Gesù e il problema di una vita/Capitolo 9

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Cristo il Messia, di Carl Bloch (c.1870)

Capitolo 9: Miracoli[modifica]

Il modo in cui Gesù fa miracoli è distintivo e speciale:

  • Gesù spesso fa miracoli in un modo tranquillo e riservato, del tutto non spettacolare. A volte manda via eventuali astanti onde poter fare miracoli senza trambusto; in altre occasioni chiede che le sue guarigioni non vengano divulgate.[1] Gesù non era certo uomo da spettacolo.
  • Gesù fa miracoli con un minimo di azioni e parole, generalmente guarendo con una brevissima frase e a volte un gesto.[2]
  • La base dei miracoli di Gesù sta nella sua autorità personale. Non viene mai riportato che egli preghi Dio di fare un dato miracolo, o anche fare un miracolo in nome di Dio: li fa egli stesso, di sua propria autorità.
  • Gesù rifiuta di fare miracoli a richiesta per provare che egli sia e non si cura di chi vuole attrarre attenzione.[3] Non fa mai miracoli per profitto o pubblicità o finanche per salvare se stesso.[4] Il motivo di Gesù nel fare miracoli è la compassione.[5]

Nello specifico, i miracoli di Gesù indicano alcuni eventi narrati nei vangeli canonici, nei vangeli apocrifi e in altri libri del Nuovo Testamento, ritenuti prodigiosi e attribuiti a Gesù.

Per la dottrina cattolica[6][7], e in generale per la fede cristiana, soltanto i miracoli attestati nei Vangeli canonici (diversamente dagli apocrifi) sono da considerarsi come fatti storici, con significato trascendente. Anche altre confessioni[8] esprimono di credere ai miracoli, e così anche la religione musulmana, che considera Gesù un profeta dell'Islam[9]. La maggioranza degli studiosi cristiani della Bibbia considera i miracoli dei fatti storici, seppur raccontati teologicamente, mentre secondo alcuni biblisti i miracoli di Gesù sono dei racconti allegorici[10][11].

I miracoli[modifica]

IL MITO DEI MIRACOLI
Negli ultimi duecento anni, ci sono stati infiniti tentativi di spiegare i miracoli di Gesù come interpretazioni errate, allucinazioni o miti creati successivamente. Alcuni tentativi rasentano il ridicolo: come quando la camminata di Gesù sulle acque viene spiegata come l'abbaglio dei discepoli che non hanno notato che in realtà Gesù passeggiava lungo la riva dall'acqua. Altri presumono che la Palestina fosse interamente popolata da gente pronta ad esclamare "miracolo!" in qualsiasi occasione o coincidenza.

In realtà, è difficile creare un Gesù "senza miracoli". Il "soprannaturale" è presente in tutti i vangeli, non soltanto nei miracoli ma anche nel concepimento verginale, nelle apparizioni di angeli e nelle profezie. Non è affatto facile immaginare lo sviluppo dei vangeli da una fonte senza miracoli: Marco – ritenuto il primo dei vangeli – ha più miracoli per pagina di tutti gli altri.
I miracoli sono inoltre strettamente intrecciati con l'insegnamento di Gesù e con gli eventi della sua vita, tanto che diventa difficile rimuoverli. Per esempio, i vangeli registrano una grave crisi quando, subito dopo che Gesù aveva miracolosamente nutrito cinquemila uomini e rispettive famiglie, la folla voleva incoronarlo re.[12] Proporre che non ci fu miracolo rende insensato il resoconto evangelico.
Similmente, il resto del Nuovo Testamento presume che Gesù fece miracoli. In Atti, ad esempio, Pietro dice a Gesù quanto segue:

« Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete. »
(Atti 2:22)

Infine, ma molto importante, la poche tradizioni su Gesù al di fuori del Nuovo Testamento parlano di lui quale esorcista e taumaturgo.[13] Nessuno dei riferimenti ostili a Gesù negano i suoi miracoli; semplicemente, li considerano dovuti ai suoi poteri occulti.[14]
In sintesi, non si può rimuovere il miracoloso dalla vita di Gesù; fa parte integrante dei resoconti della sua vita. O si accetta che Gesù sia una figura quasi del tutto inventata oppure si deve cercare di accettare il miracoloso nei vangeli. Non c'è via di mezzo.

I miracoli attribuiti a Gesù possono essere classificati per genere: Incarnazione, guarigioni, esorcismi, dominio della natura, resurrezioni dai morti, e altri fatti.

