Principi di insiemistica e funzioni elementari
Numeri naturali
Numeri interi
Numeri razionali
Numeri reali
Numeri reali (seconda parte)
Numeri complessi
Funzioni
Funzioni circolari
Funzioni radice, esponenziale e logaritmica
Le successioni e le serie numeriche in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
Successioni reali
Limiti di successioni reali
Teoremi sulle successioni
Algebra dei limiti delle successioni
Esistenza del limite di una successione
Limiti inferiori e superiori
Forme indeterminate di successioni
Serie numeriche
Limiti di funzioni reali a una variabile reale
Punti di accumulazione e chiusura di un insieme
Compattezza di un insieme
Definizione di limite per funzioni reali di variabile reale
Esistenza del limite per funzioni reali di variabile reale
Algebra dei limiti
Teorema del confronto e teorema di Cauchy
Monotonia, continuità, massimi, minimi e uniforme continuità
Analisi matematica I/Funzioni monotone
Analisi matematica I/Funzioni continue reali di variabile reale
Analisi matematica I/Massimi e minimi di una funzione continua
Analisi matematica I/Funzioni uniformemente continue
Calcolo differenziale in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
e studio di funzioni
Analisi matematica I/Funzioni derivabili e derivata di una funzione
Analisi matematica I/Algebra delle derivate
Analisi matematica I/Teorema di Fermat, di Rolle, di Lagrange, di Cauchy
Analisi matematica I/Test di monotonia, teorema Darboux, di De L'Hopital
Analisi matematica I/Polinomi di Taylor
Analisi matematica I/Studio di funzioni reali a valori reali
Analisi matematica I/Funzioni convesse
Calcolo integrale secondo Riemann per funzioni reali di una variabile reale
Analisi matematica I/Integrale di Riemann
Analisi matematica I/Altri criteri di integrabilità secondo Riemann
Analisi matematica I/Calcolo degli integrali di Riemann
Analisi matematica I/Importanti teoremi del calcolo integrale
Analisi matematica I/Integrale generalizzato
Successioni e serie di funzioni
Analisi matematica I/Successioni di funzioni
Analisi matematica I/Serie di funzioni
VECCHIO
Elementi di base
Gli insiemi e i vari tipi di insiemi
Note storiche sugli insiemi
I numeri reali
I numeri complessi
Sommatorie
progressione geometrica
fattoriale di n
formula di Newton
Potenze e radicali
Esponenziali e logaritmi
Insiemi infiniti
Massimi e minimi
Funzioni
Serie e successioni
Successioni: definizione
Limiti: definizione
Successioni monotone
Calcolo dei limiti
Limite di successioni
Il numero di Nepero (e)
Confronti, stime asintotiche e gerarchia degli infiniti
Limiti notevoli
Serie numeriche: definizione
Serie a termini non negativi
Serie a termini di segno variabile
Funzioni di una variabile, limiti e continuità
Limiti di funzioni da R a R
Limiti di funzioni da Rn a Rm
Funzioni numeriche e generalità
Grafico di una funzione
Funzioni limitate
Funzioni simmetriche, pari e dispari
Funzioni monotone
Funzioni periodiche
Limiti, continuità, asintoti
Funzioni elementari: funzioni potenza, esponenziali e logaritmiche, trigonometriche
Funzioni composte e inverse (invertibili e non invertibili)
Funzioni trigonometriche inverse
Calcolo differenziale per funzioni di una variabile
Introduzione
Il rapporto incrementale
Derivata di una funzione: derivata e retta tangente; derivate di funzioni elementari; punti angolosi, cuspidi, flessi a tangente verticale
Regole di calcolo delle derivate: algebra delle derivate; derivate di una funzione composta; derivata di funzione inversa
Le derivate fondamentali
Il teorema del valor medio e le sue conseguenze: punti stazionari, massimi e minimi locali; teorema del valor medio e test di monotonia;
Il teorema di de L’Hospital
Calcolo differenziale e approssimazioni: differenziale e approssimazione lineare
o piccolo
Significato geometrico della derivata seconda, derivata seconda, concavità e convessità
Formula di Taylor del secondo ordine & formula di Taylor di ordine n
Studio del grafico di una funzione
Calcolo integrale per funzioni di una variabile
L’integrale come limite di somme
Proprietà dell'integrale
Il teorema fondamentale del calcolo integrale
Metodo di ricerca della primitiva
Calcolo di integrali indefiniti e definiti: integrali immediati, per scomposizione e per sostituzione; integrazione per parti
Funzioni integrabili
integrali generalizzati: integrali di funzioni discontinue
Integrazione di funzioni non limitate
Criteri di integrabilità al finito
Integrazione su intervalli illimitati
Criteri di integrabilità all’infinito
Ricerca delle primitive per alcune classi di funzioni: integrazione di una funzione razionale
Integrazione delle funzioni trigonometriche
Modifica il sommario
Lo scopo dell'operazione di limite è di descrivere il comportamento di una funzione vicino ad un punto di accumulazione del suo dominio. Il concetto di limite è utilizzato in analisi per poi poter dare la definizione di continuità e di derivata
Partiamo ora dalla definizione di limite per funzioni del tipo
R
→
R
{\displaystyle \mathbb {R} \rightarrow \mathbb {R} \,\!}
, per poi espanderla a casi più generali.
