Robotica unplugged/Pixelart

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Indice del libro

La pixel art non è di certo una novità. Si tratta di un metodo utile per insegnare ai più piccoli le basi della programmazione senza l'utilizzo di nessun elaboratore elettronico. In rete è possibile reperire migliaia di esempi adatti a qualsiasi attività.

Il punto che si vuole mostrare in questo paragrafo è evitare l'utilizzo della pixel art fine a sé stessa. Pertanto la pixel art si può rivelare un eccellente supporto per consolidare altre conoscenze. Si potrebbe proporre l'attività prima o dopo la lettura di un racconto, in occasione di ricorrenze, ma comunque associata ad altre attività didattiche così da mostrare ― sin dalla più tenera età ― il concetto di interdisciplinarità.

Genesi[modifica]

Leggendo in rete si incrociano definizioni come «La pixel art è una forma di arte digitale, creata attraverso un computer attraverso l'uso di programmi di grafica...». In questo contesto tutto nasce negli anni '80, con l'avvento dei primi videogiochi, vere e proprie opere di pixel art. Dal 2010/2015 si è diffuso anche in ambito didattico.

Tuttavia, sebbene con un termine differente, questa tecnologia risale a tempi antichissimi, tanto da non sapere con precisione dove e quando abbia avuto origine. Si pensi al punto croce: sono un'immensa fonte di ispirazione.

L'unica attenzione è il numero di colori: far attenzione a limitarli e cercare il più possibile di utilizzare colori primari: non si desidera creare opere d'arte, ma mostrare agli studenti come passare da un codice a un'immagine.

Un esempio didattico[modifica]

Questo è un esempio di pixel art.

Pixealart Minions A3

Attenzione: i bambini sono molto più svegli di quel che si può immaginare. La prima volta che ho proposto questo esercizio un bambino, prima ancora di prendere i colori in mano, ha gridato: «È un minions!». Al ché gli ho chiesto: «Come lo sai?», perché la risposta era esatta. E lui, con immensa semplicità, disse: «Per forza: i colori sono giallo, blu, nero e grigio. Può essere solo un minions.».

Collegamenti interdisciplinari[modifica]

Minions realizzati con balle di fieno e pneumatici, Devon, Regno Unito.

Geometria[modifica]

Stuart, il minions che verrà rappresentato, rispetta l'asse di simmetria. Questo disegno può essere utilizzato per alleggerire una disciplina che ― diversamente ― non sarebbe facile contestualizzare nella vita reale di un bambino.

Epica[modifica]

Un altro ponte, può essere gettato verso l'epica, in particolare verso il ciclope Polifemo. Mostrare come il cinema moderno tragga ispirazione dalla mitologia, aiuta ai bambini a leggere con maggior passione.

« Qui un uomo aveva tana, un mostro,
che greggi pasceva, solo, in disparte,
e con gli altri non si mischiava,
ma solo viveva, aveva animo ingiusto.
Era un mostro gigante; e non somigliava
a un uomo mangiator di pane, ma a picco selvoso
d'eccelsi monti, che appare isolato dagli altri. »
(Omero, Odissea, libro IX, vv. 187-192)