Incarnazione[modifica]

Guarigioni[modifica]

Il maggior numero di racconti miracolistici descritti nel Nuovo Testamento riguarda la malattia o la disabilità. I vangeli sottolineano in ogni episodio modi diversi con cui Gesù avrebbe compiuto il miracolo; a volte egli avrebbe curato le persone semplicemente dicendo alcune parole oppure imponendo le mani, altre volte impiegando rituali elaborati e usando mezzi vari (per esempio sputo o fango).

  • febbre - I sinottici descrivono Gesù che libera dalla febbre la suocera di Simon Pietro quando visita la sua casa a Cafarnao nel periodo in cui Simone viene accolto fra i suoi apostoli;
  • lebbra - I sinottici raccontano che, all'inizio della sua predicazione, Gesù guarisce un lebbroso e gli comanda di offrire i sacrifici rituali prescritti dal Deuteronomio. Gli intima inoltre di non dire a nessuno di essere stato guarito. Ma siccome l'uomo disobbedisce, la fama di Gesù aumenta a tal punto da costringerlo a ritirarsi in luoghi solitari. Nel Vangelo secondo Luca si racconta che successivamente, nel suo cammino verso Gerusalemme, Gesù manda dieci lebbrosi, che avevano ricercato il suo aiuto, dai sacerdoti e che i dieci vengono guariti mentre si recano da loro. Uno solo di essi, un samaritano, ritorna a ringraziare Gesù (cfr. Luca 17,11-19);
  • emorragia di lunga durata - I sinottici raccontano che mentre Gesù si reca alla casa di Giairo è avvicinato da un'emorroissa, una donna affetta da emorragia da 12 anni, ed essa viene guarita appena tocca il mantello di Gesù. Egli si gira e le dice: "Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita" (cfr. Vangelo secondo Matteo, 9,20-22);
  • edema - Solo Luca racconta che, durante un sabato, Gesù va a mangiare a casa di un capo dei Farisei e gli viene presentato un idropico, ovvero una persona che soffre di edema. Gesù allora domanda ai farisei presenti se è lecito guarire di sabato e, non avendone ottenuto risposta, guarisce l'uomo. Gesù inoltre sfida i farisei dicendo che essi stessi tirerebbero fuori dal pozzo un asino o un bue che vi fosse caduto accidentalmente dentro (cfr. Luca 14,1-6);
  • sordità - Solamente il Vangelo secondo Marco racconta che Gesù va nel territorio della Decapoli e cura un uomo sordo e muto. Nel dettaglio, dapprima Gesù tocca gli orecchi dell'uomo e tocca con la saliva la sua lingua e poi dice la parola "Effatà", che in aramaico significa "apriti" (cfr. Marco 7,31-37);
  • cecità - Marco racconta di un cieco incontrato a Betsaida, che Gesù guarisce mettendogli la saliva sugli occhi, e di Bartimeo, un mendicante cieco di Gerico; Giovanni invece ricorda un cieco dalla nascita che Gesù guarisce mettendogli sugli occhi dell'argilla formata con la terra su cui ha sputato (cfr. Marco 8,22-26 e 10,46-52 e Giovanni 9,1-7);
  • paralisi - Matteo e Marco citano l'episodio di Cafarnao in cui viene portato a Gesù un paralitico su di un lettino, e Gesù lo guarisce dicendogli "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati" fra lo stupore dei presenti (cfr. Marco 2,1-12 e Matteo 9,1-8);
  • altre malattie non meglio specificate.

Esorcismi[modifica]

Secondo i sinottici Gesù ha eseguito molti esorcismi di indemoniati. Questi fatti non sono raccontati dal Vangelo secondo Giovanni.

I racconti nei vangeli sinottici sono:

  • Esorcismo a Cafarnao - Gesù esorcizza uno spirito immondo e gli proibisce di dire che egli è "un santo di Dio" (cfr. Marco 1,21-28);
  • Gesù libera dal demonio con una parola (cfr. ad esempio Matteo 8,16)
  • L'uomo posseduto da demoni nel paese dei Geraseni - Quest'uomo indemoniato vive in caverne e vaga per i monti in preda alla sua follia. A Gesù che lo incontra e gli chiede il nome, risponde di chiamarsi Legione perché i demoni che lo posseggono sono molti. I demoni poi supplicano Gesù di essere mandati in un gruppo di maiali. Accontentati, i maiali impazziscono e si precipitano nel lago morendone affogati. La gente del luogo resta meravigliata ed impaurita nel vedere l'uomo sano di mente e nel sentire la storia dei maiali tanto da chiedere a Gesù di allontanarsi (cfr. Luca 8,26-39 e Marco 5,1-20;
  • Gesù guarisce due ciechi e quindi un uomo muto a causa di un demonio: la persona guarita riprende a parlare, ma i farisei pensano che Gesù guarisce per la potenza stessa di Beelzebub (cfr. Matteo 9,32-34 e Matteo 12,21-25);
  • Gesù dà ai dodici apostoli l'autorità di scacciare i demoni (cfr. Matteo 10,1);
  • Gesù dice che se ha scacciato i demoni per mezzo dello spirito di Dio allora il Regno di Dio è ormai venuto.

