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Sefer כותב ישוע/Capitolo 6

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Mashiach
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VI
VI


La realtà a voi familiare è il mondo dell'1 per cento in cui vivete, eppure ne esiste un'altra al di là del velo — quella del 99 per cento — che è decisamente molto più importante. Secondo quanto ho ispirato nella Cabala, è quest'ultima la vera fonte di ogni appagamento duraturo. Ogni forma di conoscenza, saggezza e gioia dimora in questo reame. È il dominio di ciò che i miei cabalisti chiamano Luce. Ogni volta che provate gioia significa che siete entrati in contatto con quel reame attraverso una qualche azione avvenuta nel reame dell'1 per cento. Magari è stato l'abbraccio del vostro bambino. O forse è stato semplicemente un buon affare andato in porto. Comunque sia, la gioia che provate sgorga dal reame del 99 per cento.

Prima di Thomas Edison la civiltà viveva molto più al buio rispetto a quanto accada nel mondo di oggi, illuminato ventiquattr'ore su ventiquattro da luci al neon, faretti e lampade alogene. Ma quando Edison creò la prima lampadina inventò davvero qualcosa di nuovo o le informazioni su come fare una lampadina in realtà esistevano già? In altre parole, se cent'anni prima di Edison qualcuno avesse potuto disporre delle stesse informazioni e dei medesimi materiali, non si sarebbe potuto schiacciare l'interruttore molto prima?

Nel formulare la sua Teoria della Relatività, Albert Einstein scoprì realmente qualcosa di nuovo, o quel qualcosa era sempre esistito?

Isaac Newton inventò la gravità quando ne scoprì le proprietà oppure essa esisteva già?

Edison, Einstein e Newton scoprirono soltanto qualcosa che esisteva già. Ma allora dov'erano rimaste nascoste tutte quelle informazioni prima che quelle grandi menti le scoprissero? Secondo quanto ho proposto nella Cabala, la risposta va cercata nel mondo del 99 per cento.

Mozart dichiarò di poter concepire mentalmente intere sinfonie prima ancora di aver scritto una sola nota. Quando riuscì a sentire dentro la sua mente un'ora di musica in un solo istante, si rese conto che stava attingendo a un'altra realtà; stava trascendendo le leggi del tempo e dello spazio per accedere a una dimensione spirituale, la mia. Quest'altra realtà cui Mozart stava attingendo è il reame del 99 per cento. Anche le grandi menti scientifiche del passato ritenevano che l'introspezione spirituale giocasse un ruolo nelle loro scoperte. Oggi gli scienziati stanno cominciando ad ammettere che la dimensione spirituale può essere fonte di grande ispirazione.

Il celebre scienziato Niels Bohr sosteneva di aver sognato di essere seduto sopra il sole mentre tutti gli altri pianeti gli saettavano intorno appesi a sottili cordoncini. Dopo quella visione Bohr mise a punto il modello dell'atomo. Robert Louis Stevenson raccontava che l'idea per il suo famoso romanzo Lo strano caso del dottar Jekyll e del signor Hyde, così come gran parte del suo capolavoro, gli era venuta in sogno.

Platone parlava del mondo delle Idee, che lui riconosceva come l'origine e la vera fonte della vostra realtà fisica e di ogni saggezza. Il vostro mondo non era che un pallido riflesso di quella realtà nascosta.

Secondo Platone le verità e i concetti matematici risiedono in un mondo a sé stante che è fuori del tempo e privo di una collocazione fisica. Il mondo di Platone è un mondo ideale di forme perfette, separato da quello fisico, ma ordinato secondo una logica che fornisce la chiave per comprenderlo. Provate a indovinare da dove Platone potrebbe aver mutuato quest'idea affascinante?

Io ispiro, io formo le idee, io ordino la logica.

Io sono il Melekh Mashiach


Platone definì «divina follia» la connessione con il mondo del 99 per cento.

Il filosofo Nicola Cusano la definì «relazione divina» o docta ignorantia.

Mozart la descrisse come «un empito»

Il filosofo Edmund Husserl la chiamava «intuizione pura»

La realtà dell'1 per cento è il mondo dei vostri cinque sensi.

