Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Toscana/Città metropolitana di Firenze/Firenze/Firenze - Chiesa del Sacro Cuore al Romito

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Indice del libro


  • Costruttore: Balbiani
  • Anno: secondo dopoguerra
  • Restauri/modifiche: 1979 - Nuovo strumento (ditta Chichi) con riutilizzo del Balbiani; 1991-2001 - smontata grande parte dell'organo in vista di futura ricollocazione; 2001 - 2017 (restauro e ampliamento ad opera di maestranze della parrocchia coordinate da Don Vasco Giuliani)
  • Registri: 34
  • Canne: 1759
  • Trasmissione: elettrica
  • Consolle: mobile indipendente, a pavimento nel presbiterio
  • Tastiere: 2 di 61 note ciascuna (Do1-Do6)
  • Pedaliera: concavo-radiale di 32 note (Do1-Sol3)
  • Collocazione: in corpo unico, entro nicchia a ridosso della parete di fondo del presbiterio
I - Grand'Organo
Principale 16'
Principale 8'
Ottava 4'
Duodecima 2.2/3'
Decimaquinta 2'
Decimanona 1.1/3'
Ripieno 5 file
Flauto 8'
Flauto 4'
Dulciana 8'
Voce umana 8'
Tromba 8'
II - Espressivo
Bordone 8'
Viola 8'
Principalino 4'
Flauto camino 4'
Flauto in XII 2.2/3'
Flautino 2'
Terza 1.3/5'
Piccolo 1'
Ripieno 4 file
Oboe 8'
Voce celeste 8'
Tremolo
Pedale
Contrabasso 16'
Subbasso 16'
Basso 8'
Bordone 8'
Ottava 4'
Bordone 4'
Trombone 16'
Tromba 8'
Oboe 8'
Chiarina 4'
  • Breve storia dell'organo:

L’organo della Parrocchia del Sacro Cuore al Romito ha origine nel dopoguerra scorso quando la giovane chiesa gestita dai padri Cappuccini fu dotata di uno strumento della ditta organaria Balbiani di Milano. Lo strumento era posizionato nell’allora abside della chiesa.

L’organo subì vari interventi fino al 1979, quando su iniziativa di Padre Filippo Ciabatti, storico parroco e guida spirituale della comunità, e della Ma Luigina Aletti Zanardi, storica organista del coro parrocchiale, un nuovo strumento fu costruito dalla ditta organaria Chichi di Sovigliana, utilizzando anche la parte fonica del precedente strumento Balbiani.

Nel 1991 l’organo fu smontato per oltre il 50%, in previsione di una ristrutturazione della Chiesa e di una futura ricollocazione. Purtroppo le parti rimosse rimasero per molti anni abbandonate, ed anche la parte di strumento funzionante entrò in stato di abbandono, senza che una decisione fosse presa sul destino della ristrutturazione della chiesa e del suo organo, anche per gli alti costi che erano previsti.

Alla fine del 2001 alcuni parrocchiani decisero di agire in prima persona per la rinascita dell’organo. Con l’appoggio del Parroco Don Vincenzo Lo Castro (che era subentrato ai Padri Cappuccini) e con la consulenza ed il supporto di Don Vasco Giuliani, sacerdote della Diocesi di Firenze che all’attività pastorale univa una grande competenza e passione organaria, partirono i lavori, che richiesero progettazione e costruzioni edili, carpenteria, elettrotecnica e soprattutto grande curiosità e passione per avvicinarsi ad una disciplina complessa come la realizzazione di organi a canne.

In quel momento ebbe inizio un’avventura che sarebbe durata 16 anni, tanti ce ne sono voluti per il completamento della ristrutturazione, lavorando nei periodi e nei tempi di disponibilità delle persone che facevano e fanno altro nella vita professionale. Da notare che l’organo fu comunque restituito all’uso liturgico (con parti dello strumento) già dalla fine del 2005.

Tra i parrocchiani che si spesero fin da subito nell’ardua impresa citiamo Andrea Ciappi e Alberto Linari per la realizzazione, l’assemblaggio e la manutenzione dello strumento, Giovanni Lippi per la progettazione della struttura portante e Giulio Cavini Benedetti (1954-2008). Fine ingegnere ed appassionato musicista, Giulio progettò e realizzò elementi importanti del nuovo strumento, che è poi stato a lui dedicato.

L’organo è posto immediatamente dietro al presbiterio, all’interno dell’arco posto fra l’aula liturgica e il retro altare. È posizionato su una piattaforma strutturalmente indipendente, a circa 3 metri da terra. La parte posteriore è chiusa con una struttura in legno che completa la cassa espressiva, contenente il relativo organo su due distinti somieri.

Davanti a questa il somiere del Grand’ Organo, quelli delle Basserie e del Trombone 16”, nonché il sistema di alimentazione composto da 3 mantici. Chiude il fronte una tamponatura realizzata con una griglia in legno.

La mostra è composta dalle prime 24 canne del registro Principale 8’.

La disposizione delle stesse canne di mostra fa da corona ad uno splendido crocifisso del XVI secolo di scuola fiorentina.


Altri progetti[modifica]