Raffadali/Cozzo Busonè
Cozzo Busonè
[modifica | modifica sorgente]Cozzo Busonè, è un colle che si trova a Raffadali, Agrigento, al cui interno furono trovate le famose Veneri di Busonè, due statuette femminili dell'età del rame, oggi esposte al Museo Archeologico di Agrigento. È stato anche il più antico insediamento umano di Raffadali, nonché una necropoli. A questo colle sono legate molte leggende arabe tra le quali quella secondo cui ogni sette anni e mezzo, nelle notti di Luna piena la collina si apra rivelando al suo interno un tesoro. A questa leggenda è stata anche dedicata una canzone.
Cozzo Pietra Rossa
[modifica | modifica sorgente]Cozzo Pietra Rossa, è un rilievo e un'area archeologica ubicata nel territorio di Raffadali, in provincia di Agrigento. Nel sito di Cozzo Pietra Rossa si trova una necropoli con tombe risalenti all'età del bronzo e all'inizio dell'età del rame e una serie di tombe a forno, come il vicino Cozzo Tahari ora quasi del tutto distrutto dalle ruspe.
Colle Palombara
[modifica | modifica sorgente]Colle Palombara, è una dei monti raffadalesi ed un sito archeologico. Dentro una fenditura sui fianchi del colle Palombara, a tre chilometri ad ovest di Raffadali, alcuni speleologi hanno scopert, alla fine di un grande cunicolo, uno slargo con stalattiti, e, saldate al suolo, ossa calcificate e cocci fittili della Facies Castellucciana. Fino agli anni cinquanta, secondo Lo Mascolo, a poche centinaia di metri da Raffadali vi erano ancora grotte più grandi, ora non più esistenti, vere e proprie stanze scavate nella roccia. Una grandissima, nel poggio di Terranova, un'altra semidistrutta verso nord - ovest scavata sul piccolo masso roccioso, sul quale sorgeva la cappella della Madonna delle Grazie, dalla quale la contrada prende il nome. Altre grotte si trovano sul cozzo dove sorge la chiesa di S. Antonio Abate presso la quale, nel secolo scorso, ve ne erano delle altre.
Monte Guastanella
[modifica | modifica sorgente]Monte Guastanella, il monte, che ha una prominenza di circa 250 metri sui rilievi circostanti, è formato da scisto gessoso, bianco e vetroso, una roccia ruvida e dura, ma friabile e semplice da scavare. Su di esso si trova un sito archeologico comprendente una necropoli e conservando altresì i resti di un castello arabo. Il castello arabo di guastanella fu usato dai musulmani come luogo di deportazione, qui fu imprigionato per tre volte in periodi successivi il vescovo di Agrigento Ursone. Tra il 1221 e il 1232 Federico II di Svevia tornò in Sicilia dopo aver combattuto una guerra in Germania contro Ottone IV di Brunswick, combatté gli arabi, li sconfisse e distrusse anche la fortezza. Del castello oggi restano poche rovine. Sulla cima del monte Guastanella si trovano antiche grotte scavate nella parete.
Monte Grotticelle
[modifica | modifica sorgente]Monte Grotticelle è una delle alture che circondano Raffadali oltre che un sito archeologico. Lungo le sue pendici è stata scoperta una necropoli romano-bizantina, costituita da numerose tombe scavate nella roccia, e alcuni resti di costruzioni appartenenti all'antica Erbesso. Qui è stato ritrovato un sarcofago di età romana di notevole valore ed interesse archeologico ed artistico rappresentante il Ratto di Proserpina.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica sorgente]- Archeologia di Raffadali, su comune.raffadali.ag.it.