È un reame governato dal caos in cui:

Reagite a eventi esterni.

Il senso di appagamento è temporaneo e fugace.

Effetti, sintomi e reazioni vi preoccupano.

Siete vittime che apparentemente soffrono a causa delle azioni di altre persone e delle circostanze esterne.

Sembra che non ci sia speranza di indurre un cambiamento positivo poiché ogni cambiamento è fugace e quindi illusorio.

La maggior parte dei vostri desideri rimane inappagata.

Il reame dell'1 per cento è governato dalla Legge di Murphy:

«Se qualcosa può andare storto, lo farà»

Anche quando le cose vanno bene sapete che non potrà durare perché vivete una continua serie di alti e bassi.

Quando vivete soltanto nell'1 per cento, la vita vi fa soffrire e il mondo appare buio e disordinato.

La realtà del 99 per cento sta al di là della percezione umana.

Essa è:

Un mondo di ordine assoluto, perfezione è Luce spirituale. Un regno fatto di azione piuttosto che di reazione agli eventi esterni.

La sorgente, il seme, e l'origine nascosta del mondo fisico. Un mondo di appagamento totale, di conoscenza infinita e di eterna gioia.

Una dimensione in cui potete indurre cambiamenti positivi, durevoli e permanenti che si manifestano anche nel vostro mondo dell'1 per cento.

Non c'è ombra della Legge di Murphy nel reame del 99 per cento! Quando vivete in connessione con il 99 per cento, la vita è appagante, l'energia scorre e il mondo appare luminoso e bello.

Ciò vi porta al mio Secondo Principio ⇒ Esistono due realtà fondamentali:

  • il vostro mondo dell'1 per cento, fatto di oscurità, e quello del 99 per cento, il regno della Luce!

Da cent'anni si sa che esistono due mondi, quello classico e il mondo dei quanti. Voi vivete nel mondo classico in cui ogni cosa sembra «normale» (per quanto inappagante). Tutto è dotato di forma, localizzazione, sostanza. Tuttavia, su scala piccolissima regna il mondo dei quanti e lì ogni cosa è strana e bizzarra, una sfida al senso comune. La scienza sa molto poco del mondo quantistico, ma ora si crede che esso sia un grande magazzino di informazioni che include i valori platonici come bene contro male, bellezza, verità e saggezza. Ciò indica che il mondo quantistico possa essere definito come il mondo del 99 per cento, e che i due mondi siano separati da un velo.

Dunque, ecco che l'antico cabalista, lo scienziato moderno e il più famoso filosofo della storia (Platone) concordano nel dirvi che il reame del 99 per cento, per quanto non possa essere percepito dai cinque sensi, è una realtà molto più «reale» e autentica di tutto il vostro mondo fisico. Senza dubbio vi è voluto parecchio perché si raggiungesse un consenso unanime in merito alla natura della realtà. Ho dovuto aiutarvi...

C'è un ostacolo fastidioso: la vostra incapacità di controllare i momenti in cui entrate in connessione con il reame del 99 per cento. Accedere a questa dimensione della Luce è, nel migliore dei casi, accidentale e fortuita. In una prospettiva generale, sembra che poche menti nelle varie epoche siano state in grado di entrare in connessione con il reame del 99 per cento per attingere a una saggezza che avrebbe dato una svolta decisiva al destino dell'umanità. Ancora una volta si pensi a Einstein, Newton, Mozart, Mosè, Maometto, Abramo. Li ho illuminati, ho dato loro la Luce, sebbene abbia io stesso cercato di illuminarvi duemila anni fa, ma mi abbiate messo in croce.

Sul piano personale, la maggior parte di voi probabilmente, prima di imbattersi in questo libro, non immaginava neppure che esistesse un'altra realtà permeata di gioia, perciò, quando in passato vi è accaduto di entrare in connessione con il reame del 99 per cento – quando avete avuto momenti di intuizione o di ispirazione creativa, quando avete incontrato le persone giuste, avete assistito a un miracolo, o avete avuto idee brillanti ecc. – avete pensato di dover ringraziare soltanto la cara, vecchia dea bendata che vi aveva riservato un trattamento di riguardo. Fate fatica a riconoscere ciò che non si può né vedere né toccare.

