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Dizionario chimico divulgativo/A

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A-ce-tà-le (/): è il nome di un insieme di gruppi funzionali costituiti da un carbonio legato a due ossigeni tramite legami singoli e a due atomi di carbonio e/o di idrogeno tramite gli altri due.[1] L'immagine a destra rappresenta un generico acetale. I due gruppi R1 e R2 possono essere idrogeni (es. dimetossimetano[2]) o atomi di carbonio (es. 2,2-dimetossipropano[3]).
Se questi due gruppi sono identici il composto è detto acetale simmetrico altrimenti è un acetale asimmetrico. Anche ai due ossigeni possono essere collegate una o due molecole organiche . Nel caso in cui uno dei gruppi -OR fosse un -OH, il gruppo funzionale è detto emiacetale ma se entrambi -OR1 ed -OR2 fossero gruppi -OH allora il gruppo funzionale non sarebbe più un acetale ma un gemdiolo.
Tali gruppi funzionali derivano dalla condensazione di un carbonile (aldeide o chetone) con una o due molecole di alcol. Nel caso in cui l'acetale derivasse da un chetone, viene utilizzato il termine più specifico "chetale".[4]
Tali gruppi funzionali sono caratteristici dei monosaccaridi ciclici (es. glucosio) e dei farmaci benzodiossolici.

Formula generica di un acetiluro

A-ce-ti-lù-ro (/): anione derivato dalla salificazione di un alchino. Gli acetiluri per antonomasia sono quelli derivati dall'acetilene, ma il termine è stato esteso ai sali di qualsiasi altro alchino terminale. Questi a volte vengono chiamati alchinuri ma il termine è improprio.

A-ce-tò-ni-de (/): Gruppo funzionale derivato dall'acetone (è il suo chetale) utilizzato come groppo protettivo per gli alcoli.
Assegna inoltre il nome ad una categoria di corticosteroidi in cui esso svolge la funzione di migliorarne l'assorbimento attraverso la pelle.

Acidi grassi

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À-ci-di gràs-si (): acidi monocarbossilici (cioè con un solo gruppo carbossile) non ramificati, con un numero pari di atomi di carbonio che va solitamente da 4 a 28, con o senza insaturazioni, presenti in forma esterificata nei trigliceridi e nelle cere, o comunque derivati da essi.

A-ci-di-tà (/): caratteristica di una sostanza di avere proprietà acide.

HA + B → A- + HB+        es.   HCl + H2O → Cl- + H3O+

Come mostrato nella reazione sopra riportata, un generico acido a contatto con una sostanza è in grado di dissociarsi in un H+ (che si lega alla sostanza accettrice) e nella rispettiva base coniugata A-. in questo modo l'acidità di una sostanza può essere:

  • La quantità di ioni H+ in essa disciolti, se si sta parlando di una soluzione acida (aceto, succo di limone, succhi gastrici...) solitamente espressa con la scala del pH. Per esempio, il succo di limone è meno acido dei succhi gastrici perché l'acido in esso contenuto è meno concentrato, oppure i saponi devono avere lo stesso pH della pelle, cioè né più né meno acidi.
  • La capacità di un acido di dissociare un protone e legarlo ad una sostanza con cui viene messo a contatto. Per esempio, HCl è una molecola più acida di HF perché il primo tende a rilasciare il suo H+ più facilmente di HF.

À-ci-do (/):Esistono due definizioni di acido.

  • Generalmente per acido si intende un composto chimico in grado di rilasciare ioni H+ quando messo a contatto con un'altra sostanza (es. H2SO4, HCN, HCl, HNO3) in questo caso si parla di acido del tipo "di Arrhenius" () o di Brønsted-Lowry ().
  • Secondo invece la teoria di Lewis (), dicesi acido qualsiasi sostanza in grado di attirare a sé una coppia di elettroni (es. H+, Fe3+, Cu2+, BF3, PtCl4). Tale definizione è un'espansione di quella precedente poiché l'H+ rilasciato dagli acidi di Brønsted attira a sé una coppia di elettroni esattamente come fanno altri ioni positivi e molecole elettrondeficienti.

