Dietro il coding/Come si parla del coding?
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Parlare del coding in Italia dovrebbe significare un ripensamento di quello che abbiamo fatto con i computer nelle scuole, di quello che stiamo facendo e di quello che vorremmo fare.
E scusate se è poco.
In attesa di questo ripensamento, almeno auspicato, ho cercato qua e là dei pareri oggettivi, delle valutazioni delle esperienze fatte, dei progetti a medio termine. Mi pare però che si trovi in giro soprattutto grande entusiasmo oppure fiera opposizione.
Ecco un elenco di opinioni sparse che ho raccolto:
- Ma io che c'entro, io insegno latino...
- E' tutta una manovra far entrare l'aziendalismo nella scuola e per sottomettere i docenti alle logiche del mercato.
- Che ti devo dire? Con Scratch ci divertiamo un sacco, l'ora passa in un attimo
- La "scuola digitale" non esiste e non sono gli strumenti che possono indurre cambiamenti significativi anche se conditi di (pseudo) metodologia.
- Si passa troppo tempo al computer tralasciando i rapporti umani!!!
- Mi raccomando ragazzi: fatevi tutti un account su Gmail e poi registratevi su www.lamiaclasseduepuntozero.it E' inutile studiare: tanto gli studenti ne sanno sempre più di noi, loro sono nativi.
- Probabilmente anche tu hai già utilizzato strategie tipiche del metodo computazionale ma non ne sei consapevole Ma vuoi mettere il Pascal? Ai miei tempi si che si facevano cose serie coi computer.
- A che serve? I computer sono stupidi, Wikipedia è piena di fatti ma bisogna insegnare la capacità critiche.
Insomma, punti di vista molto diversi tra loro, ma che dicono di più sull'ideologia di chi parla che non sull'oggetto specifico del discorso.
Note
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