Bellezza naturale/Parte II
Esperienze iniziali
[modifica | modifica sorgente]Pensa di camminare tra i fiori profumati in primavera, annusare l'aria dolce e pesante di un campo estivo dopo la pioggia, vedere i rossi e i gialli brillanti delle foglie d'autunno contro il verde scuro delle conifere, camminare sulla neve appena caduta mentre la luce solare intensa illumina piccoli rami ghiacciati di un albero, distendersi su dune di sabbia a guardare le onde che si avvicinano alla riva, alla scoperta di una baia isolata dove la spiaggia è bianca e l'acqua turchese, cavalcare un baio in montagna, guadare in un limpido ruscello di montagna, nuotare in un fiume, imbattersi in cervi e stare lì con loro a lungo in silenzio, guardando la nebbia che scende sulle colline, osservare l'altezza di un gigantesco albero di sequoia in una foresta, sonnecchiareo su un letto di aghi di pino nel bosco al sole, camminare attraversando campi cosparsi di fiori selvatici, passeggiare baciati da una leggera brezza o abbracciati dalla stretta tonificante di un vento freddo, correre su per le colline e trovare laghi.
Le esperienze di bellezza naturale potrebbero essere classificate in diversi modi. In alcune esperienze è predominante un singolo senso, mentre altre sono più multidimensionali. Alcuni trovano la bellezza a livello micro, altri a livello ordinario, altri a livello macro. Alcuni si rivolgono al cielo, altri alla terra. Alcune esperienze sono più ricettive, altre più attive. Il livello di contrasto tra la messa a fuoco e lo sfondo può essere alto o basso. Alcune esperienze sono particolarmente legate a cicli naturali come le stagioni dell'anno o le ore del giorno. Alcune altre sono sature di un senso di maggiore significato e valore, mentre altre sono più concrete. La maggior parte sono centrate al di fuori del sé, ma alcune sono godimenti del sé o del sé in relazione a un altro.
Luoghi di bellezza naturale si stagliano sullo sfondo di un paesaggio comune. Le Highlands scozzesi con i loro laghi, cascate, valli di eriche, fiumi e foreste sparse incantano l'occhio (dovrei saperlo: abito lì!) Il valore di luoghi spettacolari non giustifica ovviamente trascurare i valori estetici del territorio circostante, ma un fenomeno bellissimo – come tutto ciò che notiamo – ha inevitabilmente la struttura di una figura contro uno sfondo.
Una scena poco attraente ha bellezze che si rivelano su una scala diversa. Passando a un livello microscopico, si trovano meraviglie di biologia e di fisica. Passando alla scala macroscopica, si trovano meraviglie del pianeta e del sistema solare. Il punto di cambiare scala non è negare la bruttezza, ma illustrare la libertà di un cercatore di bellezza e suggerire che, in una prospettiva ben scelta, la bellezza è l'ultima parola.
Trascorrere del tempo all'aperto migliora le qualità positive personali. I backpackers tendono ad avere un modo più semplice e naturale di esprimersi e fare cose, un atteggiamento più naturale nei confronti del corpo e del piacere fisico. Uno strato di artificialità sociale sparisce. Lo sforzo fisico disciplinato dai ritmi della natura impedisce alla mente di correre. Le vite dei grandi mostrano gioia naturale di vivere e un apprezzamento per le bellezze della natura. La loro fiducia nella natura e l'affermazione del processo della vita si combinano con il loro impegno per migliorare l'esistenza sul nostro pianeta inquinato e colpito da malattie su cui centinaia di specie si estinguono ogni anno. Le persone sono più grandi dei problemi e, nonostante tutto, tali persone continuano a notare, godere e migliorare la bellezza che li circonda. La bellezza li nutre per qualsiasi compito intendano intraprendere.
Uno dei motivi per cui godiamo della bellezza naturale è che sperimentarla promuove la salute. La salute ovviamente è in parte un dono dell'ereditarietà e in parte una questione di godimento di una corretta alimentazione, riposo ed esercizio fisico in un ambiente relativamente non inquinato. Ma la salute è in misura insospettata una conseguenza della vita in un modo che integri verità, bellezza e bontà. La ricettività alla bellezza naturale non è del tutto passiva, non solo guardare fotografie di siti pittoreschi (come quelli che vi presento qui). Mentre c'è un lato contemplativo nel godersi la bellezza, c'è anche un lato attivo. Lo sforzo stesso per arrivare alla veduta è una fase essenziale del contesto temporale dell'esperienza. L'accelerazione del polso, lo sforzo dei muscoli, il riempimento dei polmoni — fanno tutti parte dell'esperienza totale.[1]
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Per questa sezione si vedano, int. al., Marco Costa e Leonardo Corazza, Psicologia della Bellezza, Giunti 2006; Jean Soldini, «Resistance and Beauty of the Other», in FMR White Edition, 2008, n.4, pp. 96-109; Simone Pollo, La morale della natura, Laterza, 2008.