La Conoscenza del Che/Appendice C
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I nove principali identificatori di salienza
[modifica | modifica sorgente]Le nove linee guida di Alexander (1988) per ordinare ed estrarre le informazioni salienti sono le seguenti:
- Primato si riferisce al fatto che le informazioni presentate per prime sono comunemente percepite come le più importanti o tenute soprattutte in mente.
- Frequenza si riferisce alla ripetizione delle informazioni. Il ripetuto riferimento a un messaggio è indice di una maggiore certezza circa la sua importanza.
- Unicità si riferisce a deviazioni di informazioni che meritano un'analisi più attenta perché insolite o singolari.
- Negazione si riferisce a ciò che viene negato o trasformato nel suo opposto. La percezione da parte di un soggetto di chi è, è importante quanto l'enfasi su chi non è (Elms, 1994).
- Enfasi si riferisce a informazioni che sono state sottolineate o notevolmente evidenziate. Alexander (1988) ha notato che le informazioni possono essere sovraenfatizzate, subenfatizzate o l'enfasi può essere mal riposta.
- Omissione si riferisce a ciò che manca. Elms (1994) afferma che mettendo in discussione ciò che manca, è possibile identificare un'informazione vitale.
- Errore o distorsione si riferisce alla presenza di errori, come per es. motivi nascosti rivelati attraverso lapsus verbali, distorsioni e fraintendimenti.
- Isolamento si riferisce a informazioni che non si adattano (Fouché & van Niekerk, 2005b). Materiale importante può essere contenuto nei casi in cui si mette in discussione il senso o la logica delle informazioni all'interno del contesto presentato (Elms, 1994; Schultz, 2005).
- Incompletezza è essenzialmente un'indicazione di un argomento che viene introdotto ma poi terminato senza chiusura. Il risultato manca di una relazione esplicativa mezzi-fine (Fouché & van Niekerk, 2005b). Cioè, si ha la netta impressione che manchi qualcosa di importante.
Nota
[modifica | modifica sorgente]- Schema secondo I. E. Alexander (1988). "Personality, psychological assessment and psychobiography". Journal of Personality, 56(1), 265–294.