Arabo/Fondamenti/Verbi
Richiami di grammatica
[modifica | modifica sorgente]La flessione
[modifica | modifica sorgente]La maggior parte delle lingue possiede la cosiddetta flessione del verbo: i verbi cioè assumono forma diversa a seconda della persona, del tempo, del modo.
- Esempio (flessione al variare della persona)
- In italiano scrivo si riferisce al pronome "io", scrivi si riferisce al pronome "tu"
- In inglese write si riferisce tanto al pronome "I" quando al pronome "you", ma per i pronomi "he", "she", "it" si usa writes
- In tedesco schreibe si riferisce al pronome "ich", schreibst si riferisce al pronome "du"
- In arabo أكتب (àktubu) si riferisce al pronome أبا (ana), تكتب (tàktubu) si riferisce al pronome أنتَ (anta) e تكتبين (taktubîna) si riferisce al pronome أنتِ (anti).
- Esempio (flessione al variare del tempo o del modo)
- In italiano scrivo indica il presente indicativo, scriverò indica il futuro indicativo, scrissi indica il passato remoto indicativo, scriverei indica il presente condizionale
- In inglese write indica il presente indicativo, wrote indica il passato indicativo
- In arabo (àktubu) significa scrivo, (kàtabtu) significa scrissi.
La radice
[modifica | modifica sorgente]Come si vede, nella flessione una parte del verbo è sempre riconoscibile. Negli esempi, in italiano si continuano a riconoscere le lettere scri(v), dove la /v/ scompare solo in forme irregolari come scrissi. In inglese, si riconosce la sequenza wrt, ma la vocale /i/ diventa /o/ nel passato.
In arabo, già in questi esempi si riconosce un comportamento più complesso, perché non cambiano solo le lettere finali e le vocali interne, ma anche le lettere iniziali.
La parte che non cambia durante la flessione si chiama radice del verbo.
Nell'esempio, la radice da considerare per il verbo scrivere è costituita dalle sole consonanti ktb, perché le vocali brevi sono soggette a cambiamento. (Vedremo che la radice può invece contenere vocali lunghe.)
Sostantivi derivati da radici verbali
[modifica | modifica sorgente]In tutte le lingue, sono comuni sostantivi derivati da radici verbali.
- Esempio (sostantivi che indicano l'attore)
- In italiano scrittore deriva dalla radice di scrivere
- In inglese writer deriva dalla radice di write
- In tedesco Schreiber deriva dalla radice di schreiben
- In arabo (kâtib) deriva dalla radice ktb.
- Altri esempi (in arabo)
- "Maktaba" vuol dire "biblioteca", ovvero "il luogo dove si conserva il materiale scritto".
oppure:
- "Darasa" è il verbo "studiare"
- "Madrasa" vuol dire "scuola", ovvero "il luogo ove si studia".
- "Dirasa" vuol dire "studio"
Introduzione al verbo in arabo
[modifica | modifica sorgente]Radici
[modifica | modifica sorgente]In arabo, a causa della maggior complessità della flessione verbale rispetto alle lingue indoeuropee, è importantissimo riconoscere la radice verbale.
La radice, come abbiamo detto, non contiene vocali brevi e quindi è una successione di consonanti (o vocali lunghe).
La maggioranza dei verbi hanno radici trilittere. Una minoranza ha radici di quattro lettere.
Persone e numero
[modifica | modifica sorgente]Come nelle lingue indoeuropee, esistono tre persone verbali:
- 1^ persona (io/noi)
- 2^ persona (tu/voi)
- 3^ persona (lui/lei/essi/esse)
Per quanto riguarda il numero, come per i sostantivi, esistono tre numeri:
- singolare
- duale
- plurale
Il duale, però, è limitato alla 2^ e 3^ persona (rispettivamente "voi due" e "loro due"). Per la prima persona duale si usa il plurale (cioè "noi due" è trattato come il generico "noi" plurale).
Genere del verbo
[modifica | modifica sorgente]Una caratteristica delle lingue semitiche, che le differenzia dalle lingue indoeuropee, è che il verbo possiede un genere (maschile o femminile).
