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Laboratorio di chimica in casa/Strumentazione

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Vetreria da laboratorio chimico.

Dopo aver arredato il laboratorio sarà necessario collezionare quegli oggetti che permetteranno di manipolare e conservare le sostanze chimiche.
Questi potranno essere recuperati da oggetti di uso comune (bicchieri, bottiglie, tubi...) oppure dovranno essere acquistati in negozi specializzati (attrezzi da muratore, vetreria da laboratorio, colle...) in ogni caso non saranno difficili da reperire, anche se il loro costo è variabile (quello della vetreria da laboratorio è particolarmente alto). Inoltre ogni oggetto ha le proprie caratteristiche chimiche e fisiche, che lo renderanno adatto a scopi diversi ed inadatto ad altri, tuttavia gli oggetti di recupero (riciclati da altri oggetti) possono essere poco adatti agli scopi suggeriti dal libro, e si consiglia -quando possibile- di acquistare gli oggetti nei negozi specializzati (ferramenta, rivenditori per laboratori chimici...).

La reattività chimica dei diversi materiali è spiegata nel modulo Reattività.


E' fondamentale sapere a quali composti chimici e a quali sforzi meccanici resiste la strumentazione di laboratorio. Manipolando una sostanza con un oggetto ad essa non compatibile si provocano reazioni indesiderate che rovinano sia lo strumento che la sostanza e possono provocare danni sia al laboratorio che alle persone.

Vetro

Generalmente la vetreria specifica del laboratorio è fatta in vetro pyrex. Esso è chimicamente inerte tanto quanto il vetro comune: teme solo HF, KOH e poco altro, ma in più resiste anche alle alte temperature, quindi è possibile scaldarlo su fiamma diretta senza che si crepi. Questa sua proprietà di resistere alle alte temperature lo rende anche fondibile con una fiamma a gas per essere poi modellato a piacere.[1]

Plastiche

Le plastiche sono sostanze organiche polimeriche molto diverse fra loro. Esse infatti possono essere divise in varie categorie, a seconda delle loro proprietà chimiche e fisiche. Generalmente esse sono resistenti alla compressione ma non al taglio, e sono molto vulnerabili al calore. Sono generalmente anche difficili da fondere e da incollare.
Dal punto di vista chimico le plastiche sono molto diverse tra loro. A seconda dei legami che tengono insieme i monomeri che le compongono si dividono in diverse categorie (poliesteri, poliammidi, idrocarburi polimerici ecc.) ognuna di esse aventi inerzia chimica differente.
Molti tipi di plastiche sono resistenti a sostanze caustiche come KOH ed acidi come HF che invece sciolgono il vetro, anche se queste risultano vulnerabili a sostanze apolari come i solventi organici (PE, PP ecc.). Ci sono invece tipi di plastiche vulnerabili agli acidi ed alle basi ma resistenti ai solventi organici (il PET per esempio) da usare come alternativa al vetro in alcune situazioni. La plastica meno reattiva di tutte è il teflon (politetrafluoroetilene), composto da lunghe catene di gruppo -CF2- resistenti a tutto tranne che alle alte temperature ed a certi sforzi meccanici.

Metalli

Infine vengono i metalli e le leghe. Le loro caratteristiche migliori sono quelle fisiche: punti di fusione molto variabili, ottima conducibilità elettrica, resistenza alle alte temperature ed a diversi sforzi meccanici, mediamente facili da lavorare e da reperire. Tuttavia la loro resistenza chimica è bassa: generalmente reagiscono, a diverse velocità, con la maggior parte degli acidi, delle basi, dei sali e degli agenti ossidanti, sia i metalli puri che le leghe.
Tuttavia, a differenza dei metalli puri le leghe hanno proprietà chimiche spesso migliori e diverse da quelle dei singoli componenti. Non è detto infatti che una lega si corroda in presenza di acidi e basi, e non rispetta il principio per cui il metallo nobile ossida il metallo meno nobile di cui essa è composta.[2]


In conclusione, si consiglia di utilizzare il vetro, per contenere praticamente qualsiasi sostanza. Anche le plastiche risulteranno versatili ed economiche, ma andranno cercate le loro proprietà chimiche prima di essere usate come contenitori. Infine i metalli avranno un limitato uso come strumenti di laboratorio, ma troveranno anche loro diversi impieghi.

