I promessi sposi/Perpetua
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Nel romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi, Perpetua (1588-1630) è la serva di don Abbondio. Il suo padrone le è molto affezionato, ma, nonostante la donna gli dia preziosi consigli, egli non ne usufruisce per paura delle possibili conseguenze (come accade ad esempio nel primo capitolo). È molto affezionata e devota a Don Abbondio, e quando può lo aiuta. L'unico suo difetto e anche punto debole è di essere pettegola.
Come scrisse Alessandro Manzoni, essa: « sapeva ubbidire e comandare, secondo l'occasione, tollerare a tempo il brontolìo e le fantasticaggini del padrone, e fargli a tempo tollerar le proprie [...] »
Perpetua aveva raggiunto l'età sinodale dei quaranta, ha rifiutato due pretendenti (Beppe Suolavecchia e Anselmo Lunghigna), motivando la scelta dicendo di "averli rifiutati", mentre le sue amiche dicevano che "non aveva trovato nessun cane che la volesse". Alla fine del romanzo muore uccisa dalla peste.