Divina Commedia/Inferno/Canto VI

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« Al tornar de la mente, che si chiuse »
  • 1. Si Chiuse: le facoltà della mente si chiudono in seguito allo svenimento, quando l'individuo, come fosse morto, non ha più percezione.


« dinanzi a la pietà d'i due cognati, »
  • 2. d'i Dei, unione di DE e I.


« che di trestizia tutto mi confuse, »
  • 3. trestizia: Per Dante è un dolore prodotto da forte commozione, come si può trovare in molti passi della Vita Nova


« novi tormenti e novi tormentati »
  • 4. Manca l'indicazione del passaggio dal secondo al terzo cerchio: Dante riprende i sensi e si ritrova già nel terzo cerchio. Qualcosa di simile era già avvenuto nel passaggio tra il vestibolo infernale e il I cerchio. Li era però necessario perché Dante, non essendo dannato, non poteva passare il fiume Acheronte (If III 127). Forse Dante aveva necessità di sottolineare certi interventi miracolosi, ma questa caratteristica sparisce nel prosieguo della Commedia. È quindi impossibile riflettere sul perché non ci sia una spiegazione di questo fatto, siccome Dante lo ha taciuto, ogni supposizione risulta arbitraria.


« mi veggio intorno, come ch'io mi mova »
  • 5. Come ch'io: Ovunque, da qualunque parte


« e ch'io mi volga, e come che io guati. »
  • 6. Guati: Mi guardi intorno.


« Io sono al terzo cerchio, de la piova »
  • 7.


« etterna, maladetta, fredda e greve; »
  • 8. Maledetta: che porta sofferenza.


« regola e qualità mai non l'è nova. »
  • 9.


« Grandine grossa, acqua tinta e neve »
  • 10.


« per l'aere tenebroso si riversa; »
  • 11.


« pute la terra che questo riceve. »
  • 12.


« Cerbero, fiera crudele e diversa, »
  • 13.


« con tre gole caninamente latra »
  • 14.


« sovra la gente che quivi è sommersa. »
  • 15.


« Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, »
  • 16.


« e 'l ventre largo, e unghiate le mani; »
  • 17.


« graffia li spirti ed iscoia ed isquatra. »
  • 18. Graffia, iscoia, isquatra: climax ascendente.


« Urlar li fa la pioggia come cani; »
  • 19.
« de l'un de' lati fanno a l'altro schermo; »
  • 20.
« volgonsi spesso i miseri profani. »
  • 21.


« Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo, »
  • 22. il gran vermo: indica l'aspetto infernale di cerbero.
« le bocche aperse e mostrocci le sanne; »
  • 23.


« non avea membro che tenesse fermo. »
  • 24.
« E 'l duca mio distese le sue spanne, »
  • 25.


« prese la terra e con piene le pugna »
  • 26.


« la gittò dentro a le bramose canne »
  • 27.


« Qual è quel can ch'abbaiando agogna, »
  • 28.


« e si racqueta poi che 'l pasto morde, »
  • 29.
« ché solo a divorarlo intende e pugna, »
  • 30.


« cotai si fecer quelle facce lorde »
  • 31.


« de lo demonio Cerbero, che 'ntrona »
  • 32.


« l'anime sì, ch'esser vorrebbero sorde. »
  • 33.


« Noi passavam su per l'ombre che adona »
  • 34.


« la greve pioggia, e ponavam le piante »
  • 35.


« sovra lor vanità che par persona. »
  • 36.


« Elle giacevan per terra tutte quante, »
  • 37.


« fuor d'una ch'a seder si levò, ratto »
  • 38.


« chella ci vide passarsi davante. »
  • 39.


« "O tu che se' per questo 'nferno tratto", »
  • 40.


« mi disse, "riconoscimi, se sai: »
  • 41.


« tu fosti, prima ch'io disfatto, fatto". »
  • 42. disfatto, fatto: Paronomasia


« E io a lui: "l'angoscia cche tu hai »
  • 43.


« forse ti tira fuor de la mia mente, »
  • 44.


« sì che non par ch'i' ti vedessi mai. »
  • 45.


« Ma dimmi chi tu se' che 'n sì dolente »
  • 46.


« loco se' messo, e hai sì fatta pena, »
  • 47.


« che, s'altra è maggio, nulla è sì spiacente". »
  • 48.


