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Insegnare fisica/Didattica tradizionale/Esercitazioni da svolgere in classe

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Indice del libro

Metodo "collaborativo"

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Ho sempre cercato di far svolgere il più possibile gli esercizi agli studenti in classe autonomamente o, più frequentemente, divisi in gruppi. Una volta finita la lezione frontale (della durata di circa una decina di minuti) li mettevo subito a confronto con un problema o un esercizio di quelli proposti dal libro di testo, che dovevano riuscire a risolvere per lo più da soli (la mia funzione si limitava a quella di "supporto", nel caso in cui il gruppo si arenasse troppo su uno dei passaggi dell'esercizio). Riguardo alla scelta della formazione dei gruppi di studio, per quanto mi riguarda ho sempre lasciato che gli studenti si organizzassero per conto loro, ma penso che la modalità di agire possa essere delegata a ciascun insegnante secondo il proprio piacimento.

Se questo tipo di pratica è perseguita a lungo, ho notato che riporta feedback positivi sia dagli studenti che dai genitori. Il fatto di poter esercitarsi dopo la spiegazione e vedere immediatamente gli errori e le incomprensioni relative all'esercizio, regala fin da subito allo studente la possibilità di potersi correggere e gli anticipa il lavoro a casa, facilitandolo enormemente. Inoltre ho notato che questa pratica sviluppa, nel tempo, la collaborazione proficua tra gli alunni che tenderanno sempre di più ad aiutarsi l'un l'altro sia a scuola che a casa, studiando insieme o spiegandosi le cose tra di loro, sicuri che prima o poi il piacere gli verrà ricambiato. Questa sorta di "studio sociale" (implementato anche dalle nuove tecnologie che permettono agli studenti di interagire anche a distanza) si estenderà anche alle altre materie, finendo per facilitare l'apprendimento in un contesto generale. E' probabile che l'intero processo migliori anche i rapporti tra gli studenti, ammesso che riesca a scavallare i rapporti ristretti tra rigidi "gruppetti" di alunni che spesso si vengono a formare in alcune classi.

Se si prosegue a piccoli passi, si può chiedere agli studenti di fare sempre più cose da soli. Il punto di partenza è sempre spiegare l'esercizio alla lavagna e poi farglielo riprodurre, ma successivamente si può passare a introdurre la parte teorica e chiedergli di fare direttamente l'esercizio senza bisogno di spiegarglielo, invitandoli a leggere l'esempio guida riportato sul libro di testo (in alcuni casi, se l'esercizio presentava passaggi particolarmente complessi, può essere utile spiegarli esclusivamente quest'ultimi come anticipazione, senza fargli l'esercizio completo). In alcune classi (quelle più dotate) sono riuscito addirittura ad eliminare completamente la spiegazione alla lavagna e delegare agli studenti sia la lettura della teoria che lo svolgimento dell'esercizio (facendogli un grosso regalo, perché in questo modo hanno imparato a leggere e utilizzare un libro di testo in maniera autonoma!).

Insomma è sicuramente una pratica su fare affidamento. Tra gli aspetti negativi bisogna sicuramente includere la difficoltà a mantenere la disciplina: i ragazzi, collaborando, tenderanno a parlare tra di loro e in classe ci sarà sempre, se non si sta attenti, una certa confusione. Tuttavia, bisogna anche considerare che la lezione frontale è notevolmente ridotta come tempi, e questo ci dà molte energie in più per gestire la situazione.