Vedi anche: base, anfotero, elettrofilo

Acido carbossilico

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À-ci-do car-bos-sì-li-co (/): composto organico caratterizzato dal gruppo funzionale -COOH (detto "carbossile", da cui il nome), il quale impartisce il carattere acido a tale composto.

A-cì-le (/): gruppo funzionale derivato dalla privazione d'un gruppo idrossilico da un acido carbossilico.

Acqua di cristallizzazione

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Acqua di cris-tal-liz-za-ziò-ne (): acqua che rimane inglobata nel reticolo cristallino di una sostanza quando questa solidifica.

A-dia-bà-ti-co (/): un processo (ad esempio una reazione chimica o una trasformazione termodinamica) è detto adiabatico quando avviene senza scambio di calore con l'esterno.

Adsorbimento

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Ad-sor-bi-mèn-to (/): accumulo di particelle di una sostanza (adsorbato) sulla superficie di un materiale solido (substrato adsorbente).
Se tale assorbimento non modifica la natura chimica delle due sostanze, si ha un adsorbimento fisico, altrimenti si ha un adsorbimento chimico.

  • Tale fenomeno chimico-fisico viene sfruttato per la purificazione delle sostanze liquide: all'interno di una soluzione viene versata una sostanza solida molto porosa (carbone attivo,[5] Fe(OH)2, gel di silice ecc.) in grado di assorbire e trattenere il particolato che si vuole eliminare. Il tutto può essere poi facilmente rimosso per decantazione, filtrazione ecc.
  • Esso è di fondamentale importanza anche nella chimica dei catalizzatori, i quali possono essere depositati su una superficie adsorbente, che trattiene le molecole che devono reagire per più tempo nelle cavità dove subiscono l'effetto del catalizzatore, o l'adsorbente può essere il catalizzatore stesso (platino nell'idrogenazione, magnetite nel processo Haber-Bosh).

Vedi anche: desorbimento, chelante, cromatografia, legame intermolecolare

A-gli-cò-ne (/): un glicoside è una molecola in cui sono riconoscibili una o più molecole di un glucide legate ad una molecola che non è uno zucchero. Quest'ultima (isolabile a seguito dell'idrolisi del glicoside) è chiamata aglicone.
Numerose molecole biologiche possono assumere il ruolo di aglicone: steroidi, cianidine, antrachinoni, cumarine ecc.

Crisantemina, un esempio di glicoside dove la componente glucidica è costituita da una molecola di glucosio mentre l'aglicone è una molecola di cianidina.

Al-ca-lòi-de (/): gli alcaloidi sono una famiglia eterogenea di composti, solitamente di origine vegetale, accomunati dall'avere nella loro struttura molecolare un atomo di azoto che li conferisce proprietà più o meno basiche.

Al-cà-no (/): Idrocarburo non ciclico che non contiene doppi o tripli legami tra atomi di carbonio contigui.

Al-ché-ne (/): Idrocarburo non ciclico che contiene almeno un doppio legame tra atomi di carbonio contigui.

Alchilazione

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Al-chì-le (/): gruppo funzionale formato da una molecola d'un alcano privato d'un solo atomo d'idrogeno.

Al-chì-li-co: vedi il lemma Alchile.

Al-chì-no (/): Idrocarburo non ciclico che contiene almeno un triplo legame tra atomi di carbonio contigui.

Alchino terminale

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Al-chì-no terminà-le (): alchino in cui si ha un triplo legame tra un carbonio terminale (cioè posizionato in corrispondenza di un estremo della catena di atomi di carbonio) e un atomo di carbonio ad esso contiguo.

Al-chi-nù-ro: vedi il lemma Acetiluro.
Molecola di metanolo

Àl-col (/): composto organico caratterizzato dalla presenza di un gruppo ossidrile legato alla catena carboniosa. L'alcol più semplice è l'alcol metilico (o metanolo), di formula CH3OH.

Al-cool: vedi il lemma Alcol.
L'aldeide propionica (o propanale), l'aldeide con tre atomi di carbonio

Al-dèi-de (/): composto organico avente il gruppo carbonilico (C=O) legato a un atomo di idrogeno. A differenza dei chetoni, quindi, il carbonile è posto alla fine della catena. L'aldeide più semplice è l'aldeide formica (o metanale) di formula CH2O.

