Crittografia/Crittografia medievale
Molto probabilmente fu un'analisi testuale di Qur'an che indusse all'invenzione delle analisi delle frequenze per la compromissione dei cifrari monoalfabetici a sostituzione.
Può essere considerato la più importante evoluzione nella crittanalisi fino alla seconda guerra mondiale. Infatti tutti i cifrari rimasero violabili da questa tecnica di crittanalisi fino all'invenzione del cifrario polialfabetico di Alberti (1465).
La crittografia divenne ancora più importante in conseguenza a rivoluzioni religiose e competizioni politiche. Un esempio: in Europa durante e successivamente al Rinascimento, i cittadini di vari stati italiani, lo Stato Pontificio e la Chiesa Cattolica Romana inclusi, furono responsabili della rapida proliferazione delle tecniche crittografiche, alcune delle quali rifletterono l'evoluzione apportata da Alberti. Possiamo quindi affermare che lo sviluppo della crittologia in genere riflette una situazione ed è causato dalla necessità di comunicare in modo più sicuro o di scoprire comunicazioni avversarie. Sono quindi i periodi più fecondi di guerre, scontri o intrighi quelli che vantano le più importanti trasformazioni in campo crittografico.
Il disco cifrante ideato da Leon Battista Alberti rappresenta dunque una radicale svolta nello sviluppo della crittografia: nasce il primo crittogramma polialfabetico, che sostituirà quasi in toto i cifrari monoalfabetici, vulnerabili appunto all'analisi delle frequenze. Il più conosciuto è il cifrario di Vigenere