Confessione di fede di Westminster/cfw09/cfw09-2

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2. L'uomo, nel suo stato di innocenza, aveva libertà e capa­cità di volere e di fare ciò che è buono e accettevole a Dio (204), e tuttavia in modo mutevole, vale a dire, con la possibilità di decadere da questa condizione (205).

Testo originale[modifica]

Inglese Latino
II. Man, in his state of innocency, had freedom and power to will and to do that which is good and well-pleasing to God, but yet mutably, so that he might fall from it II. Homo in statu innocentiæ libertatem habuit ac potentiam, quod bonum erat Deoque gratum volendi agendique; mutabiliter tamen, ita ut illa potuerit excidere.

Riferimenti biblici[modifica]

  • (204) "Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi»" (Ecclesiaste 7:29); "Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra»" (Genesi 1:26).
  • (205) "Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai» ... La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò" (Genesi 2:16-17; 3:6).

Commento[modifica]

L'umanità, creata inizialmente innocente dal peccato, possedeva la capacità e la libertà di scegliere di vivere una vita buona e piacevole di fronte a Dio. Il cambiamento, però, era possibile e questa libertà poteva essere perduta.

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