La transizione energetica: dai veicoli a forza animale ai motori elettrici e a idrogeno

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Presentazione[modifica]

Come percorso di educazione civica per l'A.S. 2023-'24 le classi 3, 4 e 5 dell'indirizzo "Trasporti e Logistica" dell'Istituto di istruzione superiore "Luigi di Savoia" di Chieti hanno approfondito uno degli aspetti attuali dei nostri giorni, la transizione energetica, realizzando il presente libro digitale che raccoglie i contributi di ciascun alunno.

In maniera particolare è stato analizzato il passaggio dai mezzi di trasporto a combustibili fossili ad una forma di energia più sostenibile, interrogandoci su vantaggi e svataggi, fattibilità e controversie di questa trasformazione epocale e confrontandola con una simile avvenuta qualche decennio fa.

Riferimenti[modifica]

I contributi[modifica]

Seguono i contributi al libro digitale dei singoli alunni. Questi sono stati elaborati dopo aver effettuato una adeguata ricerca sugli aspetti della transizione energetica e sulle caratteristiche e particolarità che più hanno attirato la loro attenzione. Ciascun contributo contiene un'accurata descrizione, con riferimenti all'aspetto tecnico, ecologico ed economico.

Le prime transizioni ecologiche di Mattia Serra[modifica]

La transizione ecologica è un processo che prevede il passaggio da una fonte di energia ad un'altra, al giorno d'oggi questo passaggio sta avvenendo da i combustibili fossili verso fonti rinnovabili. Ma nel passato in realtà vi sono già state alcune transizioni ecologiche, verso la fine del IX secolo infatti in Europa si è assistito ad un cambiamento di fonti di energia, si è passati dalla forza animale a quella termica. Come per il giorno d'oggi questa transizione è stata favorita dalla necessità di risolvere i problemi della vecchia fonte di energia che all'epoca erano inquinamento da letame, inefficienza nel movimento e costi di gestione. per rendere l'idea Tra il 1870 e il 1900, il numero dei cavalli nelle città americane è quadruplicato, mentre la popolazione umana è semplicemente raddoppiata. All’inizio del secolo c’era un cavallo ogni 10 persone in Gran Bretagna e uno ogni quattro negli Stati Uniti. Fornire fieno e avena ai cavalli richiedeva vaste aree di terreno agricolo, riducendo lo spazio disponibile per coltivare cibo per le persone. Nutrire i 20 milioni di cavalli degli Stati Uniti richiedeva un terzo della superficie coltivata totale, mentre i 3,5 milioni di cavalli della Gran Bretagna dipendevano da tempo dal foraggio importato. Tutto ciò ha fatto male alla salute pubblica. Il comitato degli statistici sanitari della città di New York riscontrò livelli più elevati di malattie infettive "nelle abitazioni e nelle scuole entro 50 piedi dalle stalle rispetto a luoghi più remoti", riportò il New York Times nel 1894. Secondo un calcolo di fine secolo, 20.000 newyorkesi morivano ogni anno a causa di “malattie che volano nella polvere”, prova evidente dei pericoli posti alla salute dalla dipendenza dai cavalli. A peggiorare le cose, i cavalli erano spesso oberati di lavoro e, quando cadevano morti, i loro corpi venivano spesso lasciati a marcire per strada per diversi giorni prima di essere smembrati e rimossi, costituendo un ulteriore rischio per la salute. Entro il 1880, ogni anno 15.000 cavalli morti venivano rimossi dalle strade di New York City. come ben sappiamo la tecnologia termica ha di certo risolto i vecchi problemi, ma ne ha creati di nuovi come inquinamento dell'aria e sfruttamento di risorse non rinnovabili. Gli inquinanti che emettono sono più difficili da vedere rispetto al letame equino, ma non sono meno problematici. Questi includono il particolato, come la fuliggine negli scarichi dei veicoli, che può penetrare in profondità nei polmoni; composti organici volatili che irritano il sistema respiratorio e sono stati collegati a diversi tipi di cancro; ossidi di azoto, monossido di carbonio e biossido di zolfo; e i gas serra, principalmente l’anidride carbonica, che contribuiscono al cambiamento climatico. Auto, camion e autobus producono collettivamente circa il 17% delle emissioni globali di anidride carbonica. La dipendenza dai combustibili fossili come benzina e diesel ha avuto anche implicazioni geopolitiche di vasta portata, poiché gran parte del mondo è diventata dipendente dal petrolio del Medio Oriente nel corso del XX secolo. Anche oggi siamo chiamati a risolvere problemi introducendo nuove tecnologie che sembrano portare vantaggi proprio come sembravano portarli alle persone del 1800, quelle stesse tecnologie che ora stiamo rimpiazzando perché inadeguate. Non dovremmo chiederci e domandarci che forse saremo chiamati a far fronte anche ai problemi che le nuove tecnologie implementate porteranno? In effetti gli esperti stanno già evidenziando futuri problemi ambientali legati all'elettrico: Innanzitutto bisogna vedere da dove proviene l'elettricità, perché attualmente oltre il 55% dell'elettricità italiana proviene da fonti fossili di conseguenza non si risolve il problema dell'inquinamento atmosferico ma semplicemente lo si trasferisce. per risolvere ciò dunque non basta attuare una riforma dei trasporti ma bisogna intavolare una vera e propria transizione energetica totale. oltre a ciò si prevederanno anche problemi in campo logistico con lo smaltimento delle batterie esauste problema non ancora riscontrabile inquanto non vi sono batterie esauste e da buttare.

