Clinica infettivologica/Stafilococchi

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Indice del libro

Gli stafilococchi sono batteri di forma sferica (cocchi) Gram positivi, immobili, asporigeni, anaerobi facoltativi, appartenenti alla famiglia delle Staphylococcaceae. In passato venivano distinti dal colore delle colonie formate in coltura, da cui S. aureus, S. citrus etc, ma con il progredire delle tecniche immunologiche di laboratorio, si è preferito dividere le specie in Stafilococchi coagulasi positivi e coagulasi negativi a seconda della produzione o meno della proteina, infatti essendo questo uno dei fattori di virulenza del batterio la sua presenza fornisce una valutazione sulla prognosi. L'unica specie costantemente coa. positiva è lo Staphylococcus aureus che infatti risulta essere spesso patogeno, mentre le decine di specie coa. negativi non sono patogene nell'immunocompetente ma a volte danno infezioni nel lungodegente o nell'immunocompromesso e verranno trattate di seguito.

Fattori di virulenza[modifica]

La coagulasi agisce sulle proteine sieriche della coagulazione attraverso un meccanismo di mimetismo, provocando la formazione di un muro di fibrina che circondando il batterio come una capsula impedisce l'opsonizzazione proteggendolo dalla fagocitosi. Tutti i batteri della famiglia possono produrre varie esotossine tra cui:

  • TSST: tossina della sindrome da shock tossico, proteina dimerica che si comporta da superantigene e attiva aspecificamente una parte del sistema immunitario, secondo alcuni agirebbe in concerto con l'esotossina C
  • leucocidina e stafilotossina: tossine citolitiche che uccidono i globuli bianchi
  • tossina esfoliativa: tosica per le cellule dell'epidemide che può provocare varie manifestazioni tra cui esfoliazione bolle impetigine
  • Enterotossina: presente nei cibi ricchi di grassi come panna e burro, causa una diarrea a volte di grande entità

Staphylococcus aureus[modifica]

Infezioni delle vie aeree[modifica]

S. aureus si localizza spesso a livello del naso-faringe e in questa sede può essere considerato al limite un commensale. Senza dare segni della sua presenza viene largamente trasmesso nella popolazione, ma quando si presentino lesioni irritative o si instaura una infezione delle vie aeree spesso il microrganismo sovrainfetta il tessuto determinando quindi faringiti e bronchiti batteriche che a volte possono evolvere in polmoniti. Le polmoniti in particolare si possono instaurare anche in seguito a batteriemia, determinando una polmonite diretta, non preceduta da sintomi influenzali. questo può accadere in corso di endocardite destra e si possono evidenziare radiologicaente numerosi focolai che vanno in suppurazione, a volte confluiscono o perforano la pleura causando uno piopneumotorace ovvero versamento nello spazio pleurico di aria con pus.

Infezioni cutanee[modifica]

A differenza degli stafilococchi coa. negativi, la presenza di S. aureus sulla pelle non è, entro certi limiti, da considerarsi normale. il microorganismo è causa delle più frequenti infezioni cutanee con produzione di pus come foruncoli e sicosi, fino al flemmone e la mastite quando è infiltrato il sottocutaneo. A volte può presentarsi la SSSS (Staphylococcal scalded skin syndrome) o sindrome della pelle ustionata da stafilococchi. E causata dai ceppi che producono grandi quantità della tossina esfoliativa

Infezioni sistemiche[modifica]

Il batterio è la causa più frequente di endocardite poiché è facile che in seguito a manovre odontoiatriche o a chirurgia delle alte vie aeree possa entrare in circolo e aderire a preesistenti lesioni endocardiache. Successivamente si possono distaccare emboli da colonie, che si localizzano in vari organi favorendo lo sviluppo di una sepsi o che può evolvere in shock.

Lo shock viene causato anche dalla liberazione della tossina TSST che causa uno stato infiammatorio sistemico con possibilità di complicanze.

Altre infezioni[modifica]

In seguito al passaggio in circolo o alla penetrazione tramite ferite profonde il microorganismo potrebbe localizzarsi in vari organi dove genera infezioni purulente dei muscoli, delle articolazioni, delle ossa (osteomielite), o raramente menigite a liquor torbido (~1%).

S. coagulasi negativi[modifica]

Sono commensali ubiquitari poco virulenti, che accompagnano l'uomo e gli animali da molto tempo, ma appunto la loro diffusione li rende, anche se non frequentemente, patogeni in conseguenza di quasi tutte le manovre chirurgiche che mandano in circolo questi batteri, frequenti sono infatti le endocarditi. o le infezioni localizzate nel peritoneo o nei reni in soggetti drenati, o infettano anche protesi.

Diagnosi[modifica]

Essendo gli stafilococchi ubiquitari la presenza di anticorpi nel siero non ha valore diagnostico. Ha tale valore la ricerca microscopica e la coltura, ma il prelievo deve essere effettuato alla perfezione poiché è facile che gli staf. siano solo contaminanti.

Terapia[modifica]

S. aureus è resistente a molti antibiotici e la velocità con cui sviluppa resistenza è preoccupante. Né le penicilline né le cefalosporine sono più efficaci, mentre vengono uccisi dalle β-lattamine protette e dai glicopeptidi vancomicina e teicoplanina ma emergono ceppi resistenti. Molti coagulasi negativi invece sono resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti rappresentando un problema per immunocompromessi e degenti in terapia intensiva.