Confessione di fede di Westminster/cfw07/cfw07-4
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7:4 Questo Patto di grazia viene indicato spesso nelle Scritture con il nome di testamento in riferimento alla morte di Gesù Cristo, il Testatore, ed all'eredità eterna che Egli lascia con tutte le cose che le spettano (150).
Testo originale
[modifica | modifica sorgente]Inglese | Latino |
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IV. This covenant of grace is frequently set forth in the Scripture by the name of a testament, in reference to the death of Jesus Christ the testator, and to the everlasting inheritance, with all things belonging to it, therein bequeathed. | IV. Hoc fœdus Gratiæ in Scriptura sæpe nomine Testamenti indigitatur, respectu nimirum mortis Testatoris Jesu Christi, æternæque illius hæreditatis, quam is una cum omnibus eam spectantibus inibi legabat. |
Riferimenti biblici
[modifica | modifica sorgente]- (150) "Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, affinché i chiamati ricevano l'eterna eredità promessa ... Un testamento, infatti, è valido quando è avvenuta la morte, poiché rimane senza effetto finché il testatore vive ... Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo" (Ebrei 9:15‑17; 7:22); "Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi" (Luca 22:20); "Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me" (1 Corinzi 11:25).
Commento
[modifica | modifica sorgente]Le Sacre Scritture frequentemente descrivono il patto di grazia facendo uso dell'analogia di un testamento. Questo testamento si riferisce a Gesù Cristo che, lasciando alla Sua morte le Sue ultime volontà, fornisce un'eredità eterna. Egli ci dà, come un legato, tutto ciò che appartiene all'eredità.