Quindi iniziamo con una funzione
f
:
X
⊆
R
→
R
{\displaystyle f:X\subseteq \mathbb {R} \rightarrow \mathbb {R} \,\!}
, dove
X
{\displaystyle X\,\!}
è il suo dominio e
R
{\displaystyle \mathbb {R} \,\!}
la sua immagine. Sia
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
un punto di accumulazione di
X
{\displaystyle X\,\!}
. Ora facciamo tendere
x
{\displaystyle x\,\!}
a
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
(
x
→
x
0
{\displaystyle x\rightarrow x_{0}\,\!}
), questo significa che è possibile prendere intorni sempre più piccoli di
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
con la proprietà di contenere infiniti punti di
X
{\displaystyle X\,\!}
(questo è garantito dal fatto che
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
è un punto di accumulazione).
Ciò che ci interessa è cosa succede quando
x
→
x
0
{\displaystyle x\rightarrow x_{0}\,\!}
. Per poter far meglio comprendere l'utilità di questa operazione è bene chiarire un concetto, se
P
{\displaystyle P\,\!}
è una proprietà di una funzione, si dice che la funzione possiede, o acquista,
P
{\displaystyle P\,\!}
per
x
→
x
0
{\displaystyle x\rightarrow x_{0}\,\!}
, se esiste un intorno di
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
che possiede
P
{\displaystyle P\,\!}
.
Ora possiamo dare la definizione di limite :
Definizione
Sia
f
:
X
⊆
R
→
R
{\displaystyle f:X\subseteq \mathbb {R} \rightarrow \mathbb {R} \,\!}
e
x
0
∈
X
{\displaystyle x_{0}\in X\,\!}
di accumulazione e
l
∈
R
{\displaystyle l\in \mathbb {R} \,\!}
, diremo che il limite di
f
(
x
)
{\displaystyle f(x)\,\!}
per
x
{\displaystyle x\,\!}
che tende a
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
è
l
{\displaystyle l\,\!}
:
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l\,\!}
se, per ogni intorno
V
{\displaystyle V\,\!}
di
l
{\displaystyle l\,\!}
, è possibile trovare un intorno
U
{\displaystyle U\,\!}
di
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
per cui vale :
f
(
x
)
∈
V
{\displaystyle f(x)\in V\,\!}
se
x
∈
U
∩
X
∖
{
x
0
}
{\displaystyle x\in U\cap X\setminus \{x_{0}\}\,\!}
in simboli:
∀
ϵ
>
0
,
∃
δ
>
0
:
|
x
−
x
0
|
<
δ
⟹
|
f
(
x
)
−
l
|
<
ϵ
,
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
{\displaystyle \forall \epsilon >0,\exists \delta >0:\vert x-x_{0}\vert <\delta \implies \vert f(x)-l\vert <\epsilon ,\lim _{x\to x_{0}}f(x)=l\,\!}
Di rilevante importanza è l'estensione della definizione per l'insieme
R
∗
{\displaystyle \mathbb {R} ^{*}\,\!}
(insieme numeri reali esteso), che è definito come:
R
∗
=
R
∪
{
−
∞
,
+
∞
}
{\displaystyle \mathbb {R} ^{*}=\mathbb {R} \cup \lbrace -\infty ,+\infty \rbrace \,\!}
dove
−
∞
{\displaystyle -\infty \,\!}
e
+
∞
{\displaystyle +\infty \,\!}
non sono numeri , ma nuovi punti. Per fare in modo che
R
∗
{\displaystyle \mathbb {R} ^{*}\,\!}
sia un insieme ordinato , decidiamo che:
∀
x
∈
R
:
−
∞
<
x
<
+
∞
{\displaystyle \forall x\in \mathbb {R} :-\infty <x<+\infty \,\!}
La scrittura in simboli prevende più formule a seconda del valore assunto da
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
e da
l
{\displaystyle l\,\!}
.
