Wikijunior Dinosauri/Pterodactylus
Gli pterosauri (Pterosauria) sono un gruppo di rettili volanti che si sono evoluti nel Mesozoico, ma non sono dinosauri: sono solo strettamente imparentati. Vissero nello stesso periodo e si estinsero contemporaneamente.
Come furono scoperti?
[modifica | modifica sorgente]Diversi pterosauri sono stati scoperti in epoche differenti. Il primo fu rinvenuto in Francia nel 1784 da un paleontologo italiano, Cosimo Collini. Questo non capì subito che si trattava di rettili volanti e confuse le ali con pinne, quindi credette di avere scoperto dei pesci preistorici! Più tardi Othniel Charles Marsh, nel 1876, scoprì che esistevano numerose specie di questi animali e molti fossili continuarono ad essere ritrovati anche in epoche più recenti (anche negli anni '90).
Come erano?
[modifica | modifica sorgente]Classificazione
[modifica | modifica sorgente]Esistevano diversi tipi di pterosauri di varie grandezze. Tempo fa Pterosauria veniva divisa in due gruppi: Rhamphorhynchoidea (compremdente i ranforincoidi, le forme più piccole e primitive, con la coda) e Pterodactyloidea (comprendente gli pterodactiloidi, le forme più grandi ed evolute, senza coda). Mentre i ranforincoidi avevano una coda come elemento di equilibrio e stabilizzazione, spesso con una punta romboidale, gli pterodactiloidi usavano la lunga e pesante cresta grossomodo per lo stesso motivo, una specie di "timone aereo" (ripreso concettualmente anche da opere di fantascienza, come nel film The Rocketeer).
In realtà recenti studi hanno dimostrato che Rhamphorhynchoidea è un gruppo parafiletico: in parole povere, un gruppo innaturale, infatti alcuni ranforincoidi erano più strettamente imparentati con gli pterodactiloidi che con altri ranforincoidi. Per questa ragione per indicare Rhamphorhynchoidea oggi si usa il termine Pterosauria non-Pterodactyloidea, o "pterosauri basali" (primitivi) indicando tutti gli pterosauri tranne gli pterodactiloidi.
Descrizione
[modifica | modifica sorgente]Le creste erano posizionate sulla testa e dovevano essere di colori piuttosto brillanti, ma questo dipendeva soprattutto dalla specie a cui appartenevano. Le dimensioni erano varie: gli pterosauri basali erano piuttosto piccoli, ma gli pterodactiloidi divennero anche grandi, talvolta enormi. Il più noto di tutti è Pteranodon, dall'apertura alare di circa 7-8 metri. Non solo, ma nel 1971 vennero ritrovati anche i resti di una creatura volante ancora più grandi sono stati trovati: in questo caso si tratta di un animale il cui collo era molto lungo, differentemente dagli pteranodonti, che dovevano sostenere una testa pesante. Come per altri gruppi di rettili antichi, insomma, i "giganti" c'erano ma di essi si hanno solo pochi resti purtroppo. Per quel che se ne è ricostruito, Quetzalcoatlus, Hatzegopteryx e Arambourigiania avevano un'apertura alare di circa 10-13 metri!
Questi animali erano eccellenti libratori, i grandi pterosauri specialmente: sono stati trovati fossili anche a 100 km dalla linea di costa dell'epoca in cui vissero. Erano quindi una sorta di equivalente dei cormorani o dei gabbiani.
