Scacchi/Introduzione

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Indice del libro
Gli Scacchi tradizionali (bianchi e neri); particolare dei 32 pezzi schierati sul campo di gioco: re bianco, torre nera, regina nera, pedone bianco, cavallo nero e alfiere bianco.

Gli scacchi sono un antico gioco di strategia, in cui due giocatori[1] fronteggiano i rispettivi eserciti, composti da pedine con qualità diverse e specifiche, su un campo di battaglia o scacchiera, una griglia quadrata costituita da 64 caselle o case, 32 bianche e 32 nere.[2] L'obiettivo del gioco è muovere i pezzi in modo da portare il re avversario nella condizione di non poter più effettuare alcuna mossa valida ("scaccomatto"). Questo manuale illustrerà i pezzi base degli scacchi e le regole fondamentali della tattica e della strategia, per poi arrivare agli argomenti più complessi delle aperture/difese, del mediogioco e del finale di partita.[3]

La storia[modifica]

Origini[modifica]

Il gioco degli scacchi è uno dei più antichi giochi al mondo. La sua origine però non trova una collocazione precisa. Le molte teorie, spesso contrastanti, sono difficili da ordinare cronologicamente, perché nel corso della storia umana, in diverse aree del pianeta, sembra abbiano avuto luogo, più o meno simultaneamente, diversi giochi da tavolo, accostabili agli scacchi o che con loro condividano una parentela molto stretta. Questi giochi vanno dalla Roma imperiale con il ludus ladruncolorum, alla Cina con il Siang-Ki,[4] fino allo Shaturanga dell'India. Scavi in Grecia come anche in Italia, hanno portato alla luce resti di pezzi intarsiati che lasciano supporre una diffusione piuttosto estesa. Ipotizzare un unico filo conduttore è affascinante, ma ancora oggi non ci sono prove certe che possano spingere gli studi e le ricerche in tale direzione.

Il Medioevo e l'affermazione nel Rinascimento[modifica]

Contrariamente alle origini possiamo affermare con prove sufficienti che sono stati gli Arabi e i Persiani a diffondere il gioco in Europa, ma solo dopo l'anno 1000, gli scacchi si sono affermati pienamente nel nostro continente, specialmente tra nobili e clero. Con una codifica delle regole ancora incerta questo periodo ha visto la crescita e l'affermazione degli scacchi in tutte le sue parti come lo conosciamo oggi.[5] Verso la fine dell'età di mezzo gli Scacchi fanno breccia presso un pubblico più vasto, perdendo l'etichetta di esclusivo gioco di corte dei ceti abbienti. Nel Rinascimento assistiamo alla nascita delle prime grandi scuole e cominciano a circolare i primi grandi nomi scacchistici. la scuola più famosa è quella italiana che vede illustri maestri guadagnarsi la fama in questo gioco, tra la metà del XVI e l'inizio del XVII secolo. Fra tutti vanno ricordati Paolo Boi, il Siracusano, inventore e teorico della Difesa Siciliana, Leonardo da Cutro, detto il Puttino, per via dell'altezza e Gioacchino Greco, il Calabrese, autore, nel 1620, di un Trattato sul nobilissimo gioco degli scacchi. Sono considerati i primi giocatori professionisti, esibitisi nelle più prestigiose corti d'Europa, per il piaceri di Re e Pontefici.[6]

Età moderna[modifica]

Nel Settecento (sempre in Europa), nelle città di maggiore importanza cominciarono ad affiorare dei cafè in cui si riunivano molti giocatori che giocavano a scacchi, anche con un premio in palio per chi vincesse. In quest’epoca gli scacchi furono spinti dalle teorie illuministe, infatti si vedevano impegnati in questo gioco anche famosi illuministi come Voltaire, Rousseau, Robespierre e persino Bonaparte. Nell’Ottocento, con l’avvento del Romanticismo le tattiche di gioco furono ponderate meno affondo e si tendeva ad attacchi irruenti a scapito della difesa.

Età contemporanea[modifica]

Nel luglio 1924 viene fondata a Parigi la FIDE (Federation Internationale des Eches in italiano Federazione Internazionale di Scacchi). Lo scopo di questa federazione è di associarsi con più paesi possibili per accomunare le regole ufficiali degli scacchi.

Note[modifica]

  1. In passato, ma non disdegnato ancora oggi, era frequente trovare un giocatore che disputava una partita con un avversario in consulta, ovvero due o più giocatori avversari. Spesso, il giocatore più forte poteva concedere agli avversari, il tratto, una posizione o addirittura una qualità di vantaggio. Una caratteristica dei tempi moderni è invece la sfida elettronica in cui un essere umano si confronta col cervello virtuale di un sofisticatissimo computer
  2. Il colore può variere a seconda del materiale che forma la griglia: legno, marmo, vetro ecc. Diversità di colore, ma anche di forme, legate a edizioni commemorative o tematiche delle scacchiere, si può trovare nei pezzi stessi che rappresentano schematizzati i due eserciti in campo. Nella pratica agonistica internazionale e nel presente manuale saranno adottate le convenzioni della FIDE per quanto riguarda pesi, misure, colori e forme.
  3. Per chi volesse approfondire i cenni storici dell'introduzione si rimanda alla relativa voce presente su Wikipedia
  4. Gioco da cui molto probabilmente hanno avuto origine gli scacchi moderni.
  5. Si ricordi, a titolo d'esempio l'Alfil lontano parente dell'Alfiere e l'Elefante, forse antico parente dell'odierna Torre. Il campo da gioco ha avuto nel corso del tempo svariate forme e numero di caselle prima di giungere alla codifica attuale.
  6. Gli incontri erano seguitissimi e i premi molto cospicui.