Per
x
0
∈
R
,
l
∈
R
{\displaystyle x_{0}\in \mathbb {R} ,l\in \mathbb {R} }
:
∀
ϵ
>
0
∃
δ
=
δ
(
l
)
>
0
:
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
|
f
(
x
)
−
l
|
<
ϵ
∀
x
∈
A
∩
(
x
0
−
δ
,
x
0
+
δ
)
−
x
0
{\displaystyle \forall \epsilon >0\ \exists \delta =\delta (l)>0\ :\ \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l|f(x)-l|<\epsilon \ \forall x\in A\cap (x_{0}-\delta ,x_{0}+\delta )-x_{0}}
Per
x
0
∈
R
,
l
∈
∞
{\displaystyle x_{0}\in \mathbb {R} ,l\in \infty }
:
∀
k
>
0
,
∃
δ
=
δ
(
l
)
>
0
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
∞
f
(
x
)
>
k
∀
x
∈
A
∩
(
x
0
−
δ
,
x
0
+
δ
)
−
x
0
{\displaystyle \forall k>0,\exists \delta =\delta (l)>0\ \lim _{x\to x_{0}}f(x)=\infty \ f(x)>k\ \forall x\in A\cap (x_{0}-\delta ,x_{0}+\delta )-x_{0}}
Per
x
0
=
∞
l
∈
R
{\displaystyle x_{0}=\infty \ l\in \mathbb {R} }
:
∀
ϵ
>
0
∃
N
(
ϵ
)
:
lim
x
→
∞
f
(
x
)
=
l
|
f
(
x
)
−
l
|
<
ϵ
∀
x
∈
A
∪
x
:
x
>
N
(
ϵ
)
−
x
0
{\displaystyle \forall \epsilon >0\exists N(\epsilon )\ :\ \lim _{x\to \infty }f(x)=l\ |f(x)-l|<\epsilon \ \forall x\in A\cup {x:x>N(\epsilon )}-x_{0}}
.
Per
x
0
=
∞
l
=
∞
{\displaystyle x_{0}=\infty \ l=\infty }
:
∀
k
>
0
∃
N
(
ϵ
)
:
lim
x
→
∞
f
(
x
)
=
∞
f
(
x
)
>
k
∀
x
∈
A
∪
(
x
:
x
>
N
(
ϵ
)
)
{\displaystyle \forall k>0\ \exists N(\epsilon )\ :\ \lim _{x\to \infty }f(x)=\infty \ f(x)>k\ \forall x\in A\cup (x:x>N(\epsilon ))}
.
Se il limite di una funzione è il seguente
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
0
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=0}
la funzione si dice infinitesima .
Se il limite di una funzione è il seguente
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
∞
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=\infty }
la funzione si dice infinita .