Dominio della natura[modifica]

I vangeli riportano dei miracoli che descrivono il dominio di Gesù sulle leggi della natura:

Resurrezioni di morti[modifica]

La Resurrezione di Lazzaro, Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova

I vangeli canonici riportano tre casi di resurrezioni o rianimazioni di morti attribuite a Gesù:

  • La figlia di Giairo - Giairo, capo di una sinagoga, chiede a Gesù di curare la figlia gravemente malata. Ma, mentre Gesù vi si sta recando, alcuni uomini vengono a dire che la figlia è morta. Gesù afferma che sta solamente dormendo e quando arriva alla casa la risuscita con la parola «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!» (cfr. Marco 5,21-43);
  • Il figlio della vedova a Nain - Il figlio di una vedova viene portato a sepoltura nella cittadina di Nain. Gesù ha pietà della vedova e le dice di non piangere. Si avvicina poi alla bara e con le parole: «Giovinetto, dico a te, alzati!» lo risuscita (cfr. Luca 7,11-17);
  • La resurrezione di LazzaroLazzaro, amico intimo di Gesù, è morto ormai da quattro giorni quando Gesù gli ordina di alzarsi (cfr. Giovanni 11,1-44);

La resurrezione di Gesù è pure un miracolo, ma completamente diverso dai precedenti, in quanto egli rimane vivo per sempre con un corpo glorificato e appare di tanto in tanto ai suoi discepoli per un periodo di quaranta giorni, mentre nei casi sopra citati, i morti rianimati ritornano alla loro vita di prima destinati comunque a morire a suo tempo.

Conoscenze soprannaturali[modifica]

I credenti riconoscono una natura miracolosa anche nella capacità, ritenuta appunto soprannaturale, di Gesù di conoscere fatti e pensieri; per esempio, Natanaele rispose alla frase di Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico" con le parole: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!" (cfr. Giovanni 1,48-49); Gesù precisa alla Samaritana il numero esatto dei suoi mariti e dei suoi amanti (Giovanni 4,18); Gesù predice a Pietro il suo tradimento (Luca 22,34); e altri.

Interpretazione[modifica]

Prospettiva cristiana[modifica]

Per molti cristiani i miracoli di Gesù rappresentano degli avvenimenti storici effettivamente accaduti, altri invece ne propongono una lettura figurativa[15]. Secondo altri, dai racconti evangelici si può comunque dedurre, al di là della storicità o meno dei singoli episodi, che i discepoli ritenevano di avere assistito a fatti straordinari[16].

In particolare, molti cristiani pensano agli esorcismi di Gesù come vere liberazioni dal demonio; in conseguenza, la chiesa cattolica riconosce ai suoi fedeli (oggi solamente ai sacerdoti) il potere di compiere esorcismi, e ha stabilito un preciso Rituale liturgico al quale l'esorcista deve attenersi; ogni diocesi dovrebbe avere almeno un esorcista espressamente nominato.

Inoltre i cattolici, gli ortodossi e gli anglicani considerano l'Ultima Cena e la transustanziazione concomitante un evento miracoloso che richiede di prendere alla lettera le parole di Gesù. La maggior parte dei protestanti rifiutano questo miracolo.

La maggior parte dei cristiani accetta infine la resurrezione di Gesù come il fatto miracoloso per eccellenza.

Gnosticismo[modifica]

Per gli gnostici il vero cristiano deve rinunciare alla propria mancanza di conoscenza ed alla propria carnalità per poter acquisire una conoscenza (gnosi) superiore. Partendo da questo punto di vista gli eventi miracolosi raccontati del vangelo non sono tanto da intendersi letteralmente quanto da interpretarsi come allegorie della propria liberazione dal corpo verso una conoscenza superiore.

Lista dei miracoli di Gesù[modifica]

A partire dai vangeli canonici, dai vangeli apocrifi e dagli altri libri del Nuovo Testamento è possibile costruire una Lista dei miracoli attribuiti a Gesù.

