I promessi sposi/Confronto tra don Abbondio e fra Cristoforo
Fin dai primi quattro capitoli, emergono subito le contrapposizioni di Don Abbondio e Fra Cristoforo. Queste differenze sono soprattutto legate ai caratteri dei due personaggi.
Don Abbondio, curato di un paesino vicino a Lecco, si dimostra fin da subito una persona abitudinaria che cerca di scansare gli ostacoli, diventando anche una persona egoista.La sua caratteristica più evidente emerge nelle sue scelte: infatti ogni sua decisione è data dalla paura. Lo stesso fatto di diventare prete è stato dettato dalla paura della vita. Infatti, convertendosi, Don Abbondio si inserisce in una classe sociale agiata e protetta; quindi la sua non fu una vera vocazione, ma una scelta di comodità.
Diverso è fra Cristoforo, cappuccino al convento di Pescarenico. Si dimostra una persona umile, che si prende cura di tutti, che si adopera per gli altri per amore e che è sollecito verso gli umili.Nonostante ciò la sua scelta religiosa fu dettata da un episodio violento avuto in giovinezza nel quale uccise un uomo.
I caratteri dei due si contrappongono nelle loro caratteristiche: don Abbondio che per paura si schiera dalla parte degli oppressori; e Fra Cristoforo che per trionfo della giustizia interviene subito non avendo paura dei prepotenti (esempio eclatante nel capitolo VI).
Anche il Manzoni volendo mettere in risalto alcune caratteristiche dei due, inserisce nel testo delle metafore come: "Don Abbondio non era nato con un cuor di leone" oppure "Come un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro"; questo riguardo Don Abbondio. Per il carattere di Fra Cristoforo il Manzoni usa delle similitudini riguardanti gli occhi: "che sembravano come due cavalli imbizzarriti"
Questi due personaggi rappresentano i due modi opposti di intendere la vita consacrata: piccoli pregi e comodità per Don Abbondio, umiliazione e sacrificio per Fra Cristoforo.