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Latino/Struttura grammaticale

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Indice del libro

La lingua Latina ha una struttura sintattica diversa da quella Italiana. In Italiano, il senso della frase è dato dalla sequenza soggetto→predicato→complemento diretto e indiretti; in Latino, la funzione logica all’interno della frase è data dal sistema dei casi e delle declinazioni. Per esempio, Magister discipulo litteras docet, letteralmente significa Il maestro all'alunno la letteratura insegna, ma per l'ordine sintattico italiano si traduce Il maestro insegna la letteratura all'alunno.

Ci sono 5 declinazioni. Sono l'analogo delle coniugazioni dei verbi, ma riguardano i nomi. Un sostantivo cambia, infatti, a seconda della sua funzione nella frase. In più ci sono molti nomi irregolari (per lo più derivati da altre lingue).

Sono 6: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo.

  • Nominativo: è il caso del soggetto e dei complementi predicativi (Il popolo di Roma ha eletto Marco console, Marco è stato eletto console dal popolo, Il gatto mangia il topo)
  • Genitivo: è per lo più il caso del complemento di specificazione (Il giardino di Mario)
  • Dativo: è principalmente usato per i complementi di termine (Spedisci la lettera a Elena)
  • Accusativo: è il caso del complemento oggetto, ma con varie preposizioni può diventare altri complementi (Il gatto mangia il topo)
  • Vocativo: è usato per il complemento di vocazione (O, Cesare, fermati!)
  • Ablativo: è usato per una moltitudine di complementi (compagnia, modo, mezzo, ecc.)

Per trovare un nome sul dizionario bisogna cercarne il nominativo. Il dizionario riporta anche il genitivo e le eventuali irregolarità, per capire a quale declinazione appartiene il sostantivo.

Sono divisi in 2 classi: la prima segue prima e seconda declinazione, la seconda segue la terza declinazione dei sostantivi. sul dizionario si trova il nominativo singolare maschile, ma il paradigma che segue l'aggettivo contiene il nominativo singolare femminile e neutro.

Ci sono 4 coniugazioni (are, ēre, ĕre, ire), più un gran numero di verbi irregolari, come eo o fero. Inoltre esiste anche la coniugazione mista (verbi in -io / -ĕre). In genere si studiano contemporaneamente prima, seconda, terza e quarta coniugazione e i verbi sum (essere) e possum (potere, un composto di sum). Sul dizionario si trova la prima persona singolare del presente (ad esempio amo), più le altre radici necessarie alla flessione (ad es. amo, as, avi, atum, are) che costituiscono il paradigma verbale, costituito da: prima persona singolare attiva del presente indicativo, seconda persona dello stesso tempo, prima persona del perfetto latino, supino (indeclinabile) e infinito presente attivo. Se, ad esempio, la radice del perfetto è irregolare, nel dizionario sarà presente la prima persona del perfetto attiva.

I complementi in latino sono molti e vari, più che in italiano. I casi più usati sono l'ablativo, in cui sono confluiti lo strumentale e il locativo dandogli molte sfumature variegate, e l'accusativo. In linea di massima il primo esprime staticità o un uso di qualcosa, il secondo esprime movimento, durata nel tempo.