Per loro la vita era però molto più difficile. Presumibilmente, come le attuali rondini, la loro capacità motoria era, al suolo, minima, e ovviamente erano vulnerabili ai predatori. Quindi il loro habitat era forse costituito da scogliere e pareti a strapiombo a cui si avvicinavano con prudenza e poi restavano, come grandi pipistrelli, attaccati. Come gli avvoltoi, poi, sfruttavano le correnti ascensionali della mattina per salire di quota. Non essendo uccelli le loro ali non erano di penne ma di una membrana di pelle, così che ovviamente c'era sempre il rischio che si lacerassero e questo significava la fine per il rettile. Mentre i pipistrelli attuali hanno le ali sostenute dalle lunghe ossa della mano, così da essere più forti, lunghe e compatte, gli pterosauri avevano un unico dito che sosteneva tutto, sviluppato abnormemente, mentre il resto della mano era davanti al braccio, per essere usata come appiglio. Non solo: lo sterno degli pterodactiloidi era piccolo e debole. Che significa? Moltissimo, perché è qui che i volatili di ogni tipo agganciano i muscoli pettorali che servono a volare: i pipistrelli sono capaci di volo battente e hanno uno sterno più grande, gli uccelli ne hanno uno ancora più grande, e di parecchio, segno del volo battente e rapido di cui sono capaci.
Gli pterodactiloidi erano quindi animali "aquilone", che planavano seguendo le correnti, un po' come i gabbiani. Se fossero finiti in mare non avrebbero avuto modo di uscirne, per cui dovevano stare attenti a quel che facevano. Se fossero atterrati in una pianura ben difficilmente avrebbero potuto ripartire. Una cosa moderna di queste bestie era invece la dentatura, prima ridotta nel caso degli pterosauri basali poi assente nel caso degli pterodactiloidi più evoluti. In base ai ritrovamenti, sappiamo che erano provvisti di pelo protettivo, una sorta di pelliccia-piumaggio simile a quello di uccelli arcaici come i kiwi, formata da picnofibre. Con ogni probabilità, quindi, erano animali omeotermi ("a sangue caldo"). Un'altra cosa: la loro struttura scheletrica era leggerissima: questi "aquiloni viventi" pesavano pochi chili. Pteranodon, per esempio, si stima arrivasse a circa 25 kg, grossomodo come un tacchino! Quanto a Quetzacoatlus, probabilmente la sua immensa taglia è probabile che arrivasse attorno al quintale o qualcosa di più: in ogni caso poco rispetto all'apertura alare, degna di un aereo da turismo!
Gli pterosauri si spostavano sia volando sia camminando. Fino a poco tempo fa, i paleontologi non sapevano in quale modo si spostassero sulla terra (se usando solo due zampe o quattro), ora però sappiamo, grazie alle impronte fossilizzate, che erano quadrupedi. Esistono ancora però ipotesi contrastanti sull'argomento: alcuni scienziati pensano che fossero soltanto gli esemplari più grandi a spostarsi su quattro zampe e che i più piccoli fossero invece bipedi.
Dove vivevano?
[modifica | modifica sorgente]Probabilmente vivevano in zone vicine al mare per non avere mai mancanza di pesce e si spostavano in stormi, come gli uccelli di oggi. Le principali zone in cui sono stati ritrovati i fossili sono la Cina, l'Inghilterra, la Francia, la Tanzania e alcune parti dell'America.
Cosa mangiavano?
[modifica | modifica sorgente]Gli pterosauri erano carnivori. Nel primo mese di vita si nutrivano solo di insetti ma, una volta cresciuti, iniziavano a cibarsi anche di pesci, che riuscivano a catturare sorvolando il mare, e di altri dinosauri morti.
Quando vissero?
[modifica | modifica sorgente]Vissero durante il Mesozoico: gli pterosauri basali vissero durante il Tirassico e l'inizio del Giurassico, mentre gli pterodactiloidi vissero durante il tardo Giurassico e il Cretacico. Questo significa una durata eccezionale: non meno di 130 milioni di anni tra la loro apparizione e i tardi esponenti del Cretaceo come Pteranodon e Quetzalcoatlus.
Cosa non conosciamo ancora di loro?
[modifica | modifica sorgente]- Di che colore fossero.
- A cosa servissero le creste sulle loro teste.
- Se potessero compiere anche lunghi viaggi in volo o solo brevi distanze.
Collegamenti esterni
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