Cos'è e quali sono i suoi vantaggi e svantaggi di Giovanni La Sorsa[modifica]

La transizione energetica consiste nel passaggio dall’utilizzo di fonti di produzione non rinnovabili a energie rinnovabili, considerate più efficienti e meno inquinanti. Questo processo, quindi, mira a modificare il sistema di produzione, distribuzione e consumo di energia in un determinato territorio attraverso il risparmio energetico, l'economia sostenibile e l'utilizzo di energia verde. L’Unione Europea, nell’intento di procedere a una transizione energetica che mette al primo posto la decarbonizzazione, ha messo a punto il "Clean Energy Package" che fissa una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2030. Ogni stato membro ha provveduto ad elaborare un Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) che stabilisce i passi necessari e le politiche da attuare per raggiungere, nel periodo 2021-2030, i traguardi stabiliti dalla Comunità Europea. I vantaggi derivanti dall’efficientamento energetico basato sul passaggio all’energia green, sono numerosi. I più evidenti vanno da una minore vulnerabilità delle economie interne causata dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, alla limitazione delle emissioni nell’industria, nei trasporti, nell’agricoltura e in tanti altri settori fino a una minore dipendenza dalle importazioni di energia. La transizione energetica rivoluziona il concetto stesso di paradigma economico favorendo il passaggio a un modello di economia circolare in cui l'efficienza energetica assume un ruolo di primo piano. I benefici sono numerosi: i prodotti sono concepiti per durare di più ma anche per essere trasformati in nuove risorse. La digitalizzazione e l’elettrificazione forniscono non solo servizi più innovativi, ma anche più economici ed efficienti. Nell’affrontare le sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza energetica, la transizione energetica si propone di raggiungere una serie di obiettivi ambiziosi e cruciali per garantire un futuro sostenibile e prospero per tutti. Tra i principali obiettivi si trovano:-riduzione delle emissioni di gas serra: uno dei principali obiettivi della transizione energetica è mitigare il cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane, soprattutto dalla produzione e dal consumo di energia-promozione delle energie rinnovabili: un altro obiettivo chiave di questa transizione green è aumentare significativamente la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili come l’energia solare ed eolica -decarbonizzazione: un terzo obiettivo della transizione energetica è la riduzione progressiva delle emissioni di carbonio, da ottenere con l’eliminazione dei combustibili fossili e lo sfruttamento di fonti rinnovabili. La Cop26 di Glasgow, importante accordo internazionale raggiunto nel 2021, ha fissato come obiettivo il raggiungimento entro il 2050 della Carbon Neutrality, o emissioni zero; -efficienza energetica: è importante anche ridurre il consumo di energia attraverso misure di efficienza energetica. Ciò comporta l’utilizzo più intelligente ed efficiente dell’energia in modo da poter ottenere gli stessi risultati con consumi molto minori. Diversificazione delle fonti energetiche: promuovere la diversificazione delle fonti energetiche riduce la dipendenza da un singolo tipo di combustibile e rende l’approvvigionamento energetico più resiliente e sicuro-sicurezza energetica: riducendo la dipendenza da combustibili fossili d’importazione, la transizione energetica può migliorare la sicurezza energetica dei paesi, rendendoli meno vulnerabili a interruzione delle forniture o fluttuazioni dei prezzi. Infine, vi è anche la sensibilizzazione e partecipazione pubblica: coinvolgere il pubblico nella transizione energetica è infatti essenziale per ottenere un sostegno ampio e duraturo per le politiche e le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica. Lo sviluppo delle rinnovabili e la riconversione delle vecchie centrali a carbone aiutano l'economia e creano nuovi posti di lavoro. L'importante è che non si lasci indietro nessuno. La transizione energetica si è resa necessaria per salvare il nostro Pianeta dagli effetti del cambiamento climatico.

