Chimica generale/Acidi e basi
Teorie sull'acidità
[modifica | modifica sorgente]Nella storia a partire dalla metà del '700 si sono susseguite tre principali teorie per spiegare il perché una sostanza sia acida o basica.
Teoria di Lavoisier
[modifica | modifica sorgente]Si dice acido un composto contenente ossigeno. Questa definizione nasceva dalla limitata conoscenza degli acidi (di fatto limitata agli ossiacidi come HNO3 o H2SO4).
Nel 1810 Humphrey Davy isolò e caratterizzò gli alogeni, dimostrando che gli acidi alogenidrici di fatto non contengono ossigeno e, di conseguenza, che la definizione di Lavoisier era errata.
Teoria di Arrhenius (1884)
[modifica | modifica sorgente]Si dice acida una sostanza che, in soluzione acquosa, libera ioni H+; basica se libera ioni OH-. Dal momento che in acqua avviene la reazione di autoprotolisi:
- 2H2O ⇄ H3O+ + OH−
Un acido od una base sono in grado di modificare questo equilibrio.
La teoria di Arrhenius presenta,però,alcuni limiti: 1)è applicabile soltanto alle soluzioni acquose 2)restringe il campo delle sostanze acide o basiche a quelle contenenti soltanto atomi di H o gruppi OH.
Teoria protonica (Brønsted/Lowry, 1932)
[modifica | modifica sorgente]Acido:specie chimica in grado di cedere uno o più ioni H+
Base:specie chimica in grado di accettare uno o più ioni H+
Teoria elettronica (Lewis, 1932)
[modifica | modifica sorgente]Definisce il comportamento acido e basico in termini di elettroni e non di cariche positive. Dunque l'acido è lo ione o la molecola in grado d'accettare una coppia di elettroni e la base è lo ione o la molecola in grado di condividere una sua coppia di elettroni con un acido
Hardness & Softness (Pearson, 1968)
[modifica | modifica sorgente]Il fenomeno dell'acidità ha avuto diverse interpretazioni dalla teoria di Arrhenius (basato sulla generazione di ioni H+/OH-) a quella di Brønsted (donazione/accettazione di protoni) a quella di Lewis (scambio di coppie elettroniche). Queste teorie si sono occupate di definire cosa sia un acido e cosa sia una base. La teoria acido/base hard/soft è stata sviluppata nei primi anni '60 da R.G. Pearson [1] per spiegare come gli acidi e le basi interagiscono tra di loro e la stabilità dei loro complessi. La teoria è stata successivamente applicata con successo all'interpretazione della reattività e selettività delle reazioni.
Il principio enuncia che:
I composti hard sono caratterizzati da una bassa polarizzabilità, alto valore del rapporto carica/raggio o stato di ossidazione, gusci elettronici completi ed alta elettronegatività. Queste caratteristiche fanno sì che i legami contratti siano principalmente di tipo ionico.
I composti soft hanno invece bassa polarizzabilità, bassa elettronegatività, raggio ionico elevato, gusci elettronici incompleti e bassa elettronegatività. Il tipo di legame preferito è di tipo covalente.
Acidi | Basi | ||||||
hard | soft | hard | soft | ||||
Idronio | H+ | Mercurio | CH3Hg+, Hg2+, Hg22+ | Idrossile | OH- | Idruro | H- |
Metalli alcalini | Na+,K+ | Platino | Pt2+ | Alcossido | RO- | Solfuro | RS- |
Titanio | Ti4+ | Palladio | Pd2+ | Alogeni | F-,Cl- | Alogeni | I- |
Cromo | Cr3+,Cr6+ | Argento | Ag+ | Ammoniaca | NH3 | Fosfine | PR3 |
Trifluoruro di boro | BF3 | Borano | BH3 | Carbossilato | CH3COO- | Tiocianato | SCN- |
Carbocationi | R3C+ | p-cloranile | C6Cl4O2 | Carbonato | CO32- | Monossido di carbonio | CO |
Acilonio | RCO+ | Metalli elementari | M0 | Idrazina | N2H4 | Benzene | C6H6 |
Oro | Au+ |
Dalla tabella qui sopra si possono fare alcune generalizzazioni
- Il carbonio è soft, con la "sofficità" decrescente con il cambiare dell'ibridazione: sp3 > sp2 > sp, infatti gli alchini formano sali stabili ed isolabili con i metalli alcalini, mentre alcheni ed alcani no;
- l'ossigeno nucleofilico RO- invariabilmente hard;
- il grado di "durezza" aumenta al progredire nel periodo (C < N < O < F);
- il grado di "sofficità" aumenta all'interno dello stesso gruppo con il periodo (S > O, P > N, I- > Br- ~ Cl- >> F-);
- la transizione hard/soft può avvenire per un medesimo elemento al cambiare del grado di ossidazione o per la presenza di gruppi elettron-attrattori (vedi BH3 vs. BF3).
Pearson ha anche introdotto un trattamento quantitativo [2], definendo la "durezza" η tramite la relazione
ove I ed A sono le energie di ionizzazione (cioè l'energia da spendere per estrarre un elettrone) e l'affinità elettronica (ovvero l'energia ottenuta aggiungendo un elettrone), rispettivamente. La "sofficità" σ è l'inverso della "durezza". Lo ione idronio H+ è l'acido più hard, con η = ∞.
Se si dividono le molecole organiche in coppie acido-base interagenti, le interazioni preferite hard-hard e soft-soft ne spiegano abbastanza bene la stabilità. I tioesteri R'CO-SR", per esempio, sono meno stabili degli esteri ordinari R'CO-OR" per via della interazione hard (acilonio)-soft(solfuro), mentre gli esteri ordinari hanno un'interazione hard-hard.
Regole di Kornblum
[modifica | modifica sorgente]Le regole di Kornblum che spiegano la reattività dei nucleofili/elettrofili bidentati sono facilmente interpretate alla luce delle interazioni hard-hard e soft-soft [3]
Un esempio è la reazione di un β-lattone con due nucleofili: lo ione cianuro, soft, e quello alcossido, hard. Il β-lattone può essere attaccato od al carbonio in β al carbonile, relativamente soft, e quello carbonilico, reso hard dalla ibridazione sp2 e dai due ossigeni elettron-attrattori.
Come previsto, i due reattivi portano a due molecole completamente diverse.
Acido: specie chimica in grado di ricevere elettroni Base : specie chimica in grado di cedere elettroni
Bibliografia
[modifica | modifica sorgente]- ↑ R.G Pearson et al., J.Am.Chem.Soc., 85, 3533-3543, 1963
- ↑ R.G. Pearson, Inorg. Chem. 1989, 54 1423
- ↑ Ho Tse-Lok, Hard and Soft Acids and Bases Principle in Organic Chemistry,Academic Press, 1977, ISBN 0123500508