« Ed elli a me: "La tua città, ch'è piena »
  • 49. la tua città: Riferrimento a Firenze


« d'invidia sì che già trabocca il sacco, »
  • 50.


« seco mi tenne in la vita serena. »
  • 51.


« Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: »
  • 52.


« per la dannosa colpa de la gola, »
  • 53.


« come tu vedi, a la pioggia mi fiacco. »
  • 54.


« E io anima trista non son sola, »
  • 55.


« ché tutte queste a simil pena stanno »
  • 56.


« per simil colpa". E più non fé parola. »
  • 57.


« Io li rispuosi: "Ciacco, il tuo affanno »
  • 58.


« mi pesa sì, ch'a lagrimar mi 'nvita; »
  • 59.


« ma dimmi, se tu sai, a che verranno »
  • 60.


« li cittadin de la città partita; »
  • 61. partita: divisa.


« s'alcun v'è giusto; e dimmi la cagione »
  • 62.


« per che l'ha tanta discordia assalita". »
  • 63.


« E quelli a me: "Dopo lunga tencione »
  • 64.


« verranno al sangue, e la parte selvaggia »
  • 65.


« caccerà l'altra con molta offensione. »
  • 66.


« Poi appresso convien che questa caggia »
  • 67.


« infra tre soli, e che l'altra sormonti »
  • 68.


« con la forza di tal che testé piaggia. »
  • 69.


« Alte terrà lungo tempo le fronti, »
  • 70.


« tenendo l'altra sotto gravi pesi, »
  • 71.


« come che di ciò pianga o che n'aonti. »
  • 72.


« Giusti son due, e non vi sono intesi; »
  • 73.


« superbia, invidia e avarizia sono »
  • 74.


« le tre faville c'hanno i cuori accesi" »
  • 75.


« Qui puose fine al lagrimabil suono. »
  • 76.


« E io a lui: "Ancor vo' che mi 'nsegni »
  • 77.


« e che di più parlar mi facci dono. »
  • 78.


« Farinata e 'l Tegghiaio, che fuor sì degni, »
  • 79.


« Iacopo Rusticucci, Arrigo e 'l Mosca »
  • 80.


« e li altri ch'a ben far puoser li 'ngegni, »
  • 81.


« dimmi ove sono e fa ch'io li conosca; »
  • 82.


« ché gran disio mi stringe di savere »
  • 83.


« se 'l ciel li addolcia o lo 'nferno li attosca". »
  • 84.


« E quelli: "Ei son tra l'anime più nere; »
  • 85.


« diverse colpe giù li grava al fondo: »
  • 86.


« se tanto scendi, là i potrai vedere. »
  • 87.


« Ma quando tu sarai nel dolce mondo, »
  • 88.


« priegoti ch'a la mente altrui mi rechi: »
  • 89.


« più non ti dico e più non ti rispondo". »
  • 90.


« Li diritti occhi torse allora in biechi; »
  • 91.


« guardommi un poco e poi chinò la testa: »
  • 92.


« cadde con essa a par de li altri ciechi. »
  • 93.


« E 'l duca disse a me: "Più non si desta »
  • 94.


« di qua dal suon de l'angelica tromba, »
  • 95.


« quando verrà la nimica podesta: »
  • 96.


« ciascun rivederà la trista tomba, »
  • 97.


« ripiglierà sua carne e sua figura, »
  • 98.


« udirà quel ch'in etterno rimbomba". »
  • 99.


« Sì trapassammo per sozza mistura »
  • 100.


« de l'ombre e de la pioggia, a passi lenti, »
  • 101.


« toccando un poco la vita futura; »
  • 102.


« per ch'io dissi: "Maestro, esti tormenti »
  • 103.


« crescerann'ei dopo la gran sentenza, »
  • 104.


« o fier minori, o saran sì cocenti?". »
  • 105.


« Ed elli a me: "Ritorna a tua scïenza, »
  • 106.


« che vuol, quanto la cosa è più perfetta, »
  • 107.


« più senta il bene, e così la doglienza. »
  • 108.


« Tutto che questa gente maladetta »
  • 109.


« in vera perfezion già mai non vada, »
  • 110.


« di là più che di qua essere aspetta". »
  • 111.


« Noi aggirammo a tondo quella strada, »
  • 112.


« parlando più assai ch'i' non ridico; »
  • 113.


« venimmo al punto dove si digrada: »
  • 114.

quivi trovammo Pluto, il gran nemico.

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