L'auto elettrica di Keyla Aceto[modifica]

L'auto elettrica è un'automobile con motore elettrico che utilizza come fonte di energia l'energia una o più batterie ricaricabili. Le auto elettriche sono più silenziose, hanno maggiore efficienza energetica, non hanno emissione di gas di scarico e hanno emissioni inferiori. Negli Stati Uniti e nell'Unione europea, il costo di gestione dei più recenti veicoli elettrici è inferiore a quello delle auto a combustione equivalenti, a causa dei minori costi di rifornimento e manutenzione. La ricarica di un'auto elettrica può essere effettuata in stazioni di ricarica che possono essere installate sia nelle abitazioni che nelle aree pubbliche. Molti paesi agevolano l'acquisto di nuovi veicoli elettrici con meccanismi di incentivo. L’Unione europea e altri paesi nel mondo si pongono l'obiettivo di eliminare gradualmente le vendite di auto alimentate da combustibili fossili e, più in generale, di ridurre la quantità di veicoli circolanti; questo per ridurre l'inquinamento atmosferico, promuovere la mobilità sostenibile e limitare gli effetti del cambiamento climatico. Il costo di un'auto elettrica è mediamente più alto in confronto ad un'auto con motore a combustione interna; tuttavia i costi di gestione e manutenzione ridotti possono azzerare la differenza di prezzo dopo 5 anni di possesso. Le auto elettriche presentano vantaggi e svantaggi. Uno dei principali vantaggi è il minore impatto sull’ambiente, i minori costi di manutenzione, il governo sta mettendo alcuni premi per le persone che acquistano un auto elettrica e infine il rumore. Invece uno dei primi svantaggi è sicuramente il prezzo di acquisto, i chilometri di autonomia, i tempi di ricarica sono più lunghi, le infrastrutture per ricaricare la propria auto, la durata di vita di una batteria e infine il rumore che molte volte può presentarsi come uno svantaggio. Parlando di ricarica diciamo che c'è una cosa che non si dice sempre: chi parcheggia in strada è condizionato dalla rete di ricarica pubblica. Quest’ultima in alcuni casi permette buone velocità di ricarica, ma fa perdere i vantaggi ( delle ricariche più lente ed espone alle molte eventualità che si possono presentare: colonnine non funzionanti, auto parcheggiate che non consentono la ricarica, colonnina occupata da un’altra auto... inoltre un grande pericolo a cui sono disposte le macchine elettriche è quello degli incendi infatti per impedire a un’auto elettrica di bruciare bisogna letteralmente affogarla e anche questo non sempre funziona.