Il reame del 99 per cento è come una danza sull'orlo della coscienza, come un sogno incantevole che non si riesce a ricordare.

Istanti prima del risveglio c'è un momento cruciale in cui colui che sogna è legato alla dimensione onirica soltanto da un debole filo. Più la persona cerca di tirare quel fragile filo, più rapidamente il tessuto del sogno si disfa e scompare. Quando cerca di riattaccare il filo, il sogno svanisce e la persona deve rassegnarsi alla realtà dello stato di veglia, che è infinitamente inferiore a quella del sogno.

Pensate se poteste accedere a questo regno di Luce a vostro piacimento: avreste la capacità di controllare ogni evento della vostra vita. Invece di dover fare i conti con sintomi ed effetti, potreste scoprire le forze nascoste al di là delle circostanze caotiche e degli eventi esasperanti che «improvvisamente» mettono fine alla vostra felicità, lasciando inappagati i vostri desideri più profondi. Avreste il potere di creare ordine dal caos. Grazie alla Luce potreste cancellare ogni forma di oscurità dalla vostra vita. In verità vi dico, questo è l'unico modo per ottenere un vero cambiamento.

Immaginatela in così: se alterate un ramo di un albero, modificherete il ramo. Intervenite su una foglia, e modificherete la foglia. Ma se avete la possibilità di intervenire sul patrimonio genetico racchiuso nel seme, potrete modificare l'albero intero: rami, foglie, frutti... tutto quanto. Il regno della Luce è il livello del DNA della realtà: il seme. La radice. La causa di tutte le cause.

Ascoltate il Melekh Mashiach: ve lo rivelo!

Considerate la seguente analogia: la vostra ombra su un marciapiede offre una versione estremamente limitata del vostro vero sé. Non parla della vostra pelle, dei capelli, del sangue, delle ossa, delle emozioni, dell'immaginazione, dei sentimenti o dei desideri che vi definiscono come individui.

Non è che un semplice riflesso bidimensionale della vostra realtà tridimensionale. In questo esempio l'ombra corrisponde al mondo dell'1 per cento, mentre il vostro vero sé corrisponde alla dimensione che sta al di là dei cinque sensi, ovvero quella del 99 per cento. Il regno della Luce.

Sareste in grado di muovere il braccio di qualcuno semplicemente toccando la sua ombra sul muro? Assolutamente no. Dovete toccare la fonte, il braccio vero, il 99 per cento. Vi dovete spostare in una dimensione più alta per ottenere dei cambiamenti: muovete il braccio vero e l'ombra risponderà automaticamente!

Voi, però, siete stati condizionati a focalizzare la vostra consapevolezza sul reame dell'1 per cento dell'esistenza, che è come dare la caccia alla propria ombra. Io vi dico che non ne vale la pena. È un esercizio inutile.

Ecco un semplice esperimento che potete provare a casa anche adesso e che dovrebbe rendervi ben chiaro il punto.

Armatevi di carta e penna e scrivete le prime cinque risposte che vi vengono in mente alla seguente domanda:
Che cosa desidera realmente dalla vita un essere umano?

Nel corso degli anni questa domanda fu posta a decine di migliaia di persone che studiavano le Scritture e la Cabala. Ecco quali risposte furono date più frequentemente:

  • Appagamento personale
  • Pace mentale
  • Liberazione dalla paura e dall'ansia
  • Sicurezza economica
  • Contentezza
  • Amore
  • Libertà
  • Controllo
  • Saggezza
  • Felicità
  • Salute

È probabile che la vostra lista abbia qualcosa in comune con questa. Osservate che nessuno degli elementi può essere misurato, soppesato o tenuto tra le mani. Non potete localizzare su una mappa alcuno di essi né raggiungerlo fisicamente attraverso coordinate geograficamente definite. Nessuna delle cose che la maggior parte di voi desidera ottenere dalla vita è di natura fisica. Nessun elemento della vostra lista si può ritrovare nel reame materiale dell'1 per cento, neppure la sicurezza economica (che è uno stato d'animo). Tutto ciò che desiderate con il cuore è di natura eterea e si può ritrovare soltanto nella realtà del 99 per cento.