Non è sempre chiaro, nella lettura dei libri, quando due miracoli raccontati da fonte diversa si riferiscono o meno allo stesso avvenimento. Inoltre l'ordine cronologico dei miracoli è difficile da determinare, così la presente lista non è da vedersi come una sequenza temporale esatta.

Miracolo Vangelo secondo Matteo Vangelo secondo Matteo Vangelo secondo Luca Vangelo secondo Giovanni Altre fonti
Annunciazione 1,26-38 Corano 3,45-51, 19,16-26
Apparizione degli angeli dopo la nascita di Gesù 2,8-14
Battesimo di Gesù 3,13-17 1,9-11 3,21-22 1,32-34
Tentazioni di Gesù 4,1-11 1,12-13 4,1-13
Conversione miracolosa di Natanaele 1,45-51
Tramutazione dell'acqua in vino 2,1-11
Esorcismo a Cafarnao 1,21-28 4,31-37
Vari miracoli in Galilea 4,23-25 1,39
Pesca miracolosa 5,1-11
Nel nome di Gesù vengono scacciati i demoni e compiuti vari miracoli 7,22 9,38-40 9,49-50 1,12-13 Atti 3,6
Guarigione di un lebbroso 8,1-4 1,40-45 5,12-16 Corano; Vangelo Egerton
Conversione miracolosa di una donna samaritana 4,28-29
Guarigione del servo del centurione 8,5-13 7,1-10
Guarigione del figlio del funzionario del re 4,46-54
Guarigione della suocera di Pietro 8,14-15 1,29-31 4,38-39
Guarigioni ed esorcismi al calar del sole 8,16-17 1,32-34 4,40-41
Liberazione di Maria Maddalena da 7 demoni 16,9 8,2
La tempesta sedata 8,23-27 4,35-41 8,22-25
Gli indemoniati geraseni 8,28-34 5,1-20 8,26-39
Guarigione del paralitico di Cafarnao 9,1-8 2,1-12 5,17-26
Guarigione del paralitico alla piscina di Betzaeta 5,1-18
Risurrezione del figlio della vedova di Nain 7,11-17
Risurrezione della figlia di Giairo 9,18-26 5,21-43 8,40-56
Guarigione di donna affetta da emorragia 9,20-22 5,24-34 8,43-48
Guarigione di due ciechi e di un indemoniato muto 9,27-35
I dodici apostoli ricevono l'autorità di scacciare i demoni e di guarire ogni malattia 10,1 3,13-15 9,1
Miracoli non meglio specificati compiuti a Corazin, Betsaida e Cafarnao 11,20-24 10,13-15
Guarigione dell'uomo con la mano paralizzata 12,9-13 3,1-6 6,6-11
Molte guarigioni 12,15-21 3,7-12 6,17-19
Guarigione di un indemoniato cieco e muto 12,22-32 3,20-30 11,14-23
Prima moltiplicazione dei pani 14,13-21 6,30-44 9,10-17 6,1-14
Gesù cammina sul mare 14,22-33 6,45-52 6,15-21
Guarigioni di malati a Genesaret 14,34-36 6,53-56
Guarigione della figlia della donna cananea 15,21-28 7,24-30
Guarigione di un sordomuto 7,31-37
Guarigione di un gran numero di storpi, ciechi e sordi 15,29-31
Seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci 15,32-39 8,1-10
Guarigione del cieco di Betsaida 8,22-26
Trasfigurazione di Gesù 17,1-13 9,2-13 9,28-36 2 Pietro 1,17-18
Guarigione di un ragazzo indemoniato 17,14-21 9,14-29 9,37-43
Gesù paga la tassa del tempio 17,23-27
Guarigione di una donna curva in giorno di sabato 13,10-17
Gesù scaccia i demoni anche se minacciato da Erode 13,31-32
Resurrezione di Lazzaro 11,1-44 Corano
Guarigione di un uomo idropico 14,1-6
Guarigione di 10 lebbrosi 17,11-19
Guarigione di malati in Giudea 19,1-2
Guarigione del cieco di Gerico 20,29-34 10,46-52 18,35-43 Corano
Guarigione del cieco nato 9,1-41
Guarigione di ciechi e storpi nel Tempio 21,14
Maledizione del fico 21,18-22 11,12-14
Ultima cena 26,26-30 14,22-26 22,14-20 6,48-66 1 Corinti 11,23-26
Previsione del tradimento di Giuda 13,26-30
Guarigione dell'orecchio del servo del sommo sacerdote 22,49-51
Buio durante la Passione di Gesù 27,45 15,33 23,44-45
Eventi miracolosi concomitanti alla morte di Gesù 27,50-54
Apparizioni di Gesù dopo la Resurrezione 28,1-20 16,1-18 24,1-49 20,1-23 Atti 1,1-8, Romani 10,9, 1 Corinti 15,1-15
Ascensione di Gesù 16,19-20 24,50-53 Atti 1,9-11, 1 Pietro 3,21-22, Libro segreto di Giacomo 10,1-3
Il dubbio di Tommaso 20,24-31
Pesca miracolosa dopo la resurrezione 21,1-14
Apparizione durante la conversione di Paolo di Tarso Atti 9,1-19
Discesa agli inferi Efesini 4:8-10, Simbolo degli apostoli
Vari miracoli di Gesù bambino Vangelo dell'infanzia di Tommaso
Parto miracoloso di Maria verificato dalla levatrice Protovangelo di Giacomo 19-20