Provare che
lim
x
→
0
1
x
2
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{x\to 0}{\frac {1}{x^{2}}}=+\infty \!}
Prendiamo un intorno di
+
∞
{\displaystyle +\infty \!}
, otteniamo:
κ
≤
f
(
x
)
{\displaystyle \kappa \leq f(x)\!}
perciò:
κ
≤
1
x
2
{\displaystyle \kappa \leq {\frac {1}{x^{2}}}\!}
x
2
≤
1
κ
{\displaystyle x^{2}\leq {\frac {1}{\kappa }}\!}
quindi basterà prendere:
x
∈
(
−
1
κ
,
+
1
κ
)
{\displaystyle x\in \left(-{\frac {1}{\sqrt {\kappa }}},+{\frac {1}{\sqrt {\kappa }}}\right)\!}
che è un intorno di 0, il limite è verificato!.
Provare che
lim
x
→
+
∞
x
x
+
2
=
1
{\displaystyle \lim _{x\to +\infty }{\frac {x}{x+2}}=1\!}
Prendiamo un intorno di 1, otteniamo:
1
−
ϵ
≤
x
x
+
2
≤
1
+
ϵ
{\displaystyle 1-\epsilon \leq {\frac {x}{x+2}}\leq 1+\epsilon \!}
separando la disuguaglianza :
1
−
ϵ
≤
x
x
+
2
e
x
x
+
2
≤
1
+
ϵ
{\displaystyle 1-\epsilon \leq {\frac {x}{x+2}}{\mbox{ e }}{\frac {x}{x+2}}\leq 1+\epsilon \!}
dalle quali otteniamo direttamente:
x
≥
2
(
1
ϵ
−
1
)
e
x
≥
−
2
(
1
ϵ
+
1
)
{\displaystyle x\geq 2\left({\frac {1}{\epsilon }}-1\right){\mbox{ e }}x\geq -2\left({\frac {1}{\epsilon }}+1\right)\!}
dalle quali, per
ϵ
>
0
{\displaystyle \epsilon >0\!}
:
x
≥
2
(
1
ϵ
−
1
)
>
−
2
(
1
ϵ
+
1
)
{\displaystyle x\geq 2\left({\frac {1}{\epsilon }}-1\right)>-2\left({\frac {1}{\epsilon }}+1\right)\!}
che è un intorno di
+
∞
{\displaystyle +\infty \,\!}
, perciò il limite è verificato.
Provare che
lim
x
→
+
∞
sin
x
{\displaystyle \lim _{x\to +\infty }\sin x\!}
non esiste
Sappiamo che la funzione seno e limitata perciò
sin
x
∈
[
−
1
;
+
1
]
{\displaystyle \sin x\in \left[-1;+1\right]\!}
dalla quale
x
∈
[
−
π
2
+
2
k
π
;
+
π
2
+
2
k
π
]
{\displaystyle x\in \left[-{\frac {\pi }{2}}+2k\pi ;+{\frac {\pi }{2}}+2k\pi \right]\!}
che non è un intorno di
+
∞
{\displaystyle +\infty \!}
, perciò il limite non esiste.
Per avere informazioni più precise è bene introdurre il concetto di limite destro e limite sinistro . Prima di procedere ricordiamo la definizione di intorno destro e sinistro.
Definizione
Possiamo così dare la definizione di limite destro e sinistro , in simboli saranno indicati rispettivamente:
lim
x
→
x
0
+
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{+}}\,\!}
e
lim
x
→
x
0
−
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{-}}\,\!}
La definizione sarà:
Definizione
Se lo stesso ragionamento viene fatto per punti dell'immagine, avremo la definizione di limite per difetto e per eccesso , in simboli, rispettivamente:
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
+
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l^{+}\,\!}
e
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
−
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l^{-}\,\!}
L'esplicitazione della definizione viene lasciata al lettore come esercizio.
