Imprese spaziali/Imprese Stati Uniti/1957-1960
Vanguard TV3 ( 1957 )
[modifica | modifica sorgente]Vanguard TV3 è stato il primo tentativo statunitense di collocare un satellite artificiale in orbita terrestre. Fu lanciato da Cape Canaveral il 6 dicembre 1957 alle ore 16.44 ( Tempo Universale ). Avrebbe dovuto fare delle misure geodetiche, ma il razzo che lo trasportava, dopo pochi secondi dalla partenza ricadde sulla rampa di lancio eplodendo. Missione fallita.
Explorer 1 ( 1958 )
[modifica | modifica sorgente]Primo satellite artificiale lanciato con successo dagli americani, Explorer 1 partì da Cape Canaveral il 1° febbraio 1958 alle ore 3.48 ( TU ). Montato su un razzo Jupiter modificato, la sua missione prevedeva lo studio dei raggi cosmici, delle micrometeore e il monitoraggio della temperatura del satellite stesso. Il razzo, lungo 2,03 metri e con un diametro di 15 cm. era formato da quattro stadi l’ultimo dei quali era appunto il satellite. Aveva quattro antenne montate nella parte centrale del cilindro. I dati venivano continuamente trasmessi a Terra ma ricevuti soltanto quando Explorer si trovava a passare sopra le stazioni riceventi. Rimase operativo 5 mesi durante i quali oltre assolvere i compiti assegnatigli, scoprì anche le Fasce di Van Allen.
Vanguard 1 ( 1958 )
[modifica | modifica sorgente]Il 17 marzo 1958 alle ore 12.15 Tempo Universale gli americani lanciarono il loro terzo satellite artificiale. Il razzo vettore partì da Cape Canaveral. Il satellite era una sfera dal peso di 1,47 Kg. con un diametro di 16,5 cm. Dal suo corpo fuoriuscivano 6 antenne di 30 cm di lunghezza. Scopo della missione era testare le capacità di un veicolo di lancio a tre stadi. Il satellite avrebbe poi effettuato delle misure geodetiche. Vanguard 1 montava anche un dispositivo per la misurazione della temperatura interna. Il satellite fu posto su un’orbita ellittica compresa tra 654 e 3969 km. dalla Terra. Gli americani avevano preventivato che il Vanguard avrebbe orbitato per i prossimi 2000 anni, ma poi si scoprì che a causa dell’attività solare particolarmente intensa il satellite orbiterà per soli 240 anni. Il funzionamento delle batterie di bordo cessò nel giugno del ’58 ma grazie alla presenza di pannelli solari sul corpo del satellite, fu possibile ricevere segnali fino al maggio del ’64.
Pioneer 0 - 1 - 2 - 3 ( 1958 )
[modifica | modifica sorgente]Dopo la messa in orbita attorno alla Terra dei primi satelliti, gli americani, al pari dei russi, iniziarono a lanciare sonde verso la Luna. Nel 1958 furono lanciate 4 sonde tutte denominate Pioneer, nessuna delle quali portò a buon fine la sua missione.
Pioneer 0 fu lanciato da Cape Canaveral il 17 agosto alle ore 12.18 T.U. Destinato ad orbitare intorno alla Luna, che doveva riprendere con una telecamera, la sonda andò distrutta 77 secondi dopo la partenza a causa dell’esplosione del 1° stadio del razzo vettore, a 16 km. di altezza.
Pioneer 1 partì l’11 ottobre alle ore 8.42 T.U. Era stato progettato per studiare i raggi cosmici, i campi magnetici e le micrometeoriti sia nelle vicinanze della Terra sia in orbita lunare. A causa di un malfunzionamento, il razzo vettore assunse una traiettoria balistica che lo portò a ricadere sulla Terra dopo 43 ore di volo.
Pioneer 2 fu lanciato l’8 novembre alle ore 7.30 T.U. Si trattava di un cilindro di 74 cm. di diametro che finiva a cono da entrambi i lati, dal peso di 39,2 Kg. Poco dopo il lancio, nel terzo stadio del razzo vettore non si accesero i motori e raggiunta un'altitudine di 1.550 km. il razzo rientrò in atmosfera in una zona sopra l’Africa.
Pioneer 3 partì il 6 dicembre alle ore 5.42 T.U. Nato da una collaborazione tra NASA e US Army, era stato studiato perché passasse nei pressi della Luna per mettersi poi in orbita attorno al Sole. Arrivato ad una altezza di 102,000 km. invertì senso di marcia e ricadde a Terra.