Oggetti reperibili in casa

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Accendini e fiammiferi
Barattoli

Solitamente sono reperibili in vetro e di rado anche in acciaio inox ed in plastica. I barattoli in vetro sono ottimi contenitori per sostanze solide di ogni genere e possono andar bene anche per liquidi poco aggressivi: il tappo solitamente è in acciaio ricoperto di plastica la quale viene intaccata con estrema facilità da sostanze corrosive come acidi e basi; inoltre il tappo spesso non è a tenuta stagna e rischia di far trapelare gocce di liquido e suoi vapori, per cui è consigliato non utilizzarli per conservare liquidi (anche se sono ottimi recipienti momentanei). Possono essere acquistati di diverse dimensioni nei comuni supermercati ma possono essere recuperati dai barattoli per alimenti. Per farlo andranno puliti dai residui di cibo e dall'etichetta, che può essere rimossa lavandola via con acqua bollente in modo che la carta e la colla si sciolgano, e poi strofinando bene con una paglietta d'acciaio da cucina fino a quando tutte le tracce di colla non saranno eliminate. Se queste si ostinano a non venir via le si può rimuovere con l'aiuto di diluente per vernici. I barattoli senza tappo saranno utili recipienti per reazioni chimiche o per l'asciugatura dei sali.

Bicchieri
Bottiglie e damigiane

Per approfondire si veda il capitolo Strumentazione artigianale.

Sicuramente gli oggetti più versatili del laboratorio saranno le bottiglie di plastica: sono contenitori ideali per conservare i liquidi, ma non solo; essendo facili da tagliare ed incollabili ad altri oggetti sono le materie prime principali per la costruzione della strumentazione di laboratorio.
Le bottiglie per l'acqua e le bevande sono in PET, un poliestere lineare termoplastico resistente ai sali, le basi e gli acidi diluiti e a tutti i solventi organici, cosa che le rende contenitori ideali per moltissime sostanze. Tuttavia queste non resistono ad acidi e basi concentrati ed alle alte temperature (>200 °C).
Le bottiglie degli alcolici invece sono in vetro che, come detto in precedenza, è in grado di resistere ad acidi e basi concentrati e non brucia (anche se si crepa ad elevate temperature). Esse saranno utili contenitori per soluzioni acide ed alcaline, ma dovranno essere munite di un tappo filettato o a macchinetta.
Le damigiane saranno utili per contenere grandi quantità di liquidi o solidi in polvere, per esempio i concimi, ovviamente se munite di tappo (se ne sono sprovviste, è possibile farlo con del polistirolo).

Cannucce


Scatole

Le scatole di cartone, da quelle dei cioccolatini a quelle da imballaggi, saranno utilissime per contenere gli oggetti meno usati in laboratorio e si consiglia di tenerne da parte un po', di diverse dimensioni.

Cucchiai e mestoli

Ne esistono di vari formati, e risulteranno utili più di tutti quelli in acciaio inox da zuppa e quelli da caffè con il manico lungo: i primi serviranno per preparare soluzioni e prelevare sostanze solide in gran quantità, mentre i secondi serviranno per piccoli prelievi.
I mestoli saranno utili in laboratorio principalmente per sciogliere sostanze solide come i grassi e le cere. Sono poco usati

Imbuti
Palloncini
Spazzolini da denti
Tubi di plastica
Utensili per vegetali

I coltelli verranno usati soprattutto per lavorare con le piante nel capitolo Estratti, e si consiglia di tenerne uno da tavola apposta per il laboratorio (si ricorda di non mischiare gli oggetti del laboratorio con quelli del resto della casa). Talvolta saranno necessari anche un coltello grande ed un tagliere, per triturare le foglie, ed una grattugia per vegetali come carote e noci americane.

Zuppiere, bacinelle e secchi

Le bacinelle, in plastica o in vetro, le zuppiere ed i bicchieri saranno recipienti molto utili in laboratorio: le bacinelle, essendo di grandi dimensioni, saranno utili per preparare grandi quantità di soluzioni. Anche i secchi verranno utili in laboratorio per scopi simili.
Le zuppierine invece saranno utili durante le elettrolisi, avendo una forma conica che rende facile l'inserimento del ponte salino ed evita il contatto fra gli elettrodi.
Infine calici e bicchieri potranno sostituire le provette, ma ne si sconsiglia l'uso: meglio utilizzare barattoli riciclati per non sprecare dei bicchieri costosi; si ricorda infatti che una volta utilizzati per il laboratorio è meglio non riutilizzarli per bere.

