Valdobbiadene/Da Valdobbiadene verso il Piave
Questo itinerario a piedi dura xx ore e parte dal centro (dalla piazza) di Valdobbiadene.
1 - La piazza di Valdobbiadene
[modifica | modifica sorgente]Nella piazza Guglielmo Marconi di Valdobbiadene possiamo notare una grande fontana al centro, con vicino il campanile alto circa 70 m.
Si può anche vedere la chiesa santa Maria Assunta a fianco del comune.
2 - I vigneti del prosecco
[modifica | modifica sorgente]- come arrivare
- alcune caratteristiche dei vigneti di prosecco
3 - La Montagnola (prima guerra mondiale)
[modifica | modifica sorgente]In cima alla montagnola, cui si arriva tramite sentiero, è presente un monumento dedicato ad un caduto di guerra; ai fianchi del monumento sono presenti due trincee, le trincee sono state quasi ricoperte dalla terra col tempo.
Più avanti c'è una trincea che attraversa il sentiero e finisce in mezzo ad un piccolo bosco tra una strada sterrata e il sentiero.
Il sito è stato ripristinato dalla provincia di Treviso.
4 - I Noi (prima guerra mondiale)
[modifica | modifica sorgente]Il noi è un monumento per i caduti della Prima Guerra Mondiale soprattutto riferito all'86°battaglione.
L'azione programmata per il 23-24 ottobre 1918, potè venire intrapresa solo nel pomeriggio del 26, a causa del mal tempo.
L'86° battaglione Zappatori ed una compagnia del genio francese prepararono un ponte di barche in località Molinetto, ma la corrente impetuosa per le abbondanti piogge dei giorni precedenti non ne consentì l'ancoraggio sul fondo.
Si decise dunque di ricorrere a dei traghetti, che consentono il passaggio di due compagnie francesi del 107° battaglione, si portarono sulla riva sinistra del Piave e vanno ad attestarsi sotto la balza del Settolo, in direzione di San Vito.
Il nemico, accortosi delle operazioni, tentò di ostacolarle con colpi di artiglieria e di mitraglia. I lavori vengono abbandonati, ma approfittando dell'oscurità, vennero ripresi 300 metri più a valle grazie ad un nuovo tentativo di gettare un ponte di barche.
Ciò consente alle altre compagnie del 107° Battaglione francese di portarsi al completo sulla riva sinistra, sotto la balza del Settolo. Gli Alpini del Battaglione "Bassano" conquistarono posizione sulla destra dei francesi.
Mentre il Battaglione Verona stava attraversando, il nemico si accorse del nuovo ponte e lo bersagliò.
I pontieri lo riparano e due compagnie del 135° Fanteria si portano a rinforzare lo schieramento italo-francese sotto il Settolo.
Il mattino del 27 ottobre 1918 il ponte viene nuovamente centrato.
I francesi sono attestati sulla sinistra a sud della chiesetta di S. Luca in San Vito: gli alpini del "Bassano" sulla destra, in direzione di Colderove: quelli del "Verona" verso la Montagnola.
5 - Chiesette di periferia
[modifica | modifica sorgente]San Marco
[modifica | modifica sorgente]È stato creato nel 1542 tramite il popolo con voto e nell'agosto dello stesso anno ci fu il flagello delle cavallette.Anche questo danneggiato dalla guerra ,venne riparata nel 1924. In questo oratorio si usava rogare ovvero pregare per ottenere una benedizione o per scongiurare le calamità naturali.
Sant'Agata
[modifica | modifica sorgente]Nel 20 giugno del 1450 Benincà fece l'obbligo di fare quattro volte la messa ogni settimana. Il 30 Settembre 1488 ci fu la visita di Barozzi. Nel 1583 venne ricostruita. Nel 1802 venne ristrutturata e anche nel 1841. Il 21 Novembre 1912 ci fu il permesso di conservare l'eucarestia. Nel 1914 comparve nell'annuario diocesano. Nel 1488 fu inoltre vistata dal vescovo Barozzi.
San Luca
[modifica | modifica sorgente]Costruito prima del 1606. L'oratorio è nominato nella visita vescovile del 1488 al giorno 30 marzo. La costruzione è molto remota risale prima del 1542. L'oratorio di San Luca non ha fondamento. Dal 1917-1918 l'oratorio fu raso al suolo dalle bombe e dalle granate e restava in piedi il muro occidentale. Sorge su un piccolo promontorio a sud del cimitero di San Vito. Nel '24 venne ricostruito però con dimensioni inferiori al precedente
La chiesa di Caravaggio
[modifica | modifica sorgente]La chiesa è recente, fu ordinata una campana dal fondatore Colbacchini di Bassano e questo fatto avvenne nel dicembre del 1826. Andrea Ban di Treviso, architetto, fece un elegante disegno nel dicembre dello stesso anno incominciò a scavare per le fondamenta. Dal 22 maggio al 31 dicembre del 1826 fu raccolta la somma di 2561, per la chiesa. Il pittore Roberti terminò la pala nel giorno 6 marzo del 1827 e il disegno fu benedetto. Il pittore cominciò un'altra opera nel 12 novembre del 1827. Nel 5 maggio 1831 fu fatta la prima visita vescovile nel 23 agosto 1831. Nel giorno 29 gennaio 1859 fu steso l'atto di fondazione della cappellania che fu canonicamente eretta il 10 maggio 1859.
L'oratorio di San Giovanni
[modifica | modifica sorgente]I violenti acquazzoni del 5/6 settembre fecero crollare la parte meridionale dell'oratorio di San Giovanni. Fu inizialmente costruita nel 1400 e successivamente subì varie trasformazioni. Fu in seguito ampliata, nel 1700, per un'invasione di cavallette.