L'auto a idrogeno di Cristian Marcello[modifica]

le auto a idrogeno sono quelle auto che utilizzano l'idrogeno come carburante. con questa espressione ci si può riferire anche ad alti mezzi di trasporto come navi o aeromobili.Per muoversi questi veicoli trasformano l'energia chimica dell'idrogeno in energia meccanica, che a sua volta sarà capace di far muovere il veicolo. L'auto ad idrogeno e stata inventata da Paul Dieges nel 1966. Uno svantaggio di queste macchine a idrogeno e che se non viene prodotto da fonti rinnovabili, produrre idrogeno inquina. L'idrogen che ad oggi viene utilizzato è del 96% idrogeno grigio , questo tipo di idrogeno è meno costoso ma ha un enorme impatto ambientale. Un altro svantaggio è che l'idrogeno è altamente infiammabile e difficile da immagazzinare.

I vantaggi delle auto a idrogeno è la totale assenza di Co2, e inoltre si possono ricaricare le batterie del motore elettrico in modo più rapido rispetto ad un auto elettrica. l'idrogeno s offre un'accelerazione migliore rispetto alle auto a benzina, grazie al fatto che l'energia che fa muovere il veicolo deve attraversare meno componenti .L'idrogeno è l'unico carburante che, comunque lo si usi, in motori termici o in celle a combustibile, non produce emissioni inquinanti

Uno dei problemi principali è quello dell'asseza dei distributori di idrogeno in Italia.

L'Italia e la transizione energetica di Manuel Biancofiore[modifica]

L'Italia, per supportare quest'obiettivo ritiene che l'accelerazione alla transizione energetica passando dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili, promuovendo l'abbandono del carbone e realizzando impianti sostitutivi e necessarie infrastrutture, sia la cosa giusta da fare.

Le energie rinnovabili in Italia:

Più di un terzo dell'energia elettrica prodotta arriva da fonti idroelettriche di cui vi è presente il dominio , seguono il solare fotovoltaico, le bioenergie, l'eolico e il geotermico. Nel complesso, l'Italia è il terzo produttore di rinnovabili in Europa. L'Italia è uno dei Paesi in Europa con la più alta dipendenza energetica dall'estero: ben il 77% del fabbisogno nazionale di energia è soddisfatto dalle importazioni, che riguardano essenzialmente i combustibili fossili come ad esempio petrolio, gas e carbone. La Lombardia è stata la regione che, nel 2021, ha generato più elettricità da fonti rinnovabili: 17.239 GWh, pari al 14,8% dei 116.339 GWh prodotti in Italia. Altre regioni al Nord sono state Piemonte (8,4%) e Veneto (7,5%).

A livello nazionale, l’Italia ha pienamente centrato i target del pacchetto per il clima e l’energia in vigore con orizzonte 2020, registrando una performance particolarmente brillante per la riduzione delle emissioni e del consumo di energia. Il raggiungimento degli obiettivi fissati al 2030, al contrario, richiederà un deciso cambio di passo per accelerare le dinamiche in corso, anche considerando che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e Clima predisposto prima dell’innalzamento dei target stimava un fabbisogno aggiuntivo di investimenti pari a 180 miliardi di euro. La promozione della green economy e l’abbattimento delle emissioni di gas-serra non potranno, peraltro, prescindere dalla necessità di garantire la sicurezza del sistema energetico nazionale, preservando in particolare il sistema degli approvvigionamenti attraverso un adeguato sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture strategiche.