Sia
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
1
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l_{1}\,\!}
e
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
2
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l_{2}\!}
allora
l
1
=
l
2
{\displaystyle l_{1}=l_{2}\!}
Teorema: Teorema di unicità
La dimostrazione del teorema procede per assurdo , presi
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
1
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l_{1}\,\!}
e
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
2
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l_{2}\!}
con
l
1
≠
l
2
{\displaystyle l_{1}\neq l_{2}\,\!}
, allora esistono due intorni
V
1
{\displaystyle V_{1}\,\!}
di
l
1
{\displaystyle l_{1}\,\!}
e
V
2
{\displaystyle V_{2}\,\!}
di
l
2
{\displaystyle l_{2}\,\!}
tali che siano disgiunti (
V
1
∩
V
2
=
∅
{\displaystyle V_{1}\cap V_{2}=\emptyset \,\!}
). Per definizione devono esistere due intorni
U
1
{\displaystyle U_{1}\,\!}
e
U
2
{\displaystyle U_{2}\,\!}
di
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
per cui vale:
f
(
x
)
∈
V
1
{\displaystyle f(x)\in V_{1}\,\!}
se
x
∈
U
1
{\displaystyle x\in U_{1}\,\!}
e
f
(
x
)
∈
V
2
{\displaystyle f(x)\in V_{2}\,\!}
se
x
∈
U
2
{\displaystyle x\in U_{2}\,\!}
Dunque prendendo l'intorno di
x
0
{\displaystyle x_{0}\,\!}
costruito come
U
1
∩
U
2
{\displaystyle U_{1}\cap U_{2}\,\!}
, dovrebbe succedere, contemporaneamente, che
f
(
x
)
∈
V
1
{\displaystyle f(x)\in V_{1}\,\!}
e
f
(
x
)
∈
V
2
{\displaystyle f(x)\in V_{2}\,\!}
, il che è assurdo.
Dimostrazione: Teorema di unicità
Teorema : Teorema di limitatezza locale
Sia
f
:
X
⊆
R
→
R
{\displaystyle f:X\subseteq \mathbb {R} \to \mathbb {R} \!}
Se
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
∈
R
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l\in \mathbb {R} \!}
allora esistono, un intorno
V
{\displaystyle V\!}
di
x
0
{\displaystyle x_{0}\!}
e un numero
M
>
0
,
M
∈
R
{\displaystyle M>0,M\in \mathbb {R} \!}
tali che
|
f
(
x
)
|
<
M
,
∀
x
∈
V
∩
X
∖
{
x
0
}
{\displaystyle |f(x)|<M,\forall x\in V\cap X\setminus \{x_{0}\}\!}
Teorema: Teorema di limitatezza locale
Teorema : Teorema di esistenza del limite
Condizione necessaria e sufficiente perché esista il limite
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l\,\!}
è che esistano sia il limite destro che quello sinistro e siano uguali
lim
x
→
x
0
+
f
(
x
)
=
lim
x
→
x
0
−
f
(
x
)
=
l
⟹
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
=
l
{\displaystyle \lim _{x\to x_{0}^{+}}f(x)=\lim _{x\to x_{0}^{-}}f(x)=l\implies \lim _{x\to x_{0}}f(x)=l\,\!}
Teorema: Teorema di esistenza del limite
Teorema : Teorema della permanenza del segno
Teorema: Teorema della permanenza del segno
Dimostrazione: Teorema della permanenza del segno
È possibile eseguire la stessa dimostrazione per
+
∞
{\displaystyle +\infty \!}
e
−
∞
{\displaystyle -\infty \!}
.
Corollario: Teorema della permanenza del segno
Teorema: Teorema del confronto
Dimostrazione: Teorema del confronto
Del tutto analoga la dimostrazione per i casi
l
=
±
∞
{\displaystyle l=\pm \infty \!}
, ma in questi due casi, basterà sono una funzione che maggiori (o minori) la funzione che stiamo studiando.
