Java/Lessico
Come ogni linguaggio, il Java è dotato di una sua grammatica caratterizzata da regole ben precise.
Gli elementi lessicali (cioè le unità di base, le parole e i segni di interpunzione) della grammatica del Java sono delle sequenze di simboli che utilizzano un alfabeto Unicode; sono quindi sequenze di caratteri rappresentati su 16 bit, che possono quindi contenere tutte le lettere dell'alfabeto inglese tutte le cifre e i simboli usuali che si trovano sulla tastiera.
Il programma è descritto da una sequenza finita di passi, chiamati istruzioni. Ciascuna di queste indica una operazione distinta che il programma dovrà eseguire a un certo punto dell'esecuzione. Ogni istruzione termina con un punto e virgola ";" (il punto fermo della grammatica Java) che costituisce l'elemento di separazione tra due istruzioni distinte.
Identificatori
[modifica | modifica sorgente]I nomi di alcuni elementi del programma (variabili, classi, ecc.) sono chiamati identificatori. Un identificatore è un nome che rispetti queste condizioni:
- contiene solo lettere, numeri e/o underscores;[1]
- non comincia con un numero;
- non è una parola riservata.
Java è case sensitive, ovvero interpreta differentemente lettere maiuscole e minuscole. Esempi:
- due identificatori distinti:
indice
eIndice
- una parola-chiave e un identificatore:
void
eVoid
Separatori
[modifica | modifica sorgente]Il separatore è un carattere che permette di separare o raggruppare parti di codice, svolgendo la funzione di "segni di interpunzione" nel testo scritto in linguaggio Java. I separatori utilizzati nel linguaggio Java sono sei:
( )
è usato prevalentemente accanto ai metodi e alle istruzioni per specificarne i parametri{ }
è usato solitamente per separare blocchi di codice di più righe; sono i segni di paragrafo della grammatica Java.[ ]
è usato per identificare elementi di array o collezioni;
è usato per separare le istruzioni,
è usato per separare gli argomenti delle funzioni.
è usato soprattutto per richiamare i membri di una classe (es.NomeClasse.metodo()
)
Parole riservate
[modifica | modifica sorgente]Le parole riservate sono particolari sequenze di caratteri che non possono essere usate come identificatori, e sono definite dalla specifica di linguaggio.
Le seguenti parole identificano valori letterali:
Segue un elenco delle parole-chiave del linguaggio, che denotano tipi primitivi, istruzioni o modificatori, oppure definiscono classi o interfacce:
A queste si aggiungono le parole-chiave const
e goto
, che sono inutilizzate, ma sono state riservate per impedirne l'uso all'interno del codice sorgente dei programmi Java (sono usate in C e C++).
Commenti
[modifica | modifica sorgente]I commenti sono delle porzioni di testo presenti nel codice sorgente che servono a completarlo con delle annotazioni che il compilatore non legge. Sono molto importanti per chi scrive e chi legge il codice.
Esistono due tipi principali di commenti:
- commenti delimitati dai caratteri
/*
e*/
: il compilatore ignora tutto il testo compreso tra questi caratteri e prosegue poi normalmente. Tali commenti possono estendersi per più righe. - commenti a fine riga, si aprono con la coppia
//
e si chiudono alla fine della riga: il compilatore ignora il testo che inizia dai caratteri//
fino alla fine della riga
I commenti del primo tipo si aprono anche con la sequenza di caratteri /** e sono detti commenti di documentazione. Il programma Javadoc genera automaticamente la documentazione relativa ad un programma Java estraendo le informazioni contenute nei commenti di documentazione.
Bibliografia
[modifica | modifica sorgente]- Capitolo 3 della specifica di linguaggio, in particolare la sezione 3.9
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Il simbolo del dollaro è ammesso nel codice generato da programmi automatici.