I miracoli di Gesù: che senso hanno?[modifica]

Molte persone presumono come principio basilare della vita che "tutti i miracoli sono impossibili", pertanto quando arrivano a considerare la materia dei miracoli di Gesù sono obbligati a concludere che, per quanto autentici tali resoconti possano sembrare, non possono essere veri.

Ma i miracoli sono veramente impossibili?

La negazione è un'opinione minoritaria[modifica]

Negare la possibilità del miracoloso è una posizione minoritaria. Quasi tutte le culture che sono esistite hanno creduto in un qualche tipo di Dio (o dei), che la preghiera funzioni e che ci sono forze soprannaturali del bene e del male. L'ateismo si è in gran parte limitato ad alcune persone della cultura occidentale dal tardo XIX secolo in poi. Anche qui, tale scetticismo è soltanto in superficie, come dimostrato dalla grande fame di libri e film basati su soprannaturale o magia. Naturalmente, la maggioranza potrebbe essere in errore, purtuttavia notevole è la scarsità di culture basate sul totale scetticismo riguardo ai miracoli.

La Natura non vieta i miracoli[modifica]

Non esiste una ragione fondamentale per eliminare la possibilità dei miracoli. Sebbene spesso si sentano persone che dicone frasi del tipo "le Leggi della Natura proibiscono i miracoli", tale asserzioni tradiscono un'ignoranza di quali siano tali leggi. Ciò che gli scienziati chiamano "leggi" sono semplicemente una descrizione provvisoria di quei principi su cui si reputi funzioni l'Universo. Non escludono – e non possono farlo – la possibilità che tali principi cambino (come dimostrato dalla meccanica quantistica). Nella Bibbia, Dio viene descritto come Colui che fa funzionare ogni parte dell'Universo, sia nelle grandi cose come il sorgere del sole, o nelle piccole cose come la crescita di una pianta. Pertanto, qualsiasi "Legge della Natura" è semplicemente una constatazione di come Dio normalmente lavori e come l'Essere che ha creato l'Universo e lo faccia inoltre funzionare, Dio ha perfettamente il diritto di far anche qualcosa di differente. Su tale base, tutte le cosiddette Leggi della Natura possono solo descrivere cosa sia stato constatato accada; non possono prescrivere ciò che deve accadere. Nel quinto secolo Agostino d'Ippona scrisse: "I miracoli non sono contrari alla natura; ma solo contrari a ciò che sappiamo della natura."

Limiti della conoscenza[modifica]

Dire che i miracoli non possono verificarsi vuol dire affermare che uno possa comprendere totalmente come funzioni l'Universo. Se fosse possibile mettere l'Universo su un banco da laboratorio ed esaminarlo, allora una tale affermazione avrebbe più senso. La possibilità che ci possa essere qualcosa – o qualcuno – al di fuori dell'universo fisico è una possibilità che non possiamo né provare né refutare.

Impossibilità possibile[modifica]

Gran parte dello scetticismo sui miracoli deriva da una sorta di fiduciosa visione scientifica dell'universo che prevaleva prima di Einstein. A partire dalla Teoria della relatività, l'universo è diventato molto più strano, tanto che è difficile essere dogmatici sull'impossibilità dei miracoli. Cose molto insolite accadono nella fisica quantistica.[17] Non provano che i miracoli possano accadere, ma in effetti indicano che uno dovrebbe essere molto cauto nel dire che non possano accadere.

