Laboratorio di chimica in casa/Solfato ferroso
Solfato ferroso
Massa molecolare: 151,91 g/mol
Solubilità in acqua: 256 g/l (? °C)
Altri solventi: ?
Temperatura e prodotti di decomposizione: 480 °C - Fe2O3 + SO2 + SO3
Massa molecolare: 169,82 g/mol
Temperatura di deidratazione: ? °C
Massa molecolare: 278,05 g/mol
Temperatura di deidratazione: 78 °C
Il solfato ferroso, chiamato anche vetriolo verde, è un sale di ferro dell'acido solforico dove il metallo assume carica +2. A contatto con l'aria tende a disproporzionare in solfato ferrico ed ossido ferrico, anche a temperatura ambiente, e la reazione viene accelerata aumentando la temperatura.[1] Per conservarlo in soluzione sarà sufficiente porlo in un recipiente chiuso assieme ad un pezzo di ferro metallico.
Viene commercializzato nei negozi di articoli agricoli e di giardinaggio.
Sintesi principale
[modifica | modifica sorgente]Il modo migliore per sintetizzare il solfato ferroso è ridurre per scambio semplice una soluzione di solfato di rame con ferro metallico in eccesso (sotto forma di chiodi, trucioli, pagliette...).
Fe(s) + CuSO4 (aq) → FeSO4 (aq) + Cu(s)
La reazione è leggermente esotermica, e man mano che essa procede si noterà che il colore della soluzione vira da blu a verde chiaro.
Questa può essere filtrata per conservare il solfato ferroso ed il rame depositato sul fondo e sul metallo.
Sintesi alternative
[modifica | modifica sorgente]Il solfato ferroso può essere sintetizzato per unione diretta dell'acido e del metallo, con sviluppo di idrogeno:
Fe + H2SO4 → FeSO4 + H2↑
La reazione è esotermica.
Reazioni
[modifica | modifica sorgente]Come già detto in precedenza, a contatto con l'ossigeno il solfato ferroso si ossida a ferrico, generando solfato ed ossido di ferro(III).
6 FeSO4 + O2 → 2 Fe2(SO4)3 + Fe2O3
Il composto reagisce in modo analogo anche con altri agenti fortemente ossidanti, come cloro e perossido di idrogeno.
In ognuna delle reazioni il solfato ferrico che si forma viene accompagnato dal sale di ferro (III) dell'agente ossidante con cui viene a contatto.[2]
6 FeSO4 + 3 H2O2 → 2 Fe2(SO4)3 + Fe2O3 + 3 H2O
6 FeSO4 + 3 Cl2 → 2 Fe2(SO4)3 + 2 FeCl3
Il sale di Mohr
[modifica | modifica sorgente]I sali di ferro(II) sono molto sensibili all'ossigeno dell'aria in ambiente neutro o basico, mentre in ambiente acido il potere riducente di Fe2+ diminuisce ed il ferro(II) risente di meno dell'ossidazione. Il sale di Mohr FeSO4·(NH4)2SO4·6H2O è un sale doppio di ferro(II) resistente all'ossidazione aerobica. Fu Karl Friedrich Mohr il chimico che introdusse l'uso di tale sostanza a metà del XIX secolo assieme a molti altri strumenti analitici in analisi chimica quantitativa. Tale composto chimico è tuttora usato come titolante per la standardizzazione di ossidanti come KMnO4 e K2Cr2O7.
Il sale può essere usato come fonte solida di ferro(II) resistente all'aria, il che gli permette di essere facilmente conservato per venir fatto in seguito reagire con forti ossidanti come CrO42- per neutralizzarli.
Cristallizzazione
[modifica | modifica sorgente]Deidratazione
[modifica | modifica sorgente]Video
[modifica | modifica sorgente]Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Questo fenomeno si mostra con la precipitazione di un solido giallognolo, composto appunto dal triossido e dal trisolfato di ferro. Si veda la voce su en.Wikipedia Iron (II) sulfate.
- ↑ Questo perché Lo ione Fe2+ (configurazione elettronica [Ar]3d6) ha ancora un orbitale d contenente 2 elettroni con spin opposto. Ossidarsi a Fe3+ lo porta ad avere una configurazione elettronica più stabile ([Ar]3d5) avendo solo 1 elettrone per ogni orbitale d.