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Sovranità Ebraica

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SOVRANITÀ EBRAICA

Religione, Sionismo e Identità Nazionale

Nr. 19 della Serie delle interpretazioni


Autore: Monozigote 2023


La bandiera del Movimento Sionista adottata nel 1891 divenne la bandiera dello Stato di Israele, fondato nel 1948

CopertinaSovranità Ebraica/Copertina

PART I – RELIGIONE, EBRAISMO, TRADIZIONE

PARTE II – SIONISMO E TRADIZIONI EBRAICHE

PARTE III – LO STATO-NAZIONE ISRAELIANO E LE TRADIZIONI EBRAICHE

Bibliografia sceltaSovranità Ebraica/Bibliografia

Struttura del wikilibro

Le caratteristiche principali delle argomentazioni ini questo wikilibro vengono discusse o rivelate gradualmente: dal quadro epistemologico più ampio, attraverso la storia della religione, attraverso l'ideologia sionista e fino alla sociologia e alla politica di Israele. (Un mio collega, leggendone la bozza precedente, ha suggerito che il libro offra ai lettori la sua argomentazione in una struttura di bambola matrioska). La sovranità emergerà gradualmente con diversi significati, che hanno a che fare con lo stato, la nazione, la società, i diritti civili e altro ancora.

Lo studio inizia con un'esposizione del fondamento teorico, o epistemologico, della mia argomentazione. Questo è seguito da una spiegazione del mio quadro analitico alternativo. Il resto del libro tratta varie questioni che vengono spesso messe in discussione sotto il titolo di "religione e politica (o nazionalismo)" nell'ideologia sionista e nello Stato di Israele, e che toccano tutte, in un modo o nell'altro, i modi in cui la teopolitica del progetto sionista e dello Stato-nazione israeliano hanno negoziato con le precedenti tradizioni ebraiche. Questa discussione coinvolge aspetti della storia dell'idea sionista, degli accordi politici nello Stato di Israele e delle identità ebraiche degli ebrei israeliani. Espongo le carenze del discorso dominante e spiego i modi in cui il quadro interpretativo alternativo che ho proposto illumina queste questioni e, attraverso di esse, fa luce sul più ampio progetto politico dello Stato-nazione israeliano. Il libro è quindi diviso in tre parti:

La Parte I definisce il quadro epistemologico e teorico su cui si basa la mia discussione. Il Capitolo 1 offre una presentazione dettagliata della tesi relativa alla necessità di superare l'uso di "religione" come concetto astorico e universale. Questo Capitolo presenta alcuni dei principali argomenti sviluppati in un vasto campo di interpretazioni critiche della questione (che include opere di, tra gli altri, William Cavanaugh, Wilfred C. Smith, Talal Asad, Daniel Dubuisson e Jonathan Z. Smith), evidenziando gli usi impropri del termine come transstorico e transculturale.

Il Capitolo 2 sposta il focus della discussione sul caso ebraico, studiando le modalità con cui l'"ebraismo" si trasformò in "religione", ossia i motivi dietro la reinterpretazione (di solito attribuita a Moses Mendelssohn) delle tradizioni ebraiche come corrispondenti al significato moderno del termine "religione" e le implicazioni politiche di questa reinterpretazione moderna.

Il Capitolo 3 discute la nozione di tradizione e, basandosi su una lettura sociopolitica delle opere filosofiche di, tra gli altri, H. G. Gadamer, Ludwig Wittgenstein, Alasdair MacIntyre e Charles Taylor, presenta una comprensione del termine che facilita una migliore interpretazione delle questioni centrali discusse nel resto del libro.

La Parte II è dedicata allo studio dell'atteggiamento dell'ideologia sionista tradizionale nei confronti delle precedenti tradizioni ebraiche.

Il Capitolo 4 si chiede se sia corretto considerare il sionismo, come spesso fanno gli studiosi di questo movimento e di questa ideologia, come un progetto di secolarizzazione dell'identità ebraica. Il Capitolo offre una critica a questa lettura dominante (come formulata, ad esempio, da Shlomo Avineri, Gideon Shimoni e Yosef Salmon) e un quadro interpretativo generale per sostituirla.

Il Capitolo 5 studia i modi in cui i principali pensatori sionisti maggiormente associati all'"ebraismo secolare" (principalmente Ahad Ha‘am e M. Y. Berdyczewski) hanno gestito il progetto di riscrivere i loro rapporti con le proprie tradizioni "religiose".

Il Capitolo 6 è dedicato a uno studio simile delle correnti dominanti del pensiero e della prassi sionista (socialista, revisionista e religiosa) e alla loro relazione con le precedenti tradizioni ebraiche. Si concentra principalmente sul pensiero di Nachman Syrkin, Yitzhak Elazari Volcani, Y. H. Brenner e Jacob Klatzkin, nonché al progetto storico dell'invenzione socialista sionista riguardo alla tradizione nazionale ebraica in Palestina. Una discussione sul sionismo revisionista e sul sionismo religioso conclude il Capitolo.

La Parte III studia la sociopolitica israeliana o, più precisamente, la cultura politica e l'identità ebraica dello Stato-nazione israeliano.

Il Capitolo 7 esamina la natura complicata del rapporto tra l'identità nazionale israeliana e la sua stessa ebraicità. Lo fa attraverso un'analisi della negazione da parte della Corte Suprema israeliana della stessa realizzabilità dell'identità nazionale israeliana.

Il Capitolo 8 offre una rivalutazione delle identità ebraiche degli israeliani, concentrandosi sulla teopolitica della sovranità ebraica. Lo fa attraverso uno studio della formulazione di questa teopolitica da parte di A. B. Yehoshua.

Il Capitolo 9 continua questa rivalutazione concentrandosi sugli accordi politici che impongono una certa interpretazione delle tradizioni ebraiche nella sfera pubblica e persino nella vita privata degli israeliani, vale a dire lo "status quo".

Per approfondire, vedi Serie delle interpretazioni, Serie misticismo ebraico e Serie letteratura moderna.

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