Obbiettivi europei per la transizione energetica[modifica]

L’Unione Europea ha ormai da tempo intrapreso un sentiero volto alla riduzione del proprio impatto ambientale per raggiungere, entro il 2050, il “net zero”: uno scenario di economia a zero emissioni di gas serra, dove per ogni emissione prodotta si prevede un meccanismo di compensazione per renderne l’impatto climatico neutro. In questo contesto, come parte integrante dello European Green Deal, a luglio 2021 la Commissione Europea ha adottato il pacchetto “Fit for 55” che comprende la proposta del nuovo e più ambizioso obiettivo di ridurre di almeno il 55% appunto le emissioni di gas serra al 2030 rispetto ai livelli del 1990. A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, inoltre, la Commissione Europea, nell’ambito del piano RePower EU presentato a maggio 2022, ha rafforzato ulteriormente i target, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, per affrancarsi più velocemente dalla dipendenza estera. Con riferimento agli obiettivi fissati al 2020, l’UE nel suo complesso ha mostrato una buona performance superando di oltre 10 punti percentuali il target previsto (riduzione delle emissioni del 20% rispetto al 1990), complice anche un’accelerazione registrata nell’ultimo anno, dovuta sostanzialmente ai blocchi legati alla crisi pandemica. Tuttavia, il raggiungimento dei traguardi fissati dal nuovo quadro regolatorio per il 2030 richiederà un’accelerazione delle traiettorie di riduzione delle emissioni, con la necessità di mettere in campo non solo misure addizionali rispetto a quelle ad oggi previste, ma un vero e proprio cambio di passo. Con l’attuale legislazione sul clima l’Unione Europea sarebbe in grado, infatti, di raggiungere una riduzione pari solo al 60% delle emissioni al 2050.


vantaggi e svantaggi delle auto elettriche di miscia karim[modifica]

Un auto elletrica è un veicolo che funziona grazie all'energia immagazzinata all'interno di una batteria. tutti i motori di queste automobili funzionano cosi: sfruttano il principio dell'elettromagnetismo per convertire l'energia elettrica in energia meccanica.

Dobbiamo sapere che esistono molti vantaggi e svantaggi di queste auto elettriche.

QUALI SONO?

Vantaggi:partiamo dicendo col fatto che a livello costoso le auto elettriche sono meno costose a ricaricarle rispetto a quelle a gasolio o a benzina, un altro vantaggio e che le auto elettriche inquinano molto meno perchè non emettono gas di scarico, contribuendo a ridurre l'inquinamento atmosferico sempre se viene caricata da una centrale elettriche. Auto elettrica permette anche al conducente di circolare ovunque, perfino nelle zone a traffico limitato.

svantaggi:1:Costi iniziali più elevati: Le auto elettriche hanno un costo iniziale più elevato rispetto alle auto a benzina o diesel. Anche se con il passare del tempo possono essere più convenienti in termini di costi operativi, l'investimento iniziale può essere un problema per alcuni acquirenti.

2: Infrastrutture di ricarica inadeguate: In alcune aree, l'infrastruttura di ricarica può essere ancora limitata, rendendo situazioni difficili per gente che dovrebbe ricaricare il propio veicolo. Anche se questa situazione sta migliorando piano piano col passare del tempo

3: Impatto ambientale delle batterie: Anche se le auto elettriche non emettono gas di scarico durante il funzionamento, la produzione delle batterie al litio può comportare impatti ambientali significativi a causa dell'estrazione di materiali e del processo di produzione.

4: Sorgenti di energia: Il grado di "pulizia" delle auto elettriche dipende dalla fonte di energia utilizzata per produrre l'elettricità. Se l'elettricità è prodotta principalmente da fonti non rinnovabili come il carbone, l'impatto ambientale complessivo delle auto elettriche puo diventare compromesso.

5: Peso delle batterie: Le batterie delle auto elettriche possono essere pesanti, il che può influire sulle prestazioni del veicolo

Parto dicendo che secondo la mia opinione non conviene comprare un auto elettrica ad oggi,soprattuto per alcuni difetti che ho anche elencato qui sopra,nonostante ce ne sono molti di piu.