Strumentazione di laboratorio

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La strumentazione da laboratorio è costosa ma utilissima, per ciò si consiglia di acquistare almeno la vetreria di base. Può essere acquistata da rivenditori specializzati, ma è facilmente reperibile su internet in siti di svendite e talvolta anche ai mercatini dell'usato.

Strumenti semplici

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Bacchette

Sono delle asticelle, in vetro o in plastica, che servono per agitare le soluzioni o per sciogliere solidi e favorirne la loro solubilizzazione


Becher

I becher sono recipienti utilizzati per diluizioni, travasi ed evaporazione di soluzioni. Sono recipienti adatti a contenere ogni tipo di sostanza. Sono strumenti utilissimi in un laboratorio chimico e sono disponibili di diverse dimensioni. Possiedono una scala graduata di medio-bassa sensibilità. I modelli in pyrex verranno largamente adoperati in laboratorio per reazioni a caldo e per asciugare le soluzioni di sostanze che corroderebbero i recipienti in acciaio in cui dovrebbero essere bollite. Si possono reperire di dimensioni da 50 a 2000 ml.

Beute

Le beute sono contenitori la cui forma conica le rende adatte ad essere agitate per preparare soluzioni. Sono contenitori tarati aventi bassa sensibilità di misura. Ne esistono di varie portate (da 10 a 2000 ml), tipologie (con tappo liscio o a smeriglio, di vetro scuro o trasparete, da vuoto ecc). Le beute codate possono essere collegate ad una pompa a vuoto ed utilizzate per filtrazioni veloci, mentre quelle normali sono poco utili in laboratorio e ne si sconsiglia l'acquisto.

Bilance

In laboratorio sarà indispensabile una bilancia di media precisione.
Le bilance da alimenti o da lettere reperibili nei comuni supermercati sono poco costose ma hanno una sensibilità di misura che varia da 1 a 20 g mentre quelle elettroniche da laboratorio hanno un elevato grado di precisione (sensibilità da 1 a 10-4 grammi) ma il loro costo è proibitivo (superiore al centinaio di euro) se acquistate da rivenditori specializzati.
Si consiglia dunque di comprare le bilance durante svendite, fiere dell'elettronica o siti internet come eBay poiché spesso il risparmio è notevole, ma si consiglia di munirsi di un set di pesi da calibratura per provare le bilance prima dell'acquisto. Si sconsiglia di acquistare quelle con precisione elevatissima, dato che non è necessaria in un laboratorio di chimica domestico e sono estremamente delicate e costose. Sono preferibili invece le bilance decimali (da ±0,1g) e quelle elettroniche per alimenti con sensibilità di 1g e media portata massima (400-500g per esempio) che risulteranno più utili delle bilancine tascabili.

Burette

Le burette sono utilizzate per le titolazioni e posseggono elevata sensibilità di misura. Ne esistono di varie lunghezze.
Per essere utilizzate andranno montate su appositi sostegni. Inoltre va sottolineato che, essendo strumenti di precisione, sono inutili se le soluzioni con cui sono caricate hanno una concentrazione incerta.
Non saranno molto usate in laboratorio.

Cilindri graduati

I cilindri graduati sono strumenti di misura dei liquidi di precisione medio-alta, disponibili in vetro o in polietilene.
I cilindri in plastica sono meno costosi di quelli in vetro ma vulnerabili ai solventi organici. Si sconsiglia di utilizzare solo le scale graduate delle brocche (con sensibilità di massimo 5 ml) perché spesso sono richieste sensibilità millilitriche.

Imbuti

Gli imbuti servono per travasare sostanze in contenuti dall'imboccatura stretta, come cilindri graduati e provette. Sono preferibili quelli in vetro perché resistenti agli acidi e duri.

Matracci

I matracci sono contenitori in pyrex il cui volume è segnato con un anello bianco sul collo. Esistono di varie capienze, solitamente da 50, 100, 200, 250, 500 e 1000 ml ma ne esistono anche di altre portate. Vengono utilizzati in laboratorio per preparare soluzioni a concentrazione precisa. Essi possono essere (il più delle volte) sostituiti dalle bottiglie, quindi non sono indispensabili in laboratorio. Se li si acquista non bisogna dimenticarsi del loro tappo.