Testimonianza delle guarigioni[modifica]

Una delle aree più discusse del miracoloso è quella delle guarigioni. Gran parte dei cristiani probabilmente ha un'esperienza personale di almeno un caso in cui, grazie a preghiere, si è verificata una guarigione che non ha spiegazioni n aturali. Molti potrebbero raccontare numerose esperienze di tal genere. Le domande qui sono molte: la diagnosi originale era giusta? Ci fu un effetto puramente psicologico? Ciononostante, anche quando si scartino casi remotamente discutibili, restano numerosi altri casi di guarigione apparentemente miracolosa.[18]

Dire quanto sopra non significa difendere ogni presunto caso di paranormale. Ma vuol evidenziare che, se Gesù era veramente Dio incarnatosi tra noi, c'è una logica perfetta nel fatto che facesse miracoli. Quale "Parola" (Giovanni 1:1-14), creatore dell'Universo, Gesù ebbe sia l'autorità che la potenza di fare ciò che voleva della sua creazione. Per tale persona speciale, eseguire atti speciali ha senso.

Il significato dei miracoli[modifica]

Perché Gesù fece miracoli? Non lo fece per fama o fortuna, o finanche come mezzo per raccogliere la folla. Il Vangelo di Giovanni ci fornisce un indizio: i miracoli sono "segni". Servono, per coloro che li considerino attentamente, ad indicare la verità. Tre verità particolari vengono messe in rilievo...

Prove di identità[modifica]

Il fatto che Gesù fece miracoli dimostrò che egli fosse, perlomeno, un profeta. I più grandi taumaturghi dell'Antico Testamento furono tutti profeti: Mosè, Elia ed Eliseo. In effetti, alcuni dei miracoli di Gesù si rifanno molto a tutti e tre. Mosè si occupò del miracoloso nutrimento di grandi folle nel deserto; Gesù fece lo stesso.[19] Elia riportò in vita il figlio di una vedova; Gesù fece lo stesso.[20] Eliseo guarì un lebbroso; Gesù ne guarì dieci.[21] Molti di coloro che considerarono le azioni di Gesù, da esse ne conclusero che egli era un profeta.[22] I miracoli dimostrarono che Gesù era il messaggero approvato da Dio e che Dio era con lui:

« C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". »
(Giovanni 3:2)

E Pietro dice:

« Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. »
(Atti 10:37-38)

I miracoli inoltre puntano in profondità: dimostrando che Gesù aveva quel potere sui peccati e sul male che ci si aspettava dal Re di Dio, essi lo indicavano come il Messia. Quando rispose alla domanda di Giovanni il Battista se egli fosse il Messia, Gesù diede questa risposta:

« Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella. »
(Matteo 11:4-5[23])

Nei tre miracoli che coinvolsero la resuscitazione dai morti, Gesù dimostrò che egli era Signore sulla morte stessa.

I miracoli indicarono inoltre che Gesù era più di un qualsiasi uomo. Marco ci dice che, dopo che Gesù ebbe calmato la tempesta, i discepoli...

« furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono? »
(Marco 4:41)

Essi sapevano dall'Antico Testamento che calmare le tempeste era qualcosa che solo Dio poteva fare.[24] E quando Gesù camminò sulle acque, i discepoli dichiararono che egli era il "Figlio di Dio" per la stessa ragione.[25] Gesù usò anche un miracolo di guarigione per dimostrare che egli poteva perdonare i peccati: altra azione che solo Dio poteva fare.[26]

I miracoli di Gesù segnalano il fatto che egli non fu solo un profeta ma anche il Messia, il Re di Israele. Tuttavia, secondo il cristianesimo, dimostrarono ancor di più: facendo ciò che solo Dio poteva fare, Gesù dimostrò di essere il divino Figlio di Dio.

La Venuta del Regno[modifica]

Gli evangelisti collegano i miracoli di Gesù con la veuta del Regno di Dio. Nella sua qualità di re di Dio, Gesù iniziò a portare la divina sovranità di pace e giustizia in un mondo turbolento che si era ribellato a Dio. Questo aspetto dei miracoli viene visto più drammaticamente negli incontri di Gesù con potenze occulte.[27] Criticato per aver esorcizzato un uomo indemoniato, Gesù dice:

« Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. »
(Luca 11:20)

Gesù fu il re di Dio che lottò contro le forze di Satana e, come estese il regno di Dio, egli liberò i prigionieri:

« Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. »
(Marco 3:26-27)

Parecchie persone nel mondo occidentale hanno poca esperienza del demoniaco e trovano problematici i resoconti di esorcismi. Alcuni hanno tentato di razionalizzare tali resoconti; spiegandoli come malattie e disturbi psichici che Gesù, come uomo del suo tempo, ritenne demoniaci. Tuttavia bisogna considerare svariati fatti. In primo luogo, Gesù chiaramente distingueva tra malattia e possessione demoniaca. Pertanto, ad esempio, mentre Gesù spesso toccava i malati come parte della sua guarigione, non toccòmai gli indemoniati ma invece diede un semplice ordine affinché lo spirito malefico se ne andasse. In secondo luogo, l'apparente assenza di tali fenomeni in Occidente potrebbe essere ingannevole. In parti del mondo dove pratiche occulte, tra cui l'adorazione di spiriti, sono diffuse, i fenomeni demoniaci e la possessione sembrano comuni. In terzo luogo, possessione e fenomeni demoniaci sembrano essere comuni in certi periodi e luoghi piuttosto che altri. Molti autori hanno constatato un'apparente epidemia di aperta attività demoniaca al tempo di Gesù quale segno della lotta senza paralleli che avvenne allora tra Gesù e Satana.

