Dal punto di vista di Comunicazioni Elettriche bisogna osservare che la parte di controlli automatici che serve è in pratica tutta la parte di analisi spettrale e di sviluppo di Fourier.
Lo sviluppo in serie di un segnale ha per definizione la forma
con, detta pulsazione fondamentale, e
Dalle formule appena descritte si osserva che i coefficienti che compongono sono sempre ortogonali. Questo permette di constatare che generalmente si ha una complessa.
Questo può portare a due diverse ma comunque corrette interpretazioni della formula, ognuna dovuta ad una diversa analisi dei coefficienti complessi. Infatti possiamo dire due cose:
Utilizzando nella formula precedente la prima forma, ovvero la definizione polare, si ha, quindi
nella quale i coefficienti e sono gli elementi dello spettro di ampiezza e le fasi sono gli elementi dello spettro di fase.
Utilizzando al contrario la definizione cartesiana, si ha che
in cui la prima parte è nulla se la funzione è dispari, mentre è nulla la seconda parte se la funzione è pari.
Da queste osservazioni si può notare dunque che lo sviluppo in serie di Fourier di un segnale periodico ha sempre senso dando un numero limitato di armoniche.
Diverso è il caso dei segnali aperiodici, per i quali uno sviluppo in serie dà un risultato non utile: un segnale di questo tipo ha infatti infinite armoniche.
Ora manca solo un collegamento che porti dall'analisi degli spettri di ampiezza e fase ad una analisi puramente frequenziale. Per questo è necessario definire una nuova funzione:
In questo modo possono essere infatti definite due ulteriori funzioni molto utili al fine della costruzione dei diagrammi di Bode, che permettono di osservare il tipo di filtro generato dalla funzione: