, figlio di Rabbi Giuda, gli disse: "Ma forse era il tuo allievo Jonathan ben Amram, che per tutta la vita non volle approfittare dell'onore dato alla Torah?"
Esaminarono ciò e videro che era vero. Allora Rabbi Giuda disse: "Fate venire tutti."

IL COMPITO

Rabbi Tarfon soleva dire:
Non sta a te completare l'opera, ma non sei libero di sottrartene.

I comandamenti sono uno[modifica]

Interpretazione di Rabbi Simlai

Babilonia – Palestina, III secolo

DAL TALMUD

Rabbi Simlai spiegò così:
Seicento tredici comandamenti furono dati a Mosè — trecentocinquantasei leggi di proibizione, che equivalgono al numero di giorni nell'anno solare, e duecentoquarantotto leggi obbligatorie, corrispondenti agli organi dell'uomo.
Davide venne e li incluse in undici. Poiché sta scritto:
"Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua,
non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Anche se giura a suo danno, non cambia;
presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre."[2]
Isaia venne e li incluse in sei. Poiché sta scritto:
"Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà, chi rigetta un guadagno frutto di angherie, scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male."[3] Michea venne e li incluse in tre. Poiché sta scritto: "Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio."[4]
E di nuovo fu Isaia che li incluse in due. Poiché sta scritto:
"Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia»."[5]
E Amos venne e li incluse in uno, poiché è detto: "Poiché così dice il Signore alla casa d'Israele: Cercate Me e vivrete!"[6]
A questo Rab nahman bar Isaac obiettò e disse: Ciò significherebbe, "Cercate me" per osservare l'intera Torah "e vivrete"! Ma è Abacuc che venne e li incluse in uno. Poiché sta scritto: "Ma il giusto vivrà per la sua fede."[7]

Legge e giustizia[modifica]

Una volta alcuni trasportatori ruppero una botte di vino che apparteneva a Rabbah bar Bar Hanan; allora egli prese i loro vestiti.[8] Al che essi andarono da Rab ed egli disse a Rabbah: "Restituisci i loro vestiti."
Rabbah rispose: "È questa la legge?"</ref> Rab gli rispose: "Certamente! Sta scritto: «Per questo tu camminerai sulla strada dei buoni»."[9]
Allora egli restituì loro i vestiti. Al che essi dissero a Rab: "Siamo poveri e abbiamo lavorato duro tutto il gorno; ora siamo affamati e non abbiamo nulla."
Allora Rab disse a Rabbah: "Su, va a pagar loro le paghe dovute."
Rabbah rispose: "È questa la legge?"
Rab gli rispose: "Certamente! Sta scritto: «E ti atterrai ai sentieri dei giusti»."[10]

In congedo[modifica]

Quando i maestri lasciarono la casa di Rabbi Ammi — alcuni dicono la casa di Rabbi Hanina — gli dissero:
"Che tu possa vedere il tuo mondo nella tua vita,
che il tuo scopo sia realizzato nella vita del mondo a venire,
la tua speranza attraverso le generazioni.
Lascia che il tuo cuore mediti nella comprensione,
che la tua bocca parli di saggezza,
la tua lingua si muova in canti di giubilo.
Possano le tue palpebre portare la tua vista diritta dinanzi a te.[11]
i tuoi occhi risplendano della luce della Torah,
il tuo volto brilli dello splendore del cielo,
le tue labbra proclamino conoscenza,
le tue redini si rallegrino della rettitudine,
i tuoi piedi si affrettino ad ascoltare le parole dell'Antico di Giorni."[12]

Note[modifica]

Per approfondire, vedi Serie maimonidea.
  1. Il dodicesimo principio di fede di Maimonide.
  2. Salmi 15.
  3. Isiaia 33:15.
  4. Michea 6:8.
  5. Isaia 56:1.
  6. Amos 5:4.
  7. Abacuc 2:4.
  8. Secondo la lettera della legge talmudica, l'operaio negligente è responsabile dell'ammanco/perdita.
  9. Proverbi 2:20.
  10. Proverbi 2:20.
  11. Nella comprensione della Torah.
  12. Cfr. Daniele 7:9.