Utente:GiuliaColavito2012/sandbox
WANDA BRUSCHI GORJUX
È nata 16 novembre del 1889 ed è morta il 29 Giugno del 1976, figlia del professor Ernesto Bruschi e di Elisabetta Cesari, famiglia dotta e incline al rigorismo morale ma, nonostante questo, estranea ad un clima di esacerbato puritanesimo, bensì avvezza ad accogliere le novità del nuovo secolo, Wanda andrà a studiare nella facoltà del Magistero a Roma, dove divenne insegnate. Fu giornalista e organizzatrice culturale. Collaborò con diverse riviste femminili sotto pseudonimo. Nel 1930, la direzione nazionale dell'organizzazione femminile fascista rimase vacante dopo la morte di Angiola Moretti. Ci furono solo dirigenti delle sezioni locali fino all'istituzione del comitato nazionale di vigilanza nel 1937, in cui Clara Franceschini, Giuditta Stelluti e Scala Frascara furono nominate ispettrici da Achille Starace in una posizione di leadership condivisa, e nel 1938 tale posizione venne estesa ad altre quattro donne: Wanda Bruschi Gorjux, Laura Marani Argnani, Teresita Menzinger Ruata e Olga Medici del Vascello. Essere un membro dei Fasci Femminili o dei gruppi femminili sotto la sua protezione, era l'unico modo per una donna di far parte del Partito Fascista, che altrimenti escludeva le donne da tutte le posizioni formali all'interno del partito. Definita "Signora della stampa", “medusa del giornalismo”, rappresentava la fiduciaria dei fasci femminili, delegata regionale per l’Opera Maternità e Infanzia, attivista fervente in ambito sia sociale che politico, Wanda è stata un punto di riferimento per Bari, sua città d’origine.
Dopo essersi laureata con una tesi su Giambattista Vico, la donna inizia a lavorare come insegnante dal carattere eclettico e dinamico come la sua idea, questo non è sufficientemente positivo. Appassionata e cultrice di filosofia, spettacolo, arte, economia e politica. Riesce a librarsi dai vari argomenti trattati, grazie alla grandezza delle sue conoscenze.
Wanda sposa Raffaele Gorjux, nel 1908, dopo aver varcato la soglia del “Nuovo continente” per tentare di sfondare ma senza successo, l’uomo torna a Bari e ottiene un incarico al Il Corriere delle Puglie di Martino Cassano, sede presso la quale inizia a lavorare la stessa Wanda, dapprima scrivendo articoli fulminei ma dalla marcata personalità, fino alla svolta epocale: uno scritto addirittura in prima pagina su Gioacchino Murat, lo scatto d’atleta della sua carriera, che porterà "Medusa" a diventare un fiore all’occhiello del giornalismo femminile.