Guida alle costellazioni/Eridano e i dintorni/Bulino

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La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Caelum
Genitivo del nome Caeli
Abbreviazione ufficiale Cae
Area totale 125 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 gennaio
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 7
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Caeli 4,44
γ1 Caeli 4,55
β Caeli 5,04
δ Caeli 5,07
HD 30080 5,66
HD 31093 5,82
HD 32515 5,92
HD 32453 6,02

Il Bulino è una costellazione meridionale minore, introdotta da Nicolas Louis de Lacaille. Rappresenta due bulini da scultore incrociati.

Caratteristiche[modifica]

Il Bulino è una costellazione piccola e decisamente oscura, stretta fra le più appariscenti costellazioni di Eridano ad ovest e della Colomba ad est; è completamente priva di oggetti brillanti: la sua stella più luminosa è infatti solo di magnitudine 4,4. Per individuarne le poche stelle visibili a occhio nudo è possibile partire dalla costellazione della Colomba e dirigersi verso ovest di alcuni gradi. Possiede solo sette stelle più luminose della magnitudine 6,0.

Inventata da Nicolas Louis de Lacaille assieme a numerose altre costellazioni del cielo australe, rappresentava in origine due bulini incrociati, tanto che il suo nome era Caela Sculptoris, i “Bulini dello Scultore”; in questo appare fortemente associata alla vicina costellazione del Pittore, il cui nome originario era “Cavalletto da Pittore”. Entrambe le costellazioni sono nate per celebrare i progressi in campo artistico dal Rinascimento in poi.

La prima citazione di questa costellazione si trova dunque nell’opera di Lacaille intitolata Coelum australe stelliferum, pubblicato nel 1756, dove riporta anche la posizione di 10.000 stelle e 42 “oggetti nebulosi”.

Nonostante il suo aspetto molto modesto, il Bulino venne incluso nella lista delle 88 costellazioni moderne dall’Unione Astronomica Internazionale, la quale nel 1930 stabilì dei confini netti e ridusse di molto il numero delle costellazioni; altre costellazioni di recente invenzione, anche più appariscenti, vennero invece scartate.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e febbraio, coincidenti con l'autunno boreale; occupa una piccola parte di quella vasta regione di cielo che dalle città boreali appare completamente priva di stelle nelle sere d'autunno verso sud. Dall'emisfero australe è maggiormente visibile, poiché la sua declinazione e moderatamente australe, ma resta comunque di difficile reperimento.

Stelle doppie[modifica]

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
ν Caeli 04h 40m 16s -41° 19′ 16″ 6,06 9,3 13,6 g + g
γ1 Caeli 05h 04m 24s -35° 28′ 58″ 4,62 8,7 3,0 ar + g

Il Bulino, date le sue piccole dimensioni, non contiene molte stelle doppie. Tuttavia, sul confine con la Colomba, è da menzionare la doppia ottica formata dalle stelle γ1 e γ2 Caeli, la cui separazione di ben 13 minuti d’arco le rende ben distinguibili anche con un semplice binocolo; la principale ha magnitudine 4,55, mentre la secondaria, situata a sud della precedente, ha magnitudine 6,32. Con un telescopio da 200 mm di diametro si nota chiaramente che la γ1 Caeli è a sua volta doppia, con componenti di magnitudine 4,6 e 8,7 separate da soli 3 secondi d’arco. Anche la γ2 Caeli è doppia, ma le sue componenti non sono separabili con i più diffusi telescopi amatoriali.

Un'altra stella doppia con una separazione delle componenti superiore ai 10" è la ν Caeli, composta da una stella gialla di magnitudine 6,06, al limite della visibilità a occhio nudo, e una compagna di nona grandezza; entrambe le stelle sono di colore giallastro.

Stelle variabili[modifica]

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Caeli 04h 40m 30s -38° 14′ 07″ 6,7 13,7 390,95 Mireide
X Caeli 05h 04m 26s -35° 42′ 18″ 6,28 6,39 0,1352 Pulsante
Z Caeli 04h 52m 35s -43° 03′ 38″ 7,84 7,99 52: Semiregolare pulsante

Fra le pochissime stelle variabili della costellazione la più appariscente in fase di massima è la R Caeli, una Mireide che con un periodo di un anno e un mese oscilla fra una magnitudine massima di 6,7, rendendosi visibile anche con un piccolo binocolo, alla magnitudine 13,7.

Altre stelle variabili hanno oscillazioni di luminosità troppo piccole, spesso comprese entro un decimo di magnitudine o poco più, per poter essere apprezzate facilmente in assenza di strumentazione dedicata.

Oggetti del profondo cielo[modifica]

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 1679 04h 49m 55s -31° 58′ 03″ Galassia 11,6 2,7 x 2,0
La galassia spirale irregolare NGC 1679, ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble.

Nel Bulino non sono presenti oggetti galattici, data anche la distanza dal piano della Via Lattea, mentre le galassie visibili in questa parte di cielo sono tutte piuttosto deboli e remote.

L'unico oggetto non stellare che supera la undicesima magnitudine è NGC 1679, una galassia irregolare situata nella parte settentrionale della costellazione, circa 5° a NNE della stella α Caeli, e osservabile solo con un telescopio di diametro non inferiore a 250 mm, dove appare come una macchia molto debole leggermente allungata e vagamente somigliante a una spessa Luna crescente con un centro leggermente più luminoso; questa galassia presenta un relitto di struttura a spirale con una barra centrale, sebbene i bracci appaiano molto deformati. La sua distanza è stimata sui 49 milioni di anni luce.