Java/Classi e oggetti
Introduzione
[modifica | modifica sorgente]Ogni oggetto dovrebbe rappresentare un elemento della vita reale e gli aspetti che lo identificano sono raggruppati insieme in un unico punto del programma, cioè la definizione della classe da cui è stato istanziato l'oggetto.
Ogni metodo è dotato di una signature: tipo di ritorno, nome del metodo e lista di argomenti. Nella definizione del metodo sono presenti anche altri metadati, ma quelli che distinguono univocamente un metodo tra gli altri di una certa classe (la signature, appunto) sono questi.
Un campo o metodo di una classe può essere statico o no. Un membro statico si differenzia sintatticamente da uno di istanza per la presenza della parola-chiave static nella definizione. Un membro di istanza "appartiene" alle istanze della classe che lo definisce, nel senso che gli altri oggetti del programma chiamano il metodo o usano il campo appartenente alla singola istanza specifica. Un membro statico, invece, non appartiene a un certo oggetto, ma piuttosto alla classe in cui è definito.
La presenza dei membri statici permette di ottenere qualcosa di simile alle variabili globali e alle funzioni dei linguaggi procedurali, come il C. In alcuni casi i membri statici sono indispensabili, ma farne un uso eccessivo significa allontanarsi dall'aspetto object-oriented del Java ed è sconsigliato. In Java non si parla di funzioni, ma sempre e solo di metodi (anche quando sono statici).
Sintassi
[modifica | modifica sorgente]Si riporta l'esempio funzionante del capitolo "Il linguaggio" della classe HelloWorld:
public class HelloWorld {
public static void main (String args[]) {
System.out.println("Hello, world!");
}
}
È convenzione che i nomi delle classi comincino con la maiuscola, ed è bene rispettare questa prassi, per la leggibilità del codice, anche se non è obbligatoria.
Note
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