A-li-fà-ti-co (/): aggettivo con cui ci si riferisce a tutti i composti non aromatici.

Allele

Allile

Al-lo-tro-pì-a: vedi il lemma Allotropo.

Al-lò-tro-po (/): sono allotrope fra loro due o più sostanze formate da un solo elemento chimico (semplici) in cui gli atomi sono legati in maniera diversa.

Vedi anche: isomerio, dimorfismo

Al-lu-mì-nio (/): metallo leggero e argenteo poco elettronegativo appartenente al gruppo del Boro di simbolo Al e Z 13. Il suo unico stato di ossidazione stabile è +3 ma ad alte temperature può formare composti in cui ha stato di ossidazione +1. Viene utilizzato in lega con il magnesio, il titanio ed altri metalli per la costruzione di mobili e macchine volanti. Quando esposto all'aria si ricopre di uno strato di ossido trasparente che inibisce la corrosione del metallo sottostante.


Alogenazione

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A-lò-ge-no (/): Elemento appartenente al VII gruppo della tavola periodica. Gli alogeni sono: fluoro (F), cloro (Cl), bromo (Br), iodio (I), astato (At).
Sono gli elementi più elettronegativi dei rispettivi periodi della tavola periodica, allo stato elementare si presentano come molecole biatomiche (Es. Cl2, I2).

Godono di forti proprietà ossidanti ed i loro idracidi (HCl, HBr ecc. tutti acidi forti tranne HF) si generano gli anioni chiamati alogenuri (Cl-, Br- ecc.).


Alogenoalcano

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A-lo-ge-no-al-cà-no (): alcano in cui un atomo di idrogeno è stato sostituito con un alogeno.

A-lo-ge-nù-ro (/): composto chimico in cui è presente un atomo di alogeno avente numero di ossidazione pari a -1. Possono essere inorganici (come ad esempio il cloruro di sodio, NaCl o l'acido bromidrico, HBr) od organici (come il clorometano, CH3Cl).

Ambiente acido

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Ambiente basico

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Ambiente di reazione

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Sistema in cui avviene una reazione chimica

A-me-rì-cio (/):

Am-fi-fì-li-co: vedi il lemma Anfifilico.
La formammide, un'ammide primaria

Am-mì-de (/): composto organico derivato da un acido carbossilico con sostituzione del gruppo ossidrile con un gruppo amminico NRR'. Se R e R' sono entrambi atomi di idrogeno si ha un'ammide primaria, se uno di essi è una catena alchilico si ha invece un'ammide secondaria, se invece sono entrambi dei residui alchilici si parla di ammide terziaria.

L'ammina più semplice, la metilammina NH2CH3

Am-mì-na (/): composto organico ottenuto per sostituzione formale di uno o più atomi di idrogeno della molecola di ammoniaca (NH3) con gruppi alchilici. Se è solo uno l'atomo di idrogeno sostituito si parla di ammine primarie, se sono 2 di ammine secondarie e infine se sono tutti e tre sostituiti di ammine terziarie. Hanno formula generale NRR'R'', dove R è un generico gruppo alchilico o arilico o altrimenti un atomo di idrogeno.

Am-mi-no-à-ci-do (/): molecola organica contenente contemporaneamente uno o più gruppi amminici -NH2 ed uno o più gruppi carbossilici -CO2H.
Ventuno fra le migliaia di amminoacidi possibili sono alla base degli organismi eucarioti poiché legati insieme compongono le proteine,e perciò vengono chiamati amminoacidi essenziali o biogenici. Hanno la caratteristica di essere degli zwitterioni, perciò vengono solitamente rappresentati con il gruppo amminico protonato -NH3+ e quello carbossilico salificato -CO2-.

Vedi anche: betaina


Amminoacido biogenico

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Am-mi-no-à-ci-do bio-gè-ni-co: vedi il lemma Amminoacido essenziale.

Amminoacido essenziale

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Am-mi-no-à-ci-do es-sen-zià-le (/): uno dei 21 amminoacidi con cui sono formate le proteine degli esseri viventi.

