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Confessione di fede di Westminster/cfw01/cfw01-1

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1:1 Sebbene la luce della natura e le opere della Creazione e della Provvidenza manifestino la bontà, sapienza e potenza di Dio tanto da rendere gli uomini inescusabili [1], questo non è sufficiente per darci quella conoscenza di Dio e della Sua volontà necessarie alla salvezza [2], né la possono generare. Il Signore, di conseguenza, si è compiaciuto, molte volte e in molte maniere, di rivelare Sé stesso e di palesare la Sua volontà alla Sua Chiesa [3]. In un secondo tempo, per meglio preservare la verità, negli interessi di una sua migliore propagazione e per il più sicuro stabilimento e consolazione della Chiesa, contro la corruzione della carne e la malizia del mondo e di Satana, Egli ha provveduto a consegnare la stessa completamente alle lettere [4]. Il che rende la Sacra Scrittura massimamente necessaria [5], essendo cessati tutti i modi attraverso i quali Egli rivelava precedentemente la Sua volontà al Suo popolo [6].

Testo originale

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Inglese Latino
I. Although the light of nature, and the works of creation and providence, do so far manifest the goodness, wisdom, and power of God, as to leave men inexcusable; yet are they not sufficient to give that knowledge of God, and of his will, which is necessary unto salvation; therefore it pleased the Lord, at sundry times, and in divers manners, to reveal himself, and to declare that his will unto his Church and afterwards, for the better preserving and propagating of the truth, and for the more sure establishment and comfort of the Church against the corruption of the flesh, and the malice of Satan and of the world, to commit the same wholly unto writing which maketh the holy Scripture to be most necessary, those former ways of God's revealing his will unto his people being now ceased. I. Quanquam naturæ lumen, operaque Dei cum Creationis tum Providentiæ, bonitatem ejus, sapientiam, potentiamque eo usque manifestant, ut homines vel inde reddantur inexcusabiles eam tamen Dei, voluntatisque divinæ cognitionem, quæ porro est ad salutem necessaria, nequeunt nobis ingenerare. Quocirca Domino complacitum est, variis quidem modis vicibusque Ecclesiæ suæ semetipsum revelare, suamque hanc voluntatem patefacere sed et eandem omnem postea literis consignare, quo et veritati suæ tam conservandæ quam propagandæ melius consuleret, nec Ecclesia sua contra carnis corruptelam, contra malitiam mundi Satanæque, præsidio foret ac solatio destituta. Unde factum est, ut, postquam pristini illi modi, quibus olim populo suo Deus voluntatem suam revelabat, jam desiverint, Scriptura Sacra sit maxime necessaria.

Il termine "luce della natura" (ligh of nature, naturǽ lumen)[1] anche detta "ragione naturale"[2] significa sapienza o conoscenza innata. L'essere umano è in grado, anche dopo la Caduta, leggere intelligentemente "Il libro della natura" attraverso il quale,anche senza una rivelazione diretta di Dio e senza le Sacre Scritture, è in grado di intendere molto di Dio, la sua divinità ed attributi (Salmi 19:1-6; Atti 14:17, e 17:27-28), tanto da non potere giustificarsi e dire di non averlo mai inteso (Romani 1:18-21). Sufficiente luce naturale rimane anche nella mente dei pagani, i quali possono intendere una certa misura il Dio vero e vivente. Questo perché la Legge di Dio è impressa naturalmente nella coscienza di ogni creatura umana, per quanto possa essere distorta o soppressa.

Riferimenti biblici

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  • (1) "Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda" (Romani 2:14,15); "poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili," (Romani 1:19-20); "I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani. Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode" (Salmo 19:1-3); "Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose" (Romani 2:1).
  • (2) ­"Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione" (1 Co. 1:21); "...e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente" (1 Co. 2:13,14).
  • (3) ­"Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato il mondo" (Eb. 1:1,2).
  • (4)­ "Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nel SIGNORE. Non ho già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti per farti conoscere cose certe, parole vere, perché tu possa rispondere parole vere a chi t'interroga?" (Proverbi 22:19-21); "...è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall'origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, 4 perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate" (Lu. 1:3-4); "Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"» ... Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"» ... Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto"»" (Matteo 4:4,7,10­); "Se vi si dice: «Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? 20 Alla legge! Alla testimonianza!» Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!" (Isaia 8:19-20).
  • (5) "...e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù" (2 Timoteo 3:15); "Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori" (2 Pietro 1:19)­.
  • (6) "Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondo" (Ebrei 1:1,2).
  1. Cfr. https://purelypresbyterian.com/2015/11/09/the-light-of-nature/
  2. Vedi in Tommaso D'Aquino: http://disf.org/tommaso-aquino-conoscenza-ragione-grazia.