Primo soccorso/Sistema di emergenza sanitaria
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In Italia
[modifica | modifica sorgente]Il sistema sanitario Italiano è gestito a livello pubblico dagli enti regionali e locali che si occupano della gestione territoriale delle infrastrutture e dei servizi.
Il sistema territoriale di emergenza sanitaria con numerazione unificata nazionale di emergenza ARES 112 è anch'esso di competenza regionale ed usufruisce di enti sia pubblici che privati convenzionati con l'Azienda regionale sanitaria per garantire la capillarità sul territorio. Grazie alla riforma del sistema di emergenza territoriale avvenuta nel '98, si state costituiti vari mezzi specializzati per far fronte alle varie esigenze di emergenza sanitaria. Esistono per cui vari tipi di Ambulanze con diversi livelli di specializzazione dell'equipaggio.
- Ambulanza di base, con a bordo solo volontari addestrati e qualificati
- Ambulanza infermieristica, con a bordo un infermiere
- Ambulanza medicalizzata o Advanced Life Support ALS, con a bordo un medico ed un infermiere oltre ai volontari
In realtà, l'ARES 112 è solo l'organismo predisposto al coordinamento dei vari enti che si occupano di emergenza sanitaria quali onlus, Croce Rossa Italiana e A.S.L.
Protezione civile
[modifica | modifica sorgente]Quando l'incidente diventa di proporzioni enormi, esso si definisce con il termine "catastrofe" ed il soccorso diventa Protezione civile quando la gravità dell'evento è tale da richiedere l'intervento specifico di più forze specializzate.
Le strutture che operano in caso di catastrofe, quindi formanti la protezione civile sono:
- vigili del fuoco
- Forze armate
- Polizia di Stato
- Carabinieri Forestali
- Servizi tecnici nazionali
- Istituti di ricerca
- Croce Rossa Italiana
- Servizio sanitario nazionale
- Organizzazioni di volontariato
- Corpo nazionale soccorso alpino
Nel 1999 è stata istituita l'agenzia di protezione civile, della quale fanno parte tutte le forze sopracitate, a cui è affidato il compito di promuovere e coordinare le attività finalizzate alla tutela della vita dei beni e degli insediamenti dal pericolo di danni derivati da calamità naturali, catastrofi ed altri eventi che determinano situazioni di grave rischio e pericolo, predisponendo dei programmi di previsione e prevenzione. Ogni comune d'Italia deve avere per legge il proprio piano di protezione civile, ed il sindaco ne è responsabile.
In caso di catastrofe o eventi di maxi-emergenza nulla è lasciato al caso e vengono delineate 3 zone d'azione:
- zona oro
- zona argento
- zona bronzo