Robotica unplugged/Non te lo dico

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Indice del libro

Cifrari[modifica]

Cifrario di Cesare[modifica]

Lo strumento di codifica e decodifica.

Il cifrario di Cesare è composto da due dischi contenenti le lettere dell'alfabeto. Questi vanno ritagliati e fissati con un fermacampione.

Giulio Cesare ― persona molto umile ― era solito spostare l'alfabeto di tre posizioni: in questo modo la A diventa la C, la B la D e così via. Naturalmente ogni scelta è possibile, ma questa va scritta per poter decodificare poi il testo.

Ora, gli studenti, potranno scrivere ai loro amici in tutta tranquillità: nessun genitore curioso potrà carpire i loro segreti.

Cifrario di Vigenère[modifica]

Il cifrario di Vigenère può essere generato e decodificato allo stesso modo del cifrario di Cesare. A differenza del cifrario di Cesare, con il cifrario di Vigenère ― il più elementare dei cifrari polialfabetici ― le singole lettere vengono spostate secondo codice prefissato (una password). Questa genera una complessità non da poco perché se lunga (anche un libro intero, nel caso di codifiche complesse) diventa davvero difficile decodificare il messaggio in codice.

Per esempio, se si sceglie una password, nella quale ― mentre la si scorre ― si fa corrispondere la lettera corrispondente alla A, si ottiene il messaggio codificato.

Pertanto i passaggi sono i seguenti:

  1. per ottenere il messaggio codificato si passa dalle lettere interne a quelle esterne;
  2. per decodificare un messaggio, si deve utilizzare la stessa password, procedendo dalle lettere esterne a quelle interne.

In parole povere, prima si esegue uno spostamento (nella fase di codifica) e ― per la decodifica ― il medesimo scivolamento di lettere ma in senso inverso.

Per esempio, se si utilizza la password cioccolato, si ottiene:

facendo questo lavoro mi sono molto divertito +
cioccol atocio ccolat oc iocc olato cioccolat =
---------------------------------------------
hiqgprz qnsubc ncjzrh ak acpq azlmc fqjgthtth

Pertanto, come avviene con il cifrario di Cesare, sono presenti due cerchi concentrici dove:

  1. il testo in chiaro ― leggibile nelle lettere interne ― è comprensibile, come una lingua che si conosce;
  2. esternamente è presente un testo incomprensibile, come fosse scritto in una lingua sconosciuta e non deodificabile;
  3. solo chi conosce la chiave che getta un ponte tra questi due mondi, è possibile passare dal testo in chiaro e testo codificato e viceversa.

Questo scenario, per un approccio interdisciplinare, può essere letto in un contesto di dantesca memoria.