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Confessione di fede di Westminster/cfw22/cfw22-7

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22:7 Nessuno può fare un voto di compiere una qualsiasi cosa proibita dalla Parola di Dio o ciò che impedirebbe un qualunque dovere in essa comandato o ciò che non è in suo potere di fare e per l'adempimento della quale non abbia promessa o abilitazione da parte di Dio (457). A questo riguardo, i voti monastici papisti di celibato perpetuo, di povertà professata e di ubbidienza a una determinata regola, sono molto lontani dal costituire gradi di una più alta perfezione e sono piuttosto trappole superstiziose e peccaminose nelle quali nessun cristiano deve lasciarsi prendere (458).

Testo originale

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Inglese Latino
VII. No man may vow to do any thing forbidden in the Word of God, or what would hinder any duty therein commanded, or which is not in his own power, and for the performance whereof he hath no promise or ability from God. In which respect, popish monastical vows of perpetual single life, professed poverty, and regular obedience, are so far from being degrees of higher perfection, that they are superstitions and sinful snares, in which no Christian may entangle himself. VII. Nemini quicquam vovere licet se acturum, quod aut verbo Dei prohibetur; aut officium aliquod inibi præceptum impediret, quodve non est in voventis potestate, et cui præstando vires illi Deus non est pollicitus. Unde Pontificiorum illa de perpetuo cœlibatu, de paupertate, deque obedientia regulari vota Monastica, tantum abest ut perfectionis gradus sint sublimiores, ut superstitionis plane sint ac peccati laquei, quibus nulli unquam Christiano semetipsum licet implicare.

Riferimenti biblici

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  • (457) "Quando fu giorno, i Giudei ordirono una congiura, e con imprecazioni contro se stessi fecero voto di non mangiare né bere finché non avessero ucciso Paolo. Or quelli che avevano fatto questa congiura erano più di quaranta. Si presentarono ai capi dei sacerdoti e agli anziani, e dissero: «Abbiamo fatto voto, scagliando l'anatema contro noi stessi, di non mangiar nulla finché non abbiamo ucciso Paolo" (Atti 23:12-14); "Il re ne fu molto rattristato; ma, a motivo dei giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no;" (Marco 6:26); "Ma se il padre, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gli impegni che avrà assunto non saranno validi; il SIGNORE glieli condonerà, perché il padre le ha fatto opposizione ... Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che lei ha fatto, e la promessa che ha proferito alla leggera per la quale si è impegnata; e il SIGNORE gliela condonerà ... a se il marito, il giorno che viene a saperlo, li annulla, tutto ciò che le sarà uscito dalle labbra, siano voti o impegni che ha assunto, non sarà valido; il marito lo ha annullato; e il SIGNORE glielo condonerà. Il marito può convalidare o annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale la moglie si è impegnata a mortificare la sua persona" (Numeri 30:5,8,12-13).
  • (458) "Ma egli rispose loro: «Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato. Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca»" (Matteo 19:11-12); "...ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito ... Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere" (1 Corinzi 7:2,9); "Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno" (Efesini 4:28); "...per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio" (1 Pietro 4:2); "Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini" (1 Corinzi 7:23).