L'esempio canonico di applicazione di questo teorema è la verifica del limite
lim
x
→
0
sin
x
x
=
1
{\displaystyle \lim _{x\to 0}{\frac {\sin x}{x}}=1\!}
Prendiamo come riferimento l'immagine a destra. Sia
0
<
x
<
π
2
{\displaystyle 0<x<{\frac {\pi }{2}}\!}
la misura dell'arco (in radianti ) di circonferenza di centro O e raggio
O
A
¯
=
1
{\displaystyle {\overline {OA}}=1\!}
Allora
P
H
¯
=
sin
x
{\displaystyle {\overline {PH}}=\sin x\!}
Q
A
¯
=
tan
x
{\displaystyle {\overline {QA}}=\tan x\!}
Si ha dunque
sin
x
<
x
<
tan
x
{\displaystyle \sin x<x<\tan x\!}
da cui, dividendo per
sin
x
{\displaystyle \sin x\!}
1
<
x
sin
x
<
1
cos
x
{\displaystyle 1<{\frac {x}{\sin x}}<{\frac {1}{\cos x}}\!}
prendendo i reciproci
cos
x
<
sin
x
x
<
1
{\displaystyle \cos x<{\frac {\sin x}{x}}<1\!}
sapendo che la disuguaglianza non cambia per
−
x
{\displaystyle -x\!}
e che
lim
x
→
0
cos
x
=
1
{\displaystyle \lim _{x\to 0}\cos x=1\!}
, sfruttando il teorema del confronto otteniamo
lim
x
→
0
sin
x
x
=
1
{\displaystyle \lim _{x\to 0}{\frac {\sin x}{x}}=1\!}
I teoremi che vengono riportati di seguito potranno sembrare banali e evidenti, ma sono essenziali per lo studio dei limiti . Come vedrete semplificheranno molto l'approccio all'operazione. Nonostante questo, compariranno nuovi problemi che troveranno soluzioni solo con tecniche più raffinate.
Teorema: Operazioni con i limiti
È evidente la validità dei teoremi per valori di
R
{\displaystyle \mathbb {R} \!}
(numeri reali ), invece per elementi appartenenti a
R
∗
{\displaystyle \mathbb {R} ^{*}\!}
(in particolare per i casi
±
∞
{\displaystyle \pm \infty \!}
) perdono di significato e quindi necessitiamo di altri teoremi . Di seguito riportiamo sinteticamente le regole di calcolo fondamentali per questi casi. Ma come vedremo avremo a che fare con nuove difficoltà che subito risolveremo.
Sia
f
:
X
f
⊆
R
→
R
,
g
:
X
g
⊆
R
→
R
,
X
f
∩
X
g
≠
∅
{\displaystyle f:X_{f}\subseteq \mathbb {R} \to \mathbb {R} ,\,g:X_{g}\subseteq \mathbb {R} \to \mathbb {R} ,\,X_{f}\cap X_{g}\neq \varnothing \!}
e
x
0
{\displaystyle x_{0}\!}
un punto di accumulazione per
X
f
,
X
g
{\displaystyle X_{f},\,X_{g}\!}
.
Se
∃
lim
x
→
x
0
f
(
x
)
,
∃
lim
x
→
x
0
g
(
x
)
=
l
(finito) e
c
∈
R
{\displaystyle \exists \lim _{x\to x_{0}}f(x),\,\exists \lim _{x\to x_{0}}g(x)=l{\mbox{ (finito) e }}c\in \mathbb {R} \!}
allora
f
(
x
)
→
±
∞
,
c
>
0
⟹
lim
x
→
x
0
(
c
⋅
f
(
x
)
)
=
±
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty ,\,c>0\implies \lim _{x\to x_{0}}(c\cdot f(x))=\pm \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
,
c
<
0
⟹
lim
x
→
x
0
(
c
⋅
f
(
x
)
)
=
∓
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty ,\,c<0\implies \lim _{x\to x_{0}}(c\cdot f(x))=\mp \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
⟹
lim
x
→
x
0
(
f
(
x
)
+
g
(
x
)
)
=
±
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty \implies \lim _{x\to x_{0}}(f(x)+g(x))=\pm \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
⟹
lim
x
→
x
0
(
f
(
x
)
−
g
(
x
)
)
=
±