A-nà-lo-go (/):: composto chimico avente struttura simile ad un altro ma differente per alcune sue parti. Si usa anche il termine analogo strutturale poiché la struttura molecolare di due analoghi è simile ma al suo interno possono esservi eteroatomi e gruppi funzionali diversi.

Vedi anche: isotopologo, isomero, omologo, derivato, analogo funzionale.

Analogo funzionale

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An-fi-fì-li-co (/):

An-fi-pà-ti-co: vedi il lemma Anfifilico.
Lo ione H2PO4- può sia accettare che rilasciare H+.

An-fi-prò-ti-co (/):: Una sostanza che può sia liberare che accettare ioni H+. Esempi di tali sostanze sono gli acidi parzialmente dissociati, l'acqua, gli amminoacidi ecc.

Lo ione H2PO4- (diidrogenofosfato) è una specie chimica anfiprotica:

H2PO4- + NH3 → HPO42- + NH4+      rilascio di un protone

H2PO4- + H3O+ → H3PO4 + H2O      accettazione di un protone

Vedi anche: zwitterione, anfotero

An-fò-te-ro (/): sostanza chimica che può comportarsi da acido o da base a seconda della sostanza con cui reagisce.
Un esempio molto comune è l'idrossido di alluminio: a contatto con un acido può rilasciare uno ione OH- e salificarsi ad Al3+ come un qualsiasi altro idrossido basico:

Al(OH)3 + 3 HCl → AlCl3 + 3 H2O

Ma può reagire anche con le basi, in quanto l'atomo di Al3+ nel composto Al(OH)3 ha una carica positiva sufficientemente forte da attrarre uno ione OH- in più e complessarsi sotto forma di [Al(OH)4]- come un qualsiasi acido di Lewis.

(HO)3Alδ+ + δ-OH- → [Al(OH)4]-

Anche gli ioni che derivano dalla salificazione parziale di acidi deboli, come KH2PO4 (derivato da H3PO4, acido debole) possono sia accettare che cedere ioni H+ (cioè comportarsi sia da basi che da acidi di Brønsted). In questo caso si possono dire anfiprotici:

KH2PO4 + KOH → K2HPO4 + H2O   Reazione con una base

KH2PO4 + HNO3 → H3PO4 + KNO3   Reazione con un acido

Vi sono infine composti che contengono sia una parte acida che una basica nella loro molecola, che si salificano l'una con l'altra (cioè l'H+ collegato alla parte acida si sposta e va ad attaccarsi alla parte basica) pur mantenendo la molecola integra. Questi sono chiamati zwitetrioni:

  La glicina contiene un gruppo carbossile acido (rosso) da cui si può staccare uno ione H+ per legarsi al doppietto elettronico libero del gruppo -NH2 base di Lewis (azzurro) creando una molecola in cui coesistono uno ione -NH3+ ed un -CO2-.
Formula di struttura generica di un'anidride organica

A-ni-drì-de (/): il termine ha due significati distinti e tra loro non correlati:

  • in chimica inorganica con anidride si intende un ossido che a condizioni di pressione e temperatura ambiente è allo stato aeriforme; un esempio è l'anidride carbonica, CO2
  • in chimica organica si tratta invece del composto ottenuto, almeno formalmente, dalla condensazione di due acidi carbossilici. Fa parte della famiglia dei composti acilici.

Anidride mista

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Anidrificazione

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CuSO4 pentaidrato (blu) e CuSO4 anidro (bianco).

Àn-i-dro (/): privo di molecole d'acqua (intesa sia come umidità o acqua disciolta [6] che come acqua di cristallizzazione [7]).
Non indica invece quei composti le cui molecole sono state distrutte chimicamente per far perdere loro acqua (per esempio un ossido non è considerato la versione anidra di un idrossido né l'anidride quella di un acido e nemmeno un etere quella di un alcol).

Vedi anche: anidrificazione, idratazione, essiccatoio, idrometro, condensazione

A-niò-ne (/):: Ione dotato di carica negativa, ossia un atomo o una molecola avente degli elettroni "in più" rispetto al numero di protoni nel nucleo.[8]
Esempi di anioni sono Cl-, S2-, SO42-, CO32-, AlCl4-, CuCl42-, CH3CO2- (il numero all'apice è quello degli elettroni cariche che l'entità molecolare ha in più rispetto al numero di protoni totali).

