Universo/Concezione cristiana della nascita e della fine dell'universo: Genesi e Apocalisse
La concezione della nascita e della fine dell'universo sono state influenzate durante tutto Medioevo dalla visione aristotelica e da quella cristiana (che a partire dalla Scolastica ha assimilato gran parte della filosofia dello Stagirita).
Genesi
[modifica | modifica sorgente]Il Libro della Genesi (ebraico בראשית bereshìt, "in principio", dall'incipit; greco Γένεσις ghènesis, "nascita", "creazione", "origine"; latino Genesis), comunemente citato come Genesi (femminile), è il primo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
Nei primi 11 dei suoi 50 capitoli descrive la cosiddetta "preistoria biblica" (creazione, peccato originale, diluvio), e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele e di Giuseppe, le cui vite si collocano nel vicino oriente (soprattutto Palestina) del II millennio a.C.
Apocalisse
[modifica | modifica sorgente]L'Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione (da Αποκάλυψις, Apokàlypsis, termine greco che significa "rivelazione"), è l'ultimo libro ed il solo profetico del Nuovo Testamento.
Di 404 versetti, 278 contengono almeno una citazione veterotestamentaria. I libri che hanno maggiormente influenzato l'Apocalisse sono i libri dei Profeti, principalmente Daniele, Ezechiele, Isaia, Zaccaria e poi anche il Libro dei Salmi e l'Esodo.