Impianti chimici/Reattori catalitici
Reazioni catalizzate da solidi
[modifica | modifica sorgente]Nel capitolo di cinetica, la velocità di reazione è stata definita su base del volume totale della miscela reagente. Nel caso eterogeneo, invece, la reazione avviene all'interfaccia tra la fase catalizzatore e la fase fluida contenente i reagenti e la base volumica non è più rigorosa.
Solido | Area specifica m2/g |
---|---|
TiO2 (anatase) | 10-100 |
Silice | 200-600 |
Carbone attivo | 1000 - 2000 |
Zeoliti | 500-900 |
Nell'uso comune due convenzioni si sono imposte come base per l'espressione della velocità:
- la superficie attiva del catalizzatore, la velocità ha unità mole / (s m2)
- il volume apparente del catalizzatore, unità mole / (s m3). Questo approccio è equivalente a considerare la particella come una fase uniforme (ed è perciò chiamato modello pseudo-omogeneo)
La prima convenzione è comune nella letteratura scientifica e nei lavori accademici; nella pratica professionale, dato che il parametro d'interesse è il volume del reattore, si preferisce la seconda.
Adsorbimento e meccanismi
[modifica | modifica sorgente]Passo decisivo affinché il solido possa catalizzare la reazione è che il reagente sia assorbito (o, come più correntemente espresso nella letteratura scientifica adsorbito) sulla superficie. A questo punto la molecola e la superficie possono interagire. Si distinguono due tipi di adsorbimento:
- adsorbimento fisico, in cui le molecole sono attratte sulla superficie dalle sole forze di van der Waals e nessun cambiamento nella struttura della molecola avviene. Esso avviene esclusivamente a temperature prossime a quelle di ebollizione dell'adsorbato. È in tutto e per tutto simile alla condensazione di un gas.
- adsorbimento chimico, in cui le molecole adsorbite creano legami chimici con la superficie
Solamente l'adsorbimento chimico, con la sua forza di rompere e creare legami, ha un ruolo nella catalisi. Per caratterizzare l'adsorbimento chimico, esistono diverse relazioni che legano la pressione parziale dell'adsorbato con la sua concentrazione, la più nota ed utilizzata è sicuramente l'isoterma di Langmuir
Isoterma di Langmuir
[modifica | modifica sorgente]L'adsorbimento secondo il modello di Langmuir (dal chimico-fisico americano Irving Langmuir) è descritto come un equilibrio chimico tra le molecole libere di un composto A ed dei centri attivi sulla superficie, i siti di adsorbimento S, che vengono "occupati" dalle molecole adsorbite per dare un complesso AS:
A(g) + S ⇔ AS
Si fanno le seguenti assunzioni:
- i siti di assorbimento sono tutti uguali
- non ci sono interazioni laterali, ovvero l'energia di adsorbimento è indipendente dalla concentrazione di molecole adsorbite.
Le velocità di adsorbimento è proporzionale al numero di siti liberi ed alla pressione parziale del adsorbato; quella di desorbimento al numero di siti "occupati":
All'equilibrio le velocità della reazione diretta ed inversa sono uguali, ovvero:
Dato che il numero dei siti totali su una data superficie è una data costante ntot = nS + nAS, è conveniente riscrivere le precedenti equazioni in funzione della frazione occupata θ = nAS / ntot
Con semplice algebra si ottiene:
ove bA = kdes / kads Nel caso più reagenti competino per lo stesso tipo di sito,
Sono conosciute ed utilizzate anche altre isoterme di adsorbimento, tra cui l'isoterma di Temkin e quella di Freundlich, che ammettono l'eterogeneità dei siti di adsorbimento.
- Temkin
- Freundlich
Il modello di Langmuir, nonostante sia una descrizione molto cruda,descrive abbastanza bene i fenomeni di adsorbimento. Grazie alla sua facilità di utilizzo matematico, il suo uso è assolutamente preponderante.
Adsorbimento con dissociazione
[modifica | modifica sorgente]Nel paragrafo precedente, la molecola è adsorbita tutta intera. Caso differente è quando all'atto dell'adsorbimento, la molecola viene scissa in due (o più) parti, ognuna adsorbita in un sito attivo:
- A2 + 2 S ⇔ 2 SA
Le equazioni per la velocità sono:
Imponendo la condizione di equilibrio e con qualche passaggio si ha:
Trasporto
[modifica | modifica sorgente]- trasporto dal bulk al film fluido intorno alla particella
- trasporto dal film alla superficie
- diffusione dalla superficie esterna di un poro fino ad un centro attivo
- reazione e desorbimento del prodotto dal centro attivo
- diffusione dal centro attivo fino alla superficie
- trasporto dalla superficie al film fluido
- trasporto dal film al bulk
Limitazioni della velocità
[modifica | modifica sorgente]Come si è visto nel paragrafo precedente, la velocità intrinseca di una reazione eterogenea è solo una parte di quella misurata, che riflette invece la velocità del processo più lento. Quando la cinetica intrinseca di reazione è preponderante su tutti gli altri processi, si parla di regime chimico, e regime diffusivo negli altri casi.
Nel regime diffusivo si possono distinguere due casi:
- limitazione da trasporto esterno: il processo più lento è il trasporto del reagente dal bulk del fluido alla superficie esterna della fase catalitica.
- limitazione da trasporto interno: il processo più lento è il trasporto dalla superficie esterna all' interno della fase catalitica.
Trasporto esterno
[modifica | modifica sorgente]La correlazione proposta da De Acetis e Thodos[1]
- (1)
Resistenza nei pori: il modulo di Thiele φ
[modifica | modifica sorgente]Si definisce quindi un'efficienza η come
Tests e Criteri di limitazione per trasporto
[modifica | modifica sorgente]Un esperimento semplice per verificare la limitazione da trasporto esterno è cambiare la velocità del fluido mantenendo costante il tempo di contatto (p.es. se si raddoppia la velocità, si deve raddoppiare la tempo stesso la quantità di catalizzatore). Un cambiamento della velocità modifica il film attorno alla particella catalitica e quindi il coefficiente di trasporto fluido-particella. In condizioni di assenza di limitazioni, tale modifica non deve avere influenza sulla velocità di reazione misurata.
- Carberry
- Mears
- Thiele
- Baiker
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ De Acetis, J.; Thodos, G.: Ind. Eng. Chem., Vol. 52, 1960, p. 1003