Mortai

Il mortaio è uno strumento da laboratorio in cui si schiacciano sostanze solide per polverizzarle o renderle pastose. Sarà utile in laboratorio per polverizzare il carbone vegetale, il marmo, i cristalli di sale ed i vegetali da cui estrarre i principi attivi. I mortai da laboratorio sono fatti di ceramica chimicamente inerte e molto resistente. Si sconsiglia di utilizzare mortai (e pestelli) di legno, e si ricorda di rispettare la reattività del contenitore: a seconda del materiale da triturare andranno usati mortai diversi (quello in ceramica è universale) se non si vuole rischiare di corroderli. Esistono di diverse dimensioni ed hanno un costo elevato.

Palloni

I palloni sono contenitori per distillazione. Esistono di varie dimensioni e tipologie: possono avere una capacità variabile tra 50 a 1000 ml, collo largo da 1 a 3 cm, fondo piano o curvo ed un numero di colli variabile da 1 a 3, più altri modelli particolari. Di questi modelli, i più utili sono da 50 e da 500 ml, ad uno e a due colli e a fondo piano (quelli a fondo curvo sono adatti per i manti riscaldanti).

Pinze per provette

Esistono vari tipi di pinze da laboratorio e vengono utilizzate per maneggiare oggetti roventi o ghiacciati. Si sconsiglia di sostituirle con altri tipi di pinze perché potrebbero danneggiare la vetreria o farla scivolare mentre la si maneggia.
Generalmente sono mollette fatte di legno per nulla costose.

Pipette

Le pipette sono strumenti tubolari, in vetro o in plastica, che sfruttano il meccanismo della ventosa per aspirare liquidi. Esse possono essere fate di vetro o di plastica, e ne esistono due tipi, pipette graduate e pipette volumetriche, ed esistono di diversa capacità. La differenza sta nella precisione con cui la pipetta indica il volume di liquido prelevato, ma è poco importante se al posto di essa si usa un cilindro graduato per misurare il volume dei liquidi.
Ogni pipetta funziona con una particolare tettarella in gomma della palla di Peleo. Essa funziona premendo tre valvole in sequenza: dapprima la si sfiata tenendo premuta la valvola A, poi la si immerge nel liquido da prelevare, e lo si risucchia premendo la valvola S ed infine lo si espelle nel contenitore desiderato premendo la valvola E. Le valvole A ed E servono entrambe per l'espulsione del liquido, ma la A lo fa scendere in fretta, mentre la valvola E consente un maggior controllo del liquido. Si faccia attenzione però a non far arrivare il liquido prelevato all'interno della palla di Peleo, dato che è difficile da ripulire e le sue valvole sono molto delicate.
Le pipette saranno utili per aspirare e travasare grandi quantità di liquido che è stato purificato per decantazione, o che sta venendo prelevato da un contenitore a collo alto.
Saranno indispensabili in laboratorio, specialmente quelle in vetro.

Pipette Pasteur

Le pipette Pasteur servono per prelevare piccole quantità di liquido alla volta, per esempio da travasare in una provetta o da aggiungere goccia a goccia ad una soluzione. Esistono di due tipi: in plastica, ideali per sostanze inorganiche liquide di ogni genere, o in vetro con tettarella in gomma, adatte a manipolare qualsiasi tipo di sostanza compresi i solventi organici (che scioglierebbero le pipette in plastica). Va tenuto presente che queste ultime sono estremamente fragili: il sottilissimo capillare in vetro che hanno all'estremità è facilissimo da rompere, quindi vanno maneggiate con molta cura.

Pompa a vuoto idraulica

La pompa a vuoto idraulica è un piccolo congegno da collegare ad un lavandino, che sfrutta l'effetto Venturi per creare una depressione nel contenitore cui è collegata. E' molto utile in laboratorio per vari processi chimici come la distillazione e la filtrazione rapida.

Portaprovette

I portaprovette servono a tenere verticali le provette, sia quando sono piene di liquido sia quando si stanno asciugando. E' un'attrezzatura di laboratorio indispensabile e poco costosa, e può essere prodotta in casa artigianalmente bucando con un cavatorsoli un pezzo di polistirolo spesso o assemblandone uno in legno realizzato al traforo (i fori devono essere di 2 cm di diametro).

