Insegnare fisica/Didattica tradizionale/Risoluzione di problemi
Alcuni libri di testo presentano agli studenti degli schemi sistematici per giungere alla soluzione dei problemi: disegnare un diagramma della situazione fisica; definire la retta reale, identificando le direzioni positiva e negativa; tradurre la descrizione verbale del problema in simboli, così da poter (1) fare un elenco della quantità note insieme con i simboli che le rappresentano e (2) elencare i simboli delle quantità incognite; scegliere l'equazione cinematica che permette la soluzione più efficace; condurre i calcoli necessari; interpretare i risultati.
Nei casi in cui i libri di testo non forniscano un aiuto di questo genere, questo lavoro dovrà essere fatto dall'insegnante, il quale illustrerà o distribuirà anche degli esempi di soluzione che esemplifichino questa impostazione risolutiva sistematica. Una cosa di cui l'insegnante dovrebbe essere conscio è la fortissima resistenza che molti studenti oppongono all'uso di questo schema sistematico di risoluzione, nonostante la sua evidente efficacia e semplicità. Secondo la mia esperienza, la grande maggioranza degli studenti inizia a prendere sul serio questo metodo solo se nelle prove di valutazione è richiesto il suo uso e solo se il voto viene abbassato in modo sostanziale nel caso in cui questo metodo non sia usato. Lo stesso tipo di resistenza tende a manifestarsi in maniera ancora più forte in seguito, nello studio della dinamica, e può essere ridotta notevolmente se già in cinematica si inizia a insistere in maniera decisa sull'uso di procedimenti sistematici.[1]
Note
[modifica | modifica sorgente]Bibliografia
[modifica | modifica sorgente]- (EN) Arnold B. Arons, Teaching introductory physics, New York, Wiley publication, 1997, pp. Chapter 2, ISBN 0-471-13707-3.