Gli insegnamenti di Gesù si concentravano sul regno di Dio e bisogna ricordare che il Regno non è una faccenda di parole o concetti, bensì si riferisce ad una lotta spirituale contro il grande nemico della razza umana, il diavolo. I miracoli di Gesù dimostrano che egli fu il vincitore di tale lotta.

I miracoli puntano inoltre verso il futuro. Puntano al giorno in cui, al ritorno di Gesù, il regno di Dio verrà stabilito nella sua completezza: la restaurazione definitiva dell'universo. Pertanto, la guarigione degli infermi preannuncia il tempo in cui non ci saranno malattie, la resurrezione dei morti preannuncia la fine della morte stessa, e la nutrizione delle folle preannuncia il grandioso banchetto dell'eternità.

« E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate. »
(Apocalisse 21:4[28])

Fede in un Dio compassionevole[modifica]

Gesù cammina sulle acque del Mar di Galilea, con Pietro che gli va incontro, di Ivan Aivazovsky

I miracoli di Gesù non ci dimostrano solo che egli è il Messia; ci dimostrano che tipo di Messia egli sia. Nei miracoli constatiamo la compassione emisericordia di Gesù. Anche nel momento del suo arresto, quando Gesù sarebbe stato ben giustificato a pensare innanzi tutto a se stesso, egli dimostra compassione e guarisce uno dei suoi nemici.[29] Nell'Antico Testamento, Dio si descrive compassionevole e misericordioso: i miracoli di Gesù dimostrano ciò che in pratica significhi.[30]

Particolarmente significativo è il fatto che i vangeli registrano Gesù che fa miracoli per gente ai margini della società: una donna con una condizione che la rendeva ritualmente impura, mendicanti ciechi, lebbrosi ostracizzati e demoniaci cacciati dalle loro comunità. E Gesù non guarì soltanto ebrei: guarì anche Samaritani e Gentili.

I miracoli di Gesù ci dimostrano qualcosa del cuore di Dio verso gli esseri umani e verso il mondo che ha creato.
Alla fine del suo vangelo, Giovanni scrive:

« Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. »
(Giovanni 20:30-31)

I miracoli di Gesù sono avvenimenti che richiedono una risposta. Non sono curiosità della storia da dibattere o fenomeni paranormali da analizzare; sono chiamate ad impegnarsi. Sono incoraggiamenti verso coloro che non hanno fede a guardare più a fondo e sono inviti verso coloro che sono ai bordi della fede a proseguire e fare il passo finale, decisivo.

Tuttavia è importante notare che, sebbene i miracoli generino fede, non la costringono. Come tratti un miracolo dipende da quello in cui credi; la fede è richiesta per poter capire correttamente il significato dei miracoli. Pertanto, al tempo di Gesù, ci furono molte persone che videro i suoi miracoli ma ne negarono il significato. Alcuni, senza dubbio, pensarono di aver visto un'illusione, altri di esser stati testimoni di una bizzarra meraviglia della natura. Ancor altri videro i miracoli come provenissero dal diavolo.[31]

I miracoli, tuttavia, non dovrebbero mai essere ignorati con noncuranza. I vangeli fanno capire che rifiutare la testimonianza di un miracolo è cosa seria. Gesù espresse questo triste ammonimento su tre città in cui aveva fatto miracoli:

« Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua! »
(Matteo 11:21-24)

I miracoli di Gesù devono esser meglio visti come segni. Per coloro che sono disposti a considerarli, essi puntano a molte cose: chi sia Gesù, il carattere del suo regno, la natura del futuro e l'essenza di Dio. Soprattutto, i miracoli di Gesù sfidarono la gente a dare un verdetto su di lui.