Provette

Le provette servono ad osservare reazioni chimiche su piccola scala ed entro determinati limiti termici. Ne esistono di vari tipi ed in vari materiali: le provette migliori sono in vetro pyrex lunghe, ma andranno bene anche quelle in vetro normale e quelle da centrifuga (corte e coniche). Esistono inoltre provette con tappo a vite o in gomma, in vetro o in PET (queste ultime sono per campioni di sangue).
Sono strumenti indispensabili in laboratorio e sono poco costose.

Scovolino

È formato da un paio di fili metallici intrecciati con un'estremità fornita da una spazzola cilindrica, le dimensioni e/o la lunghezza può variare sensibilmente. È principalmente utilizzato per pulire strumenti quali: provette, piccoli cilindri o anche burette.

Sostegni
Tubi in silicone

I tubi in silicone servono a collegare la vetreria dotata di connettori per tubi ad altre apparecchiature come pompe a vuoto e condutture dell'acqua (per esempio il condensatore dell'alambicco o le beute codate). Sono molto inerti chimicamente ma vulnerabili alle alte temperature (>300 °C). Esistono di vari diametri.


Apparecchiature

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Apparecchio di Kipp

La realizzazione domestica di questo strumento è spiegata nel modulo Apparecchio di Kipp.

L'apparecchio di Kipp è uno strumento utilizzato per produrre gas tramite una reazione chimica fra un solido ed una soluzione per conservarlo momentaneamente nello stesso apparato, in modo da poterne usare poco alla volta senza rischiare di disperderlo.
L'apparato è composto da tre camere. In quella centrale va inserito il reagente solido, poi si monta la camera superiore da cui far colare il reagente liquido, dopo aver aperto il rubinetto da cui fare uscire il gas. Una volta montato l'apparecchio, il reagente liquido scende dalla camera in alto e sale verso la seconda camera, dove reagisce con il reagente solido per produrre gas, che esce dal rubinetto laterale dell'apparecchio.
Il pregio dell'apparecchio di Kipp è che, una volta chiuso il rubinetto, il gas non continua a prodursi mettendo l'apparato a rischio di esplosione: la pressione che genera il gas a rubinetto chiuso fa risalire il liquido dalla terza camera su fino alla prima fino ad allontanarsi completamente dal solido, ma senza fuoriuscire dall'apparecchio.

Colonna cromatografica
Immagine


Distillatori
Filtro büchner e setto poroso

Il Büchner è un apparato di laboratorio composto da un filtro in ceramica, detto appunto büchner, fissato con un tappo di gomma ad una beuta codata, la quale viene a sua volta collegata ad una pompa a vuoto in modo da accelerare la filtrazione. Esso funziona con foglietti circolari di carta da filtro poco porosa.
Un altro tipo di filtro a vuoto è il setto poroso, in cui il buchner di ceramica è sostituito da un filtro in vetro poroso che lascia passare il liquido e trattiene le impurezze. Esso presenta 4 livelli di porosità. L'1 ha i fori più stretti.
Si ricorda che tali filtri non funzionano se non sono collegati ad una pompa da vuoto.

Estrattore

Strumenti da lavoro

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Per approfondire si veda il capitolo Strumentazione artigianale.


Qui vengono elencati quegli utensili che non sono presenti in un laboratorio chimico vero e proprio ma che sono utili per lavori di bricolage e che verranno spesso adoperati in laboratorio. Questi sono quasi tutti presente nei garage ogni casa e si possono acquistare in ferramenta, nei negozi di elettronica, di idraulica, di bricolage ecc.

Cacciaviti

I cacciaviti servono ad avviare o svitare le viti e saranno utilissimi in laboratorio, quindi sarà buona cosa avere il proprio set di cacciaviti di vari tipi e formati.

I modelli di cacciavite sono moltissimi, differenti per il tipo di testa, la forma, le dimensioni ed altre caratteristiche.

