Latino sine flexione/Avverbio
L'avverbio è generalmente posto dopo il verbo ed è identico all'aggettivo. Quando aggettivo e avverbio possono essere confusi si può usare la forma latina: secundo (aggettivo) -secundum (avverbio), opportuno - opportune ecc. A volte per chiarezza l'avverbio può essere espresso con una locuzione.
"Petro curre veloce, canta forte, loque in modo claro, scribe in forma elegante, stude cum mente diligente."
Diamo qui un elenco dei principali avverbi. Quando sono identici, o quasi, ai corrispondenti italiani, non ne viene data la traduzione. Spesso però queste parole non sono sopravvissute nelle lingue moderne se non in composti; per facilitarne l'apprendimento si riporta tra parentesi quadre un derivato.
Tempo: cito presto [sollecito]; cras domani [procrastinare]; heri; hodie [odierno]; jam già; nunc ora; nunquam mai; nuper testé appena; olim un tempo; semper; subito; tunc allora;
Luogo: circum (intorno); foris fuori; hic (in isto loco) qui; ibi là; juxta accanto [giustapporre];
Tempo e luogo: antea avanti, prima [anteporre]; longe lontano/a lungo; postea dopo/dietro [postporre]; retro all'indietro;
Interrogazione: quando; quanto; quanto vices; cur/quare perché; quomodo/ut come; ubi dove [ubiquitario]; quid. Es.: Quid te vol?
Modo: bene; male; melius; pejus; circa; ecce ecco; nimis (ad excessu) troppo; pauco poco; quasi; saepe spesso; raro; sat/ satis abbastanza [sazio]; sic così sì; simul insieme [simultaneo]; tanto.
Molti altri avverbi latini sono usabili ma, come al solito, si raccomanda di risolvere con locuzioni ogni volta che sia possibile: perché appesantire con unde da dove e quo (verso) dove? Si preferisca: de quale loco o verso/ad quale loco, o il semplice ubi che associato a verbi come sta, veni, vade non presenta fraintendimenti.