Confessione di fede di Westminster/cfw26/cfw26-3

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26:3 Questa comunione che i santi hanno con Cristo non li rende in alcun modo partecipi della sostanza della Sua divinità e non li fa in nessun senso Suoi uguali; affermare l'una o l'altra di queste due cose è empio e blasfemo (507). Così pure la comunione che hanno l'uno con l'altro, come santi, non toglie né sminuisce i titoli o diritti di proprietà che ognuno ha sui suoi beni e possedimenti (508).

Testo originale[modifica]

Inglese Latino
III. This communion which the saints have with Christ, doth not make them in anywise partakers of the substance of his Godhead, or to be equal with Christ in any respect: either of which to affirm is impious and blasphemous. Nor doth their communion one with another, as saints, take away or infringe the title or propriety which each man hath in his goods and possessions. III. Hæc autem communio qua sancti cum Christo potiuntur, eos substantiæ Deitatis ejus neutiquam reddit participes, nec ullo respectu æquales Christo: Quorum utrumvis affirmare impium est ac blasphemum; neque sane communio illa, quæ iis secum mutuo quatenus sanctis intercedit; cujusquam ad bona et possessiones suas jus privatum vel tollit vel imminuit

Riferimenti biblici[modifica]

  • (507) "Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza" (Colossesi 1:18-19); "...tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo" (1 Corinzi 8:6); "Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli" (Isaia 42:8); "...la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen" (1 Timoteo 6:15-16); "Tu ami la giustizia e detesti l'empietà. Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto d'olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi compagni" (Salmi 45:7); "...parlando del Figlio dice: «Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Tu hai amato la giustizia e hai odiato l'iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni»" (Ebrei 1:8-9).
  • (508) "Non rubare" (Esodo 20:15); "Se questo non si vendeva, non restava tuo? E una volta venduto, il ricavato non era a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio" (Atti 5:4).

Commento[modifica]

La comunione che i santi hanno con Cristo non li rende in alcun modo né partecipi della sostanza della sua deità, né uguali in alcun modo a Cristo: affermare questo sarebbe empio e blasfemo. Nemmeno potrà la comunione che l'uno ha con l'altro togliere o violare il diritto di ognuno ai suoi beni o proprietà.