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty \implies \lim _{x\to x_{0}}(f(x)-g(x))=\pm \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
⟹
lim
x
→
x
0
1
f
(
x
)
=
0
±
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty \implies \lim _{x\to x_{0}}{\frac {1}{f(x)}}=0^{\pm }\!}
f
(
x
)
→
0
±
⟹
lim
x
→
x
0
1
f
(
x
)
=
±
∞
{\displaystyle f(x)\to 0^{\pm }\implies \lim _{x\to x_{0}}{\frac {1}{f(x)}}=\pm \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
,
l
>
0
⟹
lim
x
→
x
0
(
g
(
x
)
⋅
f
(
x
)
)
=
±
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty ,\,l>0\implies \lim _{x\to x_{0}}(g(x)\cdot f(x))=\pm \infty \!}
f
(
x
)
→
±
∞
,
l
<
0
⟹
lim
x
→
x
0
(
g
(
x
)
⋅
f
(
x
)
)
=
∓
∞
{\displaystyle f(x)\to \pm \infty ,\,l<0\implies \lim _{x\to x_{0}}(g(x)\cdot f(x))=\mp \infty \!}
Teorema: Operazioni con i limiti
Questo teorema giustifica l'utilizzo di scritture come:
l
⋅
±
∞
=
±
∞
{\displaystyle l\cdot \pm \infty =\pm \infty \!}
±
∞
+
l
=
±
∞
{\displaystyle \pm \infty +l=\pm \infty \!}
+
∞
+
∞
=
+
∞
{\displaystyle +\infty +\infty =+\infty \!}
+
∞
⋅
±
∞
=
±
∞
{\displaystyle +\infty \cdot \pm \infty =\pm \infty \!}
(seguendo la regola dei segni convenzionale)
l
±
∞
=
0
±
{\displaystyle {\frac {l}{\pm \infty }}=0^{\pm }\!}
Casi mancanti all'elenco precedente conducono ad esrepssioni del tipo:
+
∞
−
∞
{\displaystyle +\infty -\infty \!}
0
⋅
±
∞
{\displaystyle 0\cdot \pm \infty \!}
±
∞
±
∞
{\displaystyle {\frac {\pm \infty }{\pm \infty }}\!}
0
0
{\displaystyle {\frac {0}{0}}\!}
Per questi casi si rimanda alla sezione successiva Forme di indecisione .
La dimostrazione verrà fatta per ogni singolo punto del teorema .
Preso
|
f
(
x
)
−
l
1
|
<
ϵ
{\displaystyle \left|f(x)-l_{1}\right|<\epsilon \!}
otteniamo direttamente
c
⋅
|
f
(
x
)
−
l
1
|
<
c
⋅
ϵ
→
|
c
⋅
f
(
x
)
−
c
⋅
l
1
|
<
c
⋅
ϵ
{\displaystyle c\cdot \left|f(x)-l_{1}\right|<c\cdot \epsilon \to \left|c\cdot f(x)-c\cdot l_{1}\right|<c\cdot \epsilon \!}
a questo punto il teorema è dimostrato perché concorda con la definizione di limite .
Dimostrazione: Operazioni con i limiti (1)
Presi
|
f
(
x
)
−
l
1
|
<
ϵ
{\displaystyle \left|f(x)-l_{1}\right|<\epsilon \!}
e
|
g
(
x
)
−
l
2
|
<
ϵ
{\displaystyle \left|g(x)-l_{2}\right|<\epsilon \!}
dall'espressione
|
f
(
x
)
±
g
(
x
)
−
(
l
1
±
l
2
)
|
{\displaystyle \left|f(x)\pm g(x)-\left(l_{1}\pm l_{2}\right)\right|\!}
per la disuguaglianza triangolare otteniamo
|
f
(
x
)
±
g
(
x
)
−
(
l
1
±
l
2
)
|
<
|
f
(
x
)
−
l
1
|
+
|
g
(
x
)
−
l
2
|
{\displaystyle \left|f(x)\pm g(x)-\left(l_{1}\pm l_{2}\right)\right|<\left|f(x)-l_{1}\right|+\left|g(x)-l_{2}\right|\!}
|
f
(
x
)
±
g
(
x
)
−
(
l
1
±
l
2
)
|
<
2
⋅
ϵ
{\displaystyle \left|f(x)\pm g(x)-\left(l_{1}\pm l_{2}\right)\right|<2\cdot \epsilon \!}
a questo punto il teorema è dimostrato perché concorda con la definizione di limite .
Dimostrazione: Operazioni con i limiti (2)
Dimostrazione: Operazioni con i limiti (3)
Le forme di indecisione dei limiti di funzioni sono uguali alle forme di indecisione dei limiti di successioni, pertanto si rimanda la lettura al paragrafo dedicato.