Vedi anche: catione, anodo

À-no-do (/): componente di una pila in cui finiscono gli elettroni che scorrono nel circuito.

Antiaromaticità

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Antimarkovnikov

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Reazione che va contro la regola di Markovnikov, cioè l'idrogeno va a legarsi all'atomo di carbonio meno idrogenato

Antistaminico

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Ar-gèn-to (/):

Ár-gon (/):

A-rì-le (/): gruppo funzionale avente un anello aromatico senza un atomo di idrogeno.

Aromaticità

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A-ro-ma-ti-ci-tà (/): caratteristica di quei composti formati da molecole aventi gli elettroni π delocalizzati. Ciò conferisce loro particolare stabilità, tanto che danno reazioni diverse rispetto agli altri composti con atomi di carbonio ibridati sp2. Infatti mentre gli alcheni a contatto con un elettrofilo rompono il loro doppio legame e i carboni passano a un'ibridazione sp3, i composti aromatici conservano la loro struttura durante una reazione chimica, e danno quindi reazioni di sostituzione elettrofila, conservando i doppi legami. Il capostipite dei composti aromatici è il benzene.

Astrochimica

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À-to-mo (/): particella più piccola di una sostanza che conserva le proprietà chimiche di un elemento.
Esso è costituito da un nucleo formato da particelle positive (protoni) e particelle prive di carica elettrica (neutroni) cui orbitano attorno un numero di particelle negative (elettroni) solitamente uguali al numero di particelle positive (quarta immagine da sinistra).
Attraendosi fra loro, nuclei positivi ed elettroni negativi danno origine a legami detti appunto legami chimici che vanno a legare insieme gli atomi per dare origine ad una sostanza.

L'atomo, per via della sua infima massa e piccolissime dimensioni, sta al limite tra il mondo governato dalla fisica classica e quello spiegato dalla meccanica quantistica, perciò il suo comportamento a livello chimico viene spiegato dalla prima scienza (e con l'ausilio della statistica, visto che gli atomi sono piccoli, numerosi ed il loro comportamento è prevedibile solo a grandi linee) mentre quello dei suoi componenti (elettroni, protoni e neutroni) lo è dalla seconda.
La chimica studia le proprietà degli atomi e soprattutto dei legami chimici per poter trasformare una sostanza in altre, concentrandosi sulle trasformazioni delle "orbite" degli elettroni, mentre la fisica nucleare e la chimica nucleare studiano le trasformazioni dei nuclei atomici.

Vedi anche: ione, isotopo, molecola, orbitale, nuclide, atomo esotico

Altri libri:
Chimica
generale
Chimica per
il liceo
Laboratorio di
chimica in casa
Teoria atomicaChimica generale/Teoria atomica Modelli atomiciChimica per il liceo/Modelli atomici La costituzione
della materia
Laboratorio di chimica in casa/La costituzione della materia
La struttura
degli atomi
Laboratorio di chimica in casa/La struttura degli atomi


Atomo esotico

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Atropisomero

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At-ti-nòi-de (/):: Gruppo di metalli radioattivi solitamente separato dalla tavola periodica, comprendente gli elementi dal n° 89 (Attinio) al n° 103 (Laurenzio).

Vedi anche: lantanoide, elemento transuranico

Autocomplessazione

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A-zò-to (/):

  1. Gold BookAcetal
  2. I due termini "chetale" ed "acetale" in passato distinguevano i derivati dai chetoni da quelli delle aldeidi, ma attualmente il termine "chetale" è ridotto a sottocategoria di acetali. Gold BookKetal
  3. Esempi: etanolo assoluto, acido acetico glaciale, acido solforico 100%.
  4. solfato di rame anidro
  5. Essendovi più elettroni che protoni attorno all'atomo o alla molecola, rimangono non bilanciate le cariche elettriche degli elettroni, perciò l'anione è dotato di carica formale negativa, ossia quella degli elettroni

Bibliografia

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