Modelli di cacciavite
Tipo Immagine Funzione
Cacciavite comune
Formato più comune di cacciavite: manico lungo da 10 a 20 centimetri, in legno o in resina fissato su un supporto di acciaio inossidabile.
Cacciavite a punta magnetica I vari modelli di cacciavite possono avere una punta magnetica.
Cacciavite a punta intercambiabile
Cacciavite da elettricista
Un tipo di cacciavite isolato da uno strato di gomma ad elevata resistività elettrica.
Cacciavite a lampadina
Un cacciavite nella cui testa è inglobata una piccola lampadina, la quale si illumina quando la punta del cacciavite chiude un contatto elettrico.
Cacciavite da gioielliere
Cacciaviti usati per avvitare viti molto piccole. La parte superiore del manico è collegata ad una vite senza vine, che rende il manico rotabile mentre si tiene il manico premuto dall'alto con la mano.
Cacciavite nano
Un cacciavite dal manico corto utile per svitare viti in luoghi angusti.
Cacciavite ad angolo
Un cacciavite adatto a svitare viti in spazi stretti. Il manico lungo permette di fare leva più efficacemente rispetto ai cacciaviti nani.
Teste di cacciavite
Testa Nome Immagine Descrizione
A taglio Serve per svitare viti a taglio. Queste sono più difficili da svitare rispetto a quelle a stella perché la punta del cacciavite tende ad uscire spesso dal taglio.
A stella
Pozidriv
Robertson
Brugola
Torx
Tri-Wing
Torq-Set Teste di viti utilizzate per componenti di veicoli aerospaziali. Non sono compatibili con altre teste. E' raro incontrarle.
Spanner Un tipo di testa antimanomissione. E' raro incontrarle.
Triple square Una testa usata, come la double hex, in mezzi di trasporto, specialmente autovetture tedesche. I dodici spigoli hanno un angolo di 90° e non sono compatibili con le brugole.
Double hex E' una testa compatibile con brugole standard ma riducono il rischio di fuoriuscita dello strumento.
Polydrive E' una testa per viti che previene la fuoriuscita del cacciavite. Si possono trovare in marchingegni a torsione come i freni a disco e gli alberi di trasmissione nei veicoli.
One-way Un tipo di testa antimanomissione. E' raro incontrarle.


Chiavi inglesi

Le chiavi inglesi servono a svitare i dadi e le viti con testa esagonale. Ne esistono di vari diametri e vengono vendute in set, solitamente in misure che arrivano da 5 a 20 millimetri. Esse possono avere testa a chela o testa a stella, ma possono avere entrambi i tipi o due diametri diversi (chiavi combinate) sullo stesso strumento. Esistono inoltre chiavi con punta regolabile.
In alcuni casi possono essere sostituite da pinze, cagne, chiavi a tubo ed altri strumenti per svitare le viti a brugola.

Fiamma a gas
Fornello da campeggio
Lime
Martelli

Esistono vari tipi di martelli, ognuno differente per funzione, peso e materiale della testa, grandezza e durezza. In laboratorio serviranno principalmente martellini a testa piccola per piantare e cavare i chiodi. Non saranno molto usati in laboratorio,

Morsa
Pinze

Le pinze serviranno per manipolare oggetti incandescenti e componenti elettroniche. Ne esistono di vari tipi: quelle a punta lunga saranno utili per maneggiare cavi e lamine sottili, quelle a punta grossa universali serviranno per tenere strette componenti meccaniche come dadi e bulloni su cui si sta lavorando con forza o oggetti incandescenti, e quelle a punta ricurva saranno utili in lavori di elettronica. Esistono anche pinze regolabili dette anche cagne la cui bocca può avere aperture di dimensioni diverse, e sono utili in lavori analoghi a quelli descritti in precedenza. La maggiorparte delle pinze è anche dotata di lame, nella parte più vicina al manico, che fungono da tagliacavi.
Le tenaglie delle pinze sono varie tanto quanto lo sono le aree della tecnica in cui sono adoperate, quindi se si vogliono fare dei lavori specifici andranno acquistati anche altri tipi di pinze, vendute in negozi specializzati.

Pinze spellacavi

Le pinze spellacavi servono a rimuovere la guaina di plastica dai cavi elettrici. Sono pinze dalla testa larga con aperture per i cavi di diametri diversi ed una parte per tagliarli. Verranno poco usate in laboratorio e possono essere rimpiazzate con un taglierino.

Scalpelli

Gli scalpelli servono ad asportare parti di materiale in forma di schegge. Esistono tre tipi di scalpello: quello con il tagliente disposto trasversalmente serve a effettuare correzioni sulla superficie del materiale, quello con il tagliente ricavato nello spessore della lama serve a fare scanalature profonde e strette, quello con la lama arrotondata è utile a fare scanalature concave o convesse.