Riassumendo, il 1958 fu un anno abbastanza fallimentare per gli americani, dal punto di vista delle imprese spaziali. A fronte di sei sonde lanciate, quattro hanno fallito la loro missione. Ma non stavano messi bene nemmeno i russi che a fronte di 3 missioni le videro fallire tutte.
Pioneer 4 ( 1959 )
[modifica | modifica sorgente]Pioneer 4 fu lanciato da Cape Canaveral il 3 marzo 1959 alle ore 17.11 T.U. Di costruzione simile ai satelliti che l’avevano preceduto, era stato progettato perché passasse nelle vicinanze della Luna e si mettesse poi su un'orbita eliocentrica. Di fatto fu il primo satellite americano a sfuggire alla gravità terrestre per navigare nello spazio.
Pioneer 4 era un cono di 51 cm. di altezza per 23 di diametro alla base. Era dipinto a strisce bianche in modo da mantenere la sua temperatura su valori compresi fra 10 e 50 gradi. Una serie di batterie al mercurio provvedeva all’alimentazione elettrica.
Il 4 marzo la sonda passò a 60.000 km. dalla Luna alla velocità di 7,2 km/ora. Misurò le radiazioni lunari confermando quanto già scoperto dai russi, e cioè che non ve n’erano, ma la sua distanza dalla Luna non era abbastanza per attivare un sensore fotoelettrico che avrebbe dovuto fare dei tentativi di fotografia.
Pioneer 4 arrivò il 18 marzo ad una distanza massima dalla Terra pari a 655.000 km. Restò in orbita attorno al Sole fino al 1969.
Pioneer P-3 ( 1959 )
[modifica | modifica sorgente]Pioneer P-3 era una sonda destinata ad entrare in orbita lunare ma la missione fallì poco dopo il lancio. La sonda venne lanciata su un razzo Atlas il 26 novembre 1959 da Cape Canaveral. Si trattava di una sfera di un metro di diametro montata su un propulsore per la lunghezza totale di 1,4 metri. L’energia era fornita da batterie alimentate da quattro pannelli solari.
Scopo della missione era piazzare in orbita lunare degli strumenti che investigassero lo spazio compreso fra la Terra e la Luna e che permettessero lo studio del controllo e della manovrabilità di veicoli spaziali lanciati da Terra. Pioneer P-3 era inoltre dotato di una camera per la ripresa della superficie lunare.
Dopo 45 secondi dal lancio si verificò un guasto che danneggiò il terzo stadio del razzo e dopo 104 secondi furono perse le comunicazioni col primo e secondo stadio. Missione fallita.
( Nella foto il razzo Atlas che trasportava la sonda )
Pioneer P-30 ( 1960 )
[modifica | modifica sorgente]Pioneer P-30 fu lanciato il 25 settembre 1960 da Cape Canaveral su razzo vettore Atlas_able. Fu costruito per entrare in orbita lunare e rilasciare strumenti che fra l’altro servivano ad investigare lo spazio fra la Terra e la Luna. Doveva altresì stimare la massa della Luna studiare la topografia dei poli e registrare la distribuzione e la velocità delle micrometeore.
La missione fallì poco dopo il lancio. Il primo stadio lavorò normalmente per 275 secondi. A 370 km. di altezza il primo stadio si staccò ma il secondo non si accese con regolarità e il razzo non poté proseguire e ricadde in un punto imprecisato dell’Oceano Indiano.
Pioneer P-30 era una sfera di un metro di diametro e con il suo apparato propulsore era del tutto identico a Pioneer P-3. Tra gli strumenti a bordo c’erano un contatore Geiger, un ricevitore VLF per le onde radio naturali e un transponder per lo studio della densità degli elettroni.
Pioneer P-31 ( 1960 )
[modifica | modifica sorgente]Lanciato da Cape Canaveral il 15 dicembre 1960 su razzo vettore Atlas, Pioneer P-31 aveva gli stessi obbiettivi e gli stessi strumenti della sonda che l’aveva preceduto. Ma anche in questo caso il lancio fallì.
Il peso totale delle apparecchiature scientifiche era di 60 Kg. mentre la sonda in totale pesava 175 Kg. Il costo della missione fu di circa 10 milioni di dollari.
68 secondi dopo la partenza, a 12 km. di altezza, il veicolo esplose a causa del malfunzionamento del primo stadio. Il razzo cadde nell’Oceano Atlantico a pochi chilometri da Cape Canaveral. Missione fallita.