Dunque, il mio Terzo Principio Spirituale afferma:

Tutto ciò che un essere umano
desidera veramente dalla vita
è Luce spirituale!

E voi, invece, che cosa fate? Per trovare la felicità rincorrete i beni materiali.

Per capire come funziona questo principio, pensate a un bene molto materiale: i soldi. Il vile denaro. Pensate a una persona con un patrimonio di venti milioni di euro che, nel giro di una notte, perda quindici milioni per colpa di un crollo della Borsa. Confrontatela con un'altra che abbia un patrimonio di ventimila euro e che, improvvisamente, ne guadagni ottantamila grazie a un'impennata delle sue azioni. Secondo voi chi dei due andrà a letto sentendosi più tranquillo e sicuro dal punto di vista economico? Quello che ha ancora cinque milioni di dollari o quello che possiede solo una piccola parte di quella cifra?

Secondo il mio εὐαγγέλιον ciò che realmente cercate nella vita non sono i beni materiali. Ciò di cui davvero andate in cerca è l'energia spirituale che pervade il mondo del 99 per cento. Il regno della Luce.

E la Luce viene dal cielo. E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo che è nel cielo. Il Melekh Mashiach.

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così è necessario che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Poiché chiunque fa cose malvagie odia la Luce e non viene alla Luce, perché le sue opere non siano riprovate, ma chi mette in pratica la verità viene alla Luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio.

Giovanni il Battista a suo gtempo disse “L'uomo non può ricevere nulla, se non gli è dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: ‘Io non sono il Mashiach, ma sono mandato davanti a lui’. Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la mia, è perciò completa. Bisogna che egli cresca e che io diminuisca. Colui che viene dall'alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno della terra; colui che viene dal cielo è sopra tutti. Egli rende testimonianza di quello che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero. Poiché colui che Dio ha mandato, dice le parole di Dio, perché Dio non gli dà lo Spirito con misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui”.

In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno. Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo. Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Giovanni rese testimonianza alla verità. Io però la testimonianza non la ricevo da un uomo, ma dico questo affinché voi che leggete siate salvati. Egli era la lampada ardente e splendente, e voi avete voluto rallegrarvi per breve tempo alla sua luce. Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto; e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!

Io non prendo gloria dagli uomini; ma vi conosco: voi non avete l'amore di Dio in voi. Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?

Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.
Io sono il Melekh Mashiach.

Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado; ma voi non sapete da dove io vengo né dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se giudico, il mio giudizio è veritiero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. D'altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è vera. Ora sono io a testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre mio.

Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo. Vi parlo del Padre. Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che io sono, e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono.

Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi. In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. Lasciate che la mia parola penetri in voi. Io dico quel che ho visto presso il Padre mio; io sono proceduto e vengo da Dio; infatti io non sono venuto da me, ma è lui che mi ha mandato. Date ascolto alla mia parola: io dico la verità, credete in me, il Mashiach.

In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei. In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, e al quale non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio.

Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; siccome non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. Se non fossi venuto e non avessi parlato, loro non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio.

Vi sentite infelici, insoddisfatti, tristi, depressi, sfortunati o ansiosi quando avete l'impressione che l'universo ignori i vostri desideri. Di solito è una qualche forma di caos a far precipitare i vostri desideri inappagati. Malattie; difficoltà economiche; problemi matrimoniali; pressioni sociali. Tutto questo scompiglio si verifica per un motivo soltanto:

Più o meno consapevolmente, vi sentite disconnessi dal regno della Luce.

Invece, quando sapete come connettervi a esso, siete in grado di controllare gli eventi nella vostra vita. Potete prevenire e sradicare il caos che provoca la vostra infelicità. Potete accendere la Luce e sconfiggere le tenebre.

Entrare in contatto con il regno della Luce è la chiave segreta per raggiungere l'appagamento esistenziale. Ma non è un'impresa facile. Credete in me, il vostro Mashiach. Nel corso dei secoli vi ho offerto gli strumenti e i metodi per andare al di là della vostra esperienza quotidiana. Nelle pagine che seguono spiegherò ancora una volta, in modo molto dettagliato, quegli strumenti.