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La poltrona Lady
[modifica | modifica sorgente]La poltrona Lady è stata disegnata nel 1951 da Marco Zanuso per Arflex, ed ottenne, nel medesimo anno, la medaglia d’oro alla Nona Triennale di Milano.[1]
Descrizione
[modifica | modifica sorgente]Oltre ad essere il frutto di un accurato studio ergonomico, Lady è anche l’icona della modernità perchè il risultato di un’innovazione che ribalta il sistema tradizionale della lavorazione degli imbottiti: la realizzazione separata delle parti e il loro successivo assemblaggio. Lady, ha introdotto il molleggio: un plus in ambito di comfort, ottenuto con cinghie elastiche rinforzate. Il punto di forza della poltrona sta nell'utilizzo di nuovi materiali (utilizzati prima solo nell'aviazione bellica) come, appunto, le cinghie elastiche e la gommapiuma. Presenta una struttura in metallo, la quale è rivestita in poliuretano espanso flessibile, schiumato all'interno dello stampo. I braccioli della poltrona sono fatti in legno massello rivestiti infine, le gambe sono realizzate grazie al metallo verniciato. Oggi l’estetica della poltrona Lady è stata resa ancora più moderna grazie alla nuova selezione di tessuti firmati Raf Simons.
Storia
[modifica | modifica sorgente]E' importante ricordare che Zanuso per la realizzazione della poltrona si ispirò al metodo di progettazione automobilistica con la rappresentazione delle parti per poter comprenderne simultaneamente le relazioni, negli anni la poltrona è rimasta pressochè invariata nell'estetica diventando poi, nel tempo, un vero e proprio must.
La poltrona lady si identifica per un nuovo sistema costruttivo, basato sul concetto per cui è possibile trasformare la poltrona da una struttura unica, sulla quale viene appilcata e modellata l'imbottitura, in un mobile costitutio da elementi più esigui, piani e maggiormente maneggevoli che possono essere imbottiti e assemblati prima del loro assemblaggio. Grazie a questo processo si facilita la possibilità di un lavoro in serie con l'applicazione di operazioni successive specializzate con la realizzazione di parti elastiche stampate, rivestite tagliate e cucite a macchina e, infine infilati a tasca.
Inoltre il designer Zanuso si laureò nel 1939, fu redattore delle riviste Domus (1947-49) e Casabella (1952-54), e membro fondatore (1956) e presidente dell'Associazione per il Disegno Industriale (1966-69).
Le sue prime esperienze iniziarono con l'uso della gommapiuma [[1]]della Pirelli, applicando questo materiale realizzò sedute per la Arflex [[2]]. [2]
Semiotica
[modifica | modifica sorgente]Componenti figurative
Le componenti figurative costituiscono i componenti dell’oggetto associabili a elementi della nostra cultura e alla conoscenza di oggetti simili. La poltrona lady si suddivide essenzialmente in tre parti: una è la parte della seduta costituita dallo schienale e dalla seduta stessa, essa è caratterizzata da forme tondeggianti per garantire la massima comodità, altra parte importante sono i poggioli laterali, per un maggiore comfort, infine la parte inferiore, adibita al sostegno della seduta attraverso una struttura costituita di tubolari in acciaio.
L’oggetto presenta quattro elementi cilindrici atti a sostenere una struttura tondeggiante. Questi oggetti sono le gambe e la seduta. Inoltre la progettazione dimensionale della seduta, si presta all’utilizzo di una sola persona alla volta. Questo concorre a suggerire che l’oggetto sia una seduta.
Categorie plastiche
Caratteristiche topologiche
La poltrona si presenta come un unico elemento strutturalmente complesso costituito da forme tondeggianti per la parte della seduta e da tubolari cilindrici per la parte del sostengo della struttura stessa. Nella vista frontale dell’oggetto, la relazione di alto/basso è molto semplice: in alto appare un rettangolo trasversale che funge da schienale. In opposizione troviamo un altro rettangolo che va a costituire la seduta e uno spazio “semivuoto” dove ci sono solo le quattro gambe (solo due visibili) che fungono da sostegno e da appoggio, le quali saranno quindi a contatto con il pavimento. Ad una vista laterale dell’oggetto, appare una relazione di avanti/dietro. Lo schienale evidenzierà la parte topologica più arretrata dell’oggetto, mentre la parte più avanzata sarà rappresentata dall’assenza dello stesso e la presenza dei poggioli. L’opposizione sotto/sopra, invece, è dettata dalla presenza del piano di seduta dell’oggetto. Verrà identificato con “sotto” la zona che accoglie le gambe della sedia e con "sopra" la zona che accoglie schienale e seduta. Un elemento degno di nota dal punto di vista topologico è la concavità dei poggioli, che conferiscono un tocco di classe alla poltrona.
Caratteristiche eidetiche
Questa poltrona è costituita per lo più di linee curve, circolari aperte per inviare un messaggio inconscio di protezione, comfort, accoglienza, esse si riferiscono al nome "Lady" essendo anche sinonimo di femminilità.
Caratteristiche cromatiche
La poltrona Lady presenta molte colorazioni dovute al fatto che è ricoperta da una fodera. Quest’ultima è disponibile in grande varietà di tinte e materiali differenti. Essendo bi materica, la poltrona Lady presenta due tipi di cromatismi: opaco e lucido, uno tipico del tessuto, sia esso in pelle o qualsiasi altro materiale proveniente dall'industria tessile, l'altro tipico del metallo di cui sono costituiti i piedini di appoggio.
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ [Cassina Website https://www.cassina.com/it/collezione/poltrone/720-lady] .
- ↑ Grandi designer e storia del design Marco Zanuso, a cura di Francesco Tadini, 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica sorgente]- (EN) Jean-Marie Flosh, Visual Identies, Milano, Continuum, 2000.
- (EN) Alvise Mattozzi, A model for the semiotic Analysis of Objects