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Punk rock femminile in Italia/Kandeggina Gang

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Indice del libro
« Non siamo solo un gruppo musicale; Kandeggina vuole essere una generazione, un modo di vita, un rapportarsi rispetto a cose diverse. Il fatto che noi siamo giovani, delle ragazze e che vogliamo suonare vuol dire parecchio. […] Noi ci identifichiamo con le bambine […] perché le bambine sono più spontanee. […] Suoniamo anche noi, perché è giusto, perché pure noi donne abbiamo qualcosa da dire. »
(Jo Squillo in un'intervista a Red Ronnie (1980)[1])

Kandeggina Gang è stato un gruppo punk rock femminile, tra i primi di questo genere in Italia. Formatosi nel 1979 a Milano da un'idea di Jo Squillo, la leader della band, è rimasto attivo fino al 1981.

« Un gran bell'esempio di punk adolescenziale giocato sulle frequenze alte (la voce stridula di Jo perfora il cervello) con un vago (vaghissimo) accenno di pop. Le Kandeggina Gang erano quattro teppistelle milanesi che picchiavano senza troppa tecnica sugli strumenti urlando tutta la loro noia. Tutto qui. E scusate se è poco. »
(Luca Frazzi nella Guida al punk italiano[2])

Le Kandeggina Gang si formano nell'autunno del 1979 dall'incontro di quattro giovani ragazze nemmeno maggiorenni, presso il centro sociale Santa Marta di Milano. All'interno c'è anche una sala prove e si tengono peraltro corsi di musica impartiti da Demetrio Stratos, il cantante degli Area morto pochi mesi prima. Il nome della band viene scelto per suggerire qualcosa di scioccante[2], che dia l'idea di voler fare piazza pulita della musica italiana del tempo e lo stile della band è un pop-punk rudimentale, abbinato a testi adolescienziali ribelli e dall'inclinazione femminista[3].

Per l'8 marzo 1980, durante l'esibizione del gruppo con la nuova canzone Violentami al Palazzo Duomo di Milano, Giovanna Coletti lancia sul palco degli tampax macchiati di rosso. La provocazione trova in disaccordo le compagne, crea sgomento e solleva disapprovazione tra le file delle femministe e dei giornalisti. Iniziano così i primi screzzi e la personalità forte della leader - diventata nel frattempo anche capolista del Partito Rock che a giungo del 1980 si presenta alla elezioni comunali - poco incline allo spirito di gruppo a detta della bassista, porta al suo licenziamento. Coletti lascia la band e porta con sè i brani composti fino a qul momento, proseguendo con la carriera solista. Non molto tempo dopo, anche le Kandeggina Gang si sciolgono[4].

  • Giovanna Coletti, in arte Jo Squillo (voce)
  • Elena (chitarra)
  • Daniela (batteria)
  • Marghie Gianni (basso)
  • Sono cattiva
  • Orrore, entrambi pubblicati nel 45 giri (Cramps Records - 1980) e veranno inseriti dalla Cramps Records anche nella compilation Rock '80[5].
  • Violentami
  1. Kandeggina Gang sono cattiva orrore (7″) #1980, Radio Città aperta
  2. 2,0 2,1 Jo Squillo. La parabola di una generazione, Onda rock
  3. Kandeggina Gang, Last fm
  4. Jessica Dainese, Le ragazze del rock. 40 anni di rock femminile italiano, Sonic Press, 2011, p.37
  5. Jessica Dainese, Le ragazze del rock. 40 anni di rock femminile italiano, Sonic Press, 2011, p.36

Bibliografia

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  • Jessica Dainese, Le ragazze del rock. 40 anni di rock femminile in Italia, Sonic Press, 2011, ISBN 9788890609312

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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