Supercomputer/Raffreddamento a liquidi
L'incremento di frequenza dei processori utilizzati nei supercomputer rese le macchine molto voraci dal punto di vista energetico. Questo rese necessario anche sviluppare innovativi metodi di raffreddamento per poter dissipare i MegaWatt consumati dai supercomputer. I Supercomputer inoltre non potevano essere eccessivamente voluminosi sia per permetterne una semplice installazione sia per non penalizzare la prestazioni con collegamenti elettrici troppo lunghi. Diventando i supercomputer compatti non si poteva più far affidamento sul raffreddamento a convezione naturale o a convezione forzata (tramite ventole e dissipatori) ma bisognava sviluppare nuova tecnologie in grado di asportare il calore in eccesso. La Cray Inc. per il suo primo computer il Cray-1 realizzò un sistema di raffreddamento a liquidi (freon) in modo da asportare il calore dai processori (115 KiloWatt di potenza) e convogliarlo verso ampi radiatori che avrebbero provveduto a disperdere il calore. Negli anni successivi molte ditte imitarono la Cray e alla fine degli anni 90 diverse ditte immisero sul mercato soluzioni di raffreddamento a liquidi per i personal computer dato che gli ultimi processori per uso domestico consumavano talmente potenza da richiedere particolari sistemi di raffreddamento per operare correttamente.