Raffadali/La storia

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Raffadali (Raphadalis) in un’antica mappa tratta da “El Atlas Universal y Cosmographico de los orbes y terrestre” di Juan Blaeu, 1659.

Abitato fin dal periodo neolitico, il territorio su cui sorge Raffadali, porta testimonianze delle varie culture che lo hanno popolato. Tra le scoperte archeologiche più note, ricordiamo le celebri "vergini di Businè". Le notizie certe su Raffadali cominciano a partire dal periodo arabo, epoca nella quale esisteva un ricco casale chiamato "Rahal-Afdal", cioè casale eccellentissimo, rinomato per la ricchezza della produzione agricola e la bellezza della posizione. Conquistata dai normanni nel 1095 Raffadali divenne feudo della famiglia Montaperto, nel territorio di Raffadali si trovava la fortezza saracena di Guastanella che resistette a lungo alla conquista Normanna. L'odierna cittadina venne fondata sulle rovine dell'antico casale. Nel 1507 Pietro Montaperto ottenne dal Re Ferdinando lo "jus populandi" per la espansione dell'agglomerato urbano, e iniziò i lavori di consolidamento del castello e di costruzione della chiesa Madre. Nel 1649 Giuseppe Nicolò Montaperto, intervenne per reprimere una rivolta degli agrigentini contro il vescovo Trajna accusato di costringere la popolazione alla fame. Per premiare il coraggio e la fedeltà dei Montaperto, Filippo IV di Spagna insignì la famiglia feudataria di Raffadali del titolo di Principe, elevando anche il feudo al rango di principato. L'ultimo signore di Raffadali fu Salvatore Montaperto Valguarnera.

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