Seghe

Per approfondire si legga la voce Saw su en.Wikipedia.

Esistono vari tipi di sega, differenti per lama, dentatura, telaio o per materiale da tagliare. Le seghe più utili in laboratorio saranno quella da legno (detta saracco), quella da ferro per tagliare tubi metallici e oggetti di plastica sottile, ed il seghetto da traforo per tagli di precisione in materiali sottili.

Taglierini

Il taglierino sarà uno strumento indispensabile in laboratorio, dato che è il migliore per manipolare le bottiglie di plastica e può essere usato anche per altri scopi: Tagliare lo scotch per produrre le etichette da attaccare ai contenitori, tagliare la carta, sverniciare i cavi delle bobine e degli elettromagneti ecc.
Si consiglia di acquistare quelli a lama stretta (da ½ cm).

Tranciacavi e tronchesi

Il tranciacavi è uno strumento costituito da due forbici culminanti in due tenaglie molto tenaci e taglienti. Sarà utilissimo in laboratorio, per tagliare cavi di metallo di diversi diametri e lamiere sottili, ma anche per svitare le viti con la testa danneggiata o molto dure da estrarre e per molte altre cose. Le tenaglie possono essere parallele (immagine a sinistra) o perpendicolari (immagine a destra), il primo modello è solitamente integrato in altre pinze mentre il secondo non è integrabile in strumenti multiuso, ma risulta utile per svitare le viti.
Le pinze tranciacavi possono tagliare pezzi spessi al massimo 2 o 3 millimetri e per tagli più tenaci va usato un tronchese.

Trivellini

I trivellini (detti anche succhielli) sono oggetti adatti a praticare piccoli fori (solitamente diametro inferiore al centimetro e profondi pochi centimetri). Non saranno molto utilizzati in laboratorio.

Strumenti elettrici

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Avvitatore

L'avvitatore è uno strumento elettrico a punta intercambiabile che permette di eseguire lavori di rotazione senza sforzarsi. Le punte possono essere di diverso tipo e servire per lavori molto diversi: svitare/avvitare viti, trapanare, filettare e talvolta hanno incorporata la funzione di martello pneumatico. Sono alimentati a batteria e vengono venduti nei negozi di ferramenta con le rispettive punte ed accessori, il tutto contenuto in una valigetta. Saranno molto utili in laboratorio per trapanare e svitare viti difficili. Il loro costo è relativamente basso (qualche decina di euro).

Saldatore a stagno
Saldatore a elettrodo
Flessibile
Fresa elettrica
Colle a caldo
Colle bicomponenti
Colle cianoacriliche
Colla vinilica
Colla per carta
Scotch
Siliconi

Tutto ciò che riguarda la pulizia del laboratorio è trattato nel modulo Pulizia del laboratorio.


Non possono mancare in laboratorio gli oggetti per la sua pulizia. Dovranno essere quindi presenti una scopa ed una paletta, un mocio ed il suo secchio, il cestino dei rifiuti (si ricorda che i composti chimici vanno riposti in taniche apposite ed i rifiuti vanno differenziati quando possibile) e tutti facilmente fruibili quando sarà necessario usarli.
Vicino al lavandino dove si pulirà l'attrezzatura dovranno stare anche i dovuti detergenti e gli strumenti quali una spugna, una paglietta di acciaio, uno scovolino per provette, il sapone per le mani ed eventualmente uno spazzolino da denti (ovviamente da non scambiare con quelli usati per la pulizia dei denti).

Tutto ciò che riguarda le protezioni è trattato nel modulo Sicurezza.


Equipment for an Amateur Lab Part 1 - NurdRage
Equipment for an Amateur Lab Part 2 - NurdRage
  1. Il vetro normale invece non può essere lavorato a caldo perché si spezza. L'unico modo per farlo è con particolari strumenti da taglio e da traforo in WC o diamante.
  2. Si pensi al comune acciaio inox. Esso è composto da ferro, cromo ed altri elementi in minime quantità, ma reagisce difficilmente con gli acidi e se immerso in una soluzione di un metallo più nobile del ferro o del cromo (per esempio CuSO4 o AgNO3), esso rimarrà intonso, a differenza di quanto accadrebbe immergendo singoli metalli che la compongono nelle stesse soluzioni.
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