Note[modifica]

Per approfondire, vedi Serie cristologica.
  1. Matteo 8:4, Marco 5:40,43;7:33,36.
  2. Matteo 9:29, Marco 1:31,41;5:41.
  3. Matteo 16:1-4, Luca 11:29-30.
  4. Matteo 26:51-59;27:39-44.
  5. Matteo 14:14;15:32;20-34, Marco 1:41.
  6. Udienza di papa Giovanni Paolo II, 1987
  7. Catechismo della Chiesa Cattolica
  8. Testimoni di Geova
  9. Sura 5, Versetto 110, su corano.it. URL consultato il 26 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2019).
  10. Burton L. Mack, The Lost Gospel: The Book of Q and Christian Origins (HarperCollins, 1993), p. 29 online.
  11. Ann-Marie Brandom, "The Role of Language in Religious Education," in Learning to Teach Religious Education in the Secondary School: A Companion to School Experience (Routledge, 2000), p. 76 online.
  12. Matteo 14:13-21; Marco 6:32-44; Luca 9:10-17; Giovanni 6:1-15.
  13. Agli inizi del quarto secolo, lo storico Eusebio descrisse come un uomo chiamato Quadratus avesse scritto all'imperatore Adriano verso il 120, difendendo il cristianesimo. Il testo completo di ciò che scrisse Quadratus è andato perduto, ma Eusebio ne cita una lunga frase nel suo Storia ecclesiastica: "Le opere del nostro Salvatore erano perduranti, poiché genuine: coloro che vennero guariti e coloro che furono fatti risorgere dai morti furono visti non solo quando guariti o quando risorti ma furono inoltre presenti, non soltanto mentre il Salvatore era sulla terra, ma anche dopo la sua morte; rimasero in vita per lungo tempo, tanto che alcuni di loro vissero addirittura fino ai nostri giorni." In altre parole, alcuni di coloro che furono resuscitati dai morti e guariti da Gesù intorno al 30 e.v., erano ancora in vita verso la fine del primo secolo quali testimoni della sua potenza.
  14. Cfr. per esempio, Flavio Giuseppe, e il suo Testimonium Flavianum in Antichità giudaiche 18.63 segg. Come abbiamo già visto nei precedenti capitoli, sebbene il brano possa essere stato alterato, il riferimento a Gesù che fa cose straordinarie e miracolose si pensa sia originale. Intimazioni che i miracoli di Gesù siano dovuti a magia nera si riscontrano nel Talmud babilonese (Sanhedrin 43a) e sono attribuiti ad un ebreo, Trifone, nel Dialogo di Giustino con Trifone 69.7 e a un greco, Celso, nel Contra Celsum 1.6 di Origene.
  15. Su quest'ultima posizione, cfr. Rudolf Bultmann e la sua scuola.
  16. Corrado Augias, Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori, 2006
  17. Un esempio spettacolare viene presentato dall'"Entanglement quantistico" che sembra (e forse lo fa) infrangere la legge di causa-effetto. L’entanglement quantistico, o correlazione quantistica, è un fenomeno quantistico, non riducibile alla meccanica classica, per cui, in determinate condizioni, due o più sistemi fisici rappresentano sottosistemi di un sistema più ampio il cui stato quantico non è descrivibile singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più stati. Da ciò consegue che la misura di un'osservabile di un sistema (sottosistema) determini simultaneamente il valore anche per gli altri.
    Poiché risulta possibile dal punto di vista sperimentale che tali sistemi (sottosistemi) si trovino spazialmente separati, l'entanglement implica in modo controintuitivo la presenza di correlazioni a distanza, teoricamente senza alcun limite, tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria. La cosa tanto scosse Einstein che la chiamò "spooky action at a distance".
  18. Un'eccellente risorsa in materia, che comprende preghiera e guarigione (e molto altro) può essere riscontrata nel sito web della "Christian Medical Fellowship", organizzazione che conta circa 4000 dottori e 800 studenti in medicina.
  19. Cfr. Esodo 16:14-35; Marco 6:30-44.
  20. Cfr. 1 Re 17:17-23; Luca 7:11-16.
  21. Cfr. 2 Re 5; Luca 17:11-19.
  22. Luca 24:19.
  23. Cfr. anche Matteo 8:16-17; inoltre Isaia 35:5;53:4;61:1.
  24. Cfr. Salmi 32;65:7;107:23-32.
  25. Matteo 14:25-33; cfr. anche Giobbe 9:8.
  26. Marco 2:9-11.
  27. Matteo 9:32-34;12:22, Marco 1:21-28;5:1-20;7:24-30;9:14-29.
  28. Cfr. anche Matteo 8:11.
  29. Luca 22:50-51.
  30. Esodo 34:6, Salmi 116:5, Matteo 9:36;14:14.
  31. Matteo 12:24; Marco 3:22.