- Esempio
- (yàktubu) significa "scrive" riferito a un soggetto maschile
- (tàktubu) significa "scrive" riferito a un soggetto femminile
Il genere è applicato solo alla 2^ e alla 3^ persona.
- Esempio
- (àktubu = "scrivo") può essere riferito tanto a un soggetto maschile quanto a uno femminile
Tempi
[modifica | modifica sorgente]La divisione in tempi dell'arabo è molto semplificata rispetto alle lingue indoeuropee.
Potrà sembrare strano, per esempio, che in arabo non esista il futuro!
I tempi sono fondamentalmente solo due:
- perfetto, che indica azioni compiute e corrisponde a tutti i nostri passati eccetto l'imperfetto (passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo e trapassato remoto);
- imperfetto (da non confondere con il nostro imperfetto), che indica azioni in corso o in preparazione e corrisponde al nostro presente e al nostro futuro semplice.
L'imperfetto italiano può corrispondere, a seconda del contesto, tanto al perfetto arabo quanto all'imperfetto arabo.
Modi
[modifica | modifica sorgente]In italiano i modi verbali si possono raggruppare in due categorie:
- modi coniugati in base alle persone:
- indicativo
- congiuntivo
- condizionale
- imperativo
- altri modi:
- infinito
- gerundio
- participio
Per quanto riguarda il primo gruppo, l'arabo aggiunge due modi energici, di uso peraltro limitato. Questi modi energici saranno trattati solo nei capitoli di approfondimento.
Per il secondo gruppo, l'arabo si serve di sostantivi e aggettivi con costruzioni abbastanza diverse dall'italiano. Anche questi saranno trattati più avanti.
--- LA PARTE CHE SEGUE È DA RIVEDERE ---
[modifica | modifica sorgente]Tempi
[modifica | modifica sorgente]In arabo i tempi si possono suddividere, convenzionalmente, in:
Passato (Almaddii) | Tutti i tempi passati |
Non-passato (Almuddari'u) | Presente, imperfetto, futuro |
Imperativo (Al-amr) | Imperativo |
Participio attivo (Ismulfaa'ili) | Participio presente |
Participio passivo(Ismulmaf'uli) | Participio passato |
Infinito (Almassdar) | Nome verbale, come l'infinito sostantivato |
I tempi si declinano rispettando il genere (maschile e femminile), il numero (singolare, plurale, duale). Il referente del verbo è "Almutakallimu", l'interlocutore " almujaattabu" e l'assente "algha-ibu", rispettivamene la I, la II e la III persona.
I suffissi per il passato:
- Ne "Almutakallimu", il suffisso è -tu preceduto da un "sukun"
- Ne "Almujaattabu", il suffisso è -ta preceduto da un "sukun"
- Ne "Almujaattabatu", il suffisso è -ti preceduto da un "sukun"
- Ne "Alghaa-ibu", il verbo termina in -a
- Ne "Alghaa-ibatu" il verbo termina in -at
- Ne "Almutakallimu Aljam'u (plurale)", il suffisso è -naa
- Ne "Almujaattabu Aljam'u", il suffisso è -tum
- Ne "Almujaattabatu Aljam'u" il suffisso è -tunna
- Ne "Alghaa-ibu Aljam'u" il suffisso è -u preceduto da una u e seguito da una hamza
- Ne "Alghaa-ibatu Aljam'u" il suffisso è -na
- Ne "Almujaattabu Almuthanna (duale)" il suffisso è -tumaa
- Ne "Alghaa-ibu Almuthanna" il verbo termina in una -a lunga
- Ne "Alghaa-ibatu Almuthannata" il suffisso è -taa preceduta da una -a
Esempi:
- Katabtu = io scrissi
- Katabta = tu (maschile) scrivesti
- Katabti = tu (femminile) scrivesti
- Kataba = lui scrisse
- Katabat = lei scrisse
- Katabnaa = noi scrivemmo
- Katabtum = voi (maschile) scriveste
- Katabtunna = voi (femminile) scriveste
- Katabuu = loro (maschile) scrissero
- Katabna = loro (femminile) scrissero
- Katabtumaa = voi due scriveste
- Katabaa = loro due (maschile) scrissero
- Katabataa = loro due (femminile) scrissero