Robotica unplugged
C'è più di un metodo per fare robotica educativa.
Nel testo Robotica educativa si è utilizzata la scheda Arduino. Naturalmente non è l'unica strategia possibile, ma la sua diffusione e il suo basso costo ne giustificano l'utilizzo. A questo punto la sfida si sposta verso un'altra direzione. Fare robotica educativa senza nulla di preconfezionato in mano. Ma com'è possibile?
Non solo è possibile e divertente. È qualcosa di fortemente educativo.
Lo scopo, ora, si sposta dal concepire circuiti elettromeccanici (le cui istruzioni di assemblaggio sono facili da reperire in un qualsiasi manuale o in rete), al creare robot che si muovono svolgendo semplici compiti ma – possibilmente – utilizzando interamente materiali di recupero.
Quindi niente schede, niente di programmabile. Solo oggetti vecchi, magari pure rotti, per donargli nuova vita.
- Attenzione!
- Va premesso che non tutto quello che segue è farina del mio sacco. Di pagina, in pagina sarà mio obbligo morale citare le persone che via, via mi hanno ispirato.
- Tutti i progetti, sono stati rielaborati e riprogettati, pertanto – in questo senso – sono originali. Tuttavia, la mia etica mi impone di citare chi ha ispirato l'idea di partenza, anche nel caso di grandi classici della scienza.
- Naturalmente – come premesso – anche qualora il progetto fosse stato profondamente modificato e rielaborato, l'ideatore di partenza, se diverso dal sottoscritto, verrà sempre citato.
Infine, due parole su cosa si intende per robotica unplugged. Letteralmente unplugged significa scollegato, pertanto – nella robotica – si penserà (correttamente) a senza corrente elettrica.
Talvolta sarà vero, talvolta no. Tuttavia, le esercitazioni che seguono sono state pensate per essere realizzate sin nella scuola primaria, ma – soprattutto – senza computer e senza necessità di programmare qualsiasi dispositivo.
Lo scopo di questo testo è mostrare la fisica applicata attraverso la robotica educativa, con un approccio divertente ma, al medesimo tempo, rigoroso.
Quindi robotica d'avanguardia? Anche no! Certo, è sempre piacevole sperimentare ogni giorno cose nuove, ma – al di la di tutto – la cosa più importante è comprendere il funzionamento che sta alla base delle cose con cui ci si relaziona ogni giorno e con cui si lavoria senza rendersene conto. Per questo i progetti che verranno mostrati sono estremamente semplici: perché devono essere facili da comprendere e da trasmettere.
Un esempio sono i mattoncini Lego. Finché sono rimasti fedeli alla concezione di semplici mattoncini, hanno scatenato la fantasia dei bambini, erano vere e proprie leve educative. Tuttavia, al giorno d'oggi, se si acquista un progetto Lego e si smarrisce un singolo pezzo, o se non si seguono passo, passo tutte le istruzioni, non si ottiene più il prodotto desiderato. Tutto questo non è didattico. Forse è bello. Sicuramente è bello. Ma non insegna, né trasmette nulla. Un po' come assemblare i mobili Ikea: un lavoro che può essere svolto solo